di Mauro Alboresi, Segretario Nazionale PCI
Il Governo Gentiloni è nato: presto e male.
Sul presto non si discute: la crisi di governo, generata dalle dimissioni di Renzi, date a seguito della sconfitta al referendum, non certo per un sussulto di dignità, tanto meno per un forte senso istituzionale, che gli manca, come dimostrano le consultazioni alle quali ha dato vita parallelamente a quelle del Presidente Mattarella, si è risolta in pochi giorni.
Sul male siamo di fronte all’evidenza.
Chi nutriva qualche speranza di cambiamento, chi si attendeva qualche segnale di discontinuità è stato preso a schiaffi, e con lui quella tanta parte di italiani che hanno votato no.
Siamo di fronte, nei fatti, ad un Renzi bis, come se uno non fosse stato abbastanza.
Non muta , se non marginalmente, la maggioranza che lo sorregge : il PD e poco altro.
La squadra di governo è pressoché confermata: tredici su diciotto erano già presenti.
Non cambia, perché non la si vuole cambiare, la politica dello stesso: lo testimonia la legge di bilancio, appena approvata dal Parlamento, alla quale dovrà attenersi, soprattutto la politica che ha
dichiarato di volere perseguire.
Il PD, nel suo insieme, si riconosce nel Governo Gentiloni e ne ha la responsabilità nei confronti degli italiani, che vogliono e debbono poter tornare al voto quanto prima.
Siamo certi che quel giorno si ricorderanno non tanto del presto quanto del male.
Del resto, se si continua a tenere la volpe a guardia del pollaio, il danno è assicurato, e quel danno continueranno a pagarlo, con tanta parte del Paese, i tanti che con il no hanno urlato forte e chiaro il proprio disagio sociale, e che come tante altre volte sono rimasti inascoltati.
Bisogna cambiare verso, e per farlo bisogna dire basta a Renzi, ai suoi cloni, al PD, alle sue politiche.
Cambiare si può, si deve, e noi, il PCI, ci siamo.
[…] No al Renzi bis, subito la legge elettorale e poi al voto ! […]