XX Congresso PCP: le tesi (capitoli 3 e 4)

Pubblichiamo il Terzo ed il Quarto Capitolo delle Tesi Congressuali del XX Congresso del PC Portoghese ( dicembre 2016). Le Tesi 1 e la Tesi 2 sono già state precedentemente pubblicate . La traduzione di tutte le Tesi è stata a cura della compagna Nunzia Augeri, del Dipartimento Esteri del PCI. Ritenendo alto il valore politico e teorico di queste Tesi, abbiamo ritenuto opportuno “sfidare” il problema ( pubblicandole su di un sito) della loro lunghezza. (Fosco Giannini, responsabile dipartimento esteri PCI).

 

CON I LAVORATORI E IL POPOLO. DEMOCRAZIA E SOCIALISMO

Cap. III

La lotta delle masse e le alternative
3.1 La lotta delle masse

Il violento attacco portato contro i lavoratori, il popolo e il paese nel periodo del precedente governo PSD/CDS-PP ha colpito con forza particolare nel campo dei diritti, del regime democratico e della sovranità nazionale.

Senza la lotta continua e coerente dei lavoratori e del popolo portoghese per difendere i propri interessi e i propri diritti, e per opporsi all’attacco portato dal big business e dai poteri politici al suo servizio, le conseguenze dell’attacco sarebbero state ben più disastrose.

La lotta di massa ha confermato quindi il suo ruolo di fattore decisivo per costruire una politica alternativa e portare al cambiamento sociale.

3.2 La lotta della classe operaia e dei lavoratori in generale:il motore della lotta di massa

La classe operaia e i lavoratori in generale, come già nel passato, sono stati l’obiettivo principale dell’attacco brutale contro i diritti sociali e del lavoro condotto dal governo PSD/CDS-PP al servizio del grande capitale, allo scopo di intensificare lo sfruttamento.

L’attacco, sostenuto da un’imponente campagna ideologica, ha avuto come risultato il furto di quattro giorni di ferie nazionali e di giorni di permesso, l’aumento del lavoro straordinario, tagli e congelamento dei salari e delle carriere, un brutale aumento delle tasse sui redditi da lavoro, la deregolamentazione e l’aumento delle ore lavorative, mentre sono stati estesi i benefici fiscali per le grandi imprese.

L’attacco alla contrattazione collettiva e al movimento sindacale unitario era al centro delle azioni intraprese dal grande capitale e dal governo PSD/CDS-PP, per alterare il rapporto di forze fra il lavoro e il capitale. Era loro scopo limitare la risposta della classe operaia e dei lavoratori in generale.

E’ stato organizzato un attacco brutale contro i diritti del lavoro, che ha aumentato disoccupazione e precarietà. In molti casi, ha del tutto alterato di fatto le caratteristiche dei rapporti di lavoro.

I sindacati riuniti nella CGTP-IN hanno svolto un ruolo centrale e decisivo nella risposta poderosa, determinata e coraggiosa della classe operaia e dei lavoratori in generale all’attacco portato in vari settori dell’economia, sia pubblici che privati. E’ stata una lotta combattuta nelle imprese e sui posti di lavoro, che ha assunto varie forme (assemblee di lavoratori, petizioni, scioperi, manifestazioni, marce, volantinaggi). Ci sono stati momenti importanti quando le varie lotte si sono fatte convergenti, come per le celebrazioni della Rivoluzione del 25 Aprile 1974 e in particolare le manifestazioni di massa per il Primo maggio, ma anche altre iniziative organizzate dalla CGTP-IN, come nel 2013 le manifestazioni Interjovem, le manifestazioni della Giornata Nazionale della Gioventù, della Giornata Internazionale della Donna, una Giornata nazionale di azione e di lotta il 14 febbraio, un’altra grande manifestazione il 6 giugno; uno sciopero generale il 27 giugno; la Marcia per la Rivoluzione d’Aprile sui ponti sopra il Tago e il Douro il 19 ottobre; le iniziative di fronte al Parlamento il 1 e il 26 novembre; nel 2014, le manifestazioni del 14 giugno a Oporto e del 21 giugno a Lisbona; la giornata nazionale di azione e di lotta il 13 novembre e le giornate nazionali di lotta fra il 21 e il 25 novembre; nel 2015, le manifestazioni in tutto il paese lanciate dalla CGTP-IN e le intense lotte di settore, in particolare nell’amministrazione pubblica. Queste attività, insieme con altre centinaia di azioni e di lotte condotte in vari settori dell’economia, sono state momenti di grande significato e di grandissima importanza.

Le iniziative convergenti hanno dato nuovo slancio alle iniziative di settore, sia nelle imprese che in tutti i posti di lavoro, come il caso del lancio della campagna contro il precariato e le settimane di lotta organizzate dalla CGTP-IN nel maggio e settembre del 2016.

Una lotta che si è svolta sotto intense pressioni, ricatti e minacce, per la quale i lavoratori hanno definito obiettivi concreti, hanno condotto centinaia di iniziative e si sono mobilitati nelle imprese e sui posti di lavoro. E’ stata una lotta coraggiosa, con i lavoratori precari che hanno opposto resistenza, si sono organizzati e hanno preso in mano la lotta per i propri diritti, come per esempio i lavoratori del settore dell’energia, delle telecomunicazioni, della cantieristica navale, degli aeroporti e della logistica.

La lotta ha portato al ritorno della settimana lavorativa di 35 ore nell’amministrazione pubblica. E’ stato il risultato di 34 mesi di lotta ininterrotta, in particolare dei lavoratori delle amministrazioni locali, che organizzandosi e mobilitandosi hanno costituito la prima opposizione contro la settimana di 40 ore. E’ stata una vittoria che, con la restituzione deigiorni festivi sottratti, ha dimostrato che la lotta, anche se alla lunga, porta al successo.

Questo esempio si può estendere alla lotta nel settore dei trasporti contro tutto ciò che è stato sottratto ai lavoratori nelle imprese di trasporto di proprietà statale; contro la privatizzazione della metropolitana di Lisbona, di imprese di autobus e tram a Lisbona (Carris) e Oporto (STCP), delle imprese di navigazione del Tago (Transtejo, Soflusa), delle imprese di cargo (CP Carga) e manutenzione (EMEF), della ferrovia per Cascais; e infine delle linea aerea nazionale (TAP); contro i nuovi regolamenti per i lavoratori portuali e le loro conseguenze; contro la deregolamentazione del settore del trasporto merci aereo; contro i tagli nelle retribuzioni degli straordinari in varie imprese; contro i tagli alle pensioni; in difesa dell’aumento dei salari e della contrattazione collettiva. Si può anche estendere alla lotta contro la privatizzazione dell’impresa generale di servizi EGF (EmpresaGeral do Fomento) e in particolare delle imprese AMARSUL e VALORSUL per il trattamento dei rifiuti. Questa lotta è stata condotta dai lavoratori con costanza e ha dato impulso ad altre lotte sociali, mobilitando altri settori della società in opposizione alla politica di destra.

La sconfitta del governo PSD/CDS-PP non si può separare dalla lotta della classe operaia e dei lavoratori in generale. In termini sociali, si è espressa nella lotta condotta quotidianamente dai lavoratori, che ha eroso il sostegno sociale al governo; in termini elettorali, si è espressa in varie elezioni, in particolare quelle del 4 ottobre 2015; in termini politici, si è espressa, per esempio, quando migliaia di lavoratori hanno manifestato di fronte al Parlamento nazionale il 10 novembre, contribuendo decisamente ad allontanare il PSD e il CDS-PP dal governo. La lotta dei lavoratori è l’elemento più decisivo per difendere e conquistare i diritti e per sconfiggere la politica di destra.

La nuova fase della vita politica del paese, se ha portato sviluppi significativi, non ha peraltro alterato le pratiche e gli obiettivi dei datori di lavoro, che vogliono mantenere il potere conquistato e impedire che i lavoratori recuperino i loro diritti.

Proprio nelle imprese e in generale sui posti di lavoro verrà deciso il risultato della lotta per la contrattazione collettiva, contro la precarizzazione del lavoro, per ridurre le ore lavorative, aumentare i salari e combattere la repressione. Rafforzando la lotta, la mobilitazione e l’organizzazione della classe operaia e dei lavoratori in generale, nelle imprese e sui posti di lavoro, e rafforzando le loro strutture rappresentative, si darà un contributo decisivo per sviluppare la coscienza sociale e politica dei lavoratori e per conquistare nuove vittorie in termini politici.

3.3 La lotta di altre classi, settori sociali, gruppi e comunità

Di fronte a un attacco mai visto, gli agricoltori, i pescatori, i pensionati, i piccoli e medi imprenditori, i giovani lavoratori e gli studenti, gli intellettuali e i tecnici, le donne e gli uomini impegnati in attività culturali, i disabili e in generale le comunità, tutti hanno deciso di agire in difesa dei propri diritti, della Costituzione della Repubblica Portoghese e dei valori della Rivoluzione del 25 Aprile 1974. La loro lotta ha coinvolto migliaia di cittadini portoghesi e ha avuto obiettivi molto specifici, che hanno raccolto insieme gruppi sociali molto diversi, i quali hanno deciso di convergere nel contesto di una lotta più ampia per opporsi alla politica di destra.

Le lotte degli agricoltori erano dirette contro la politica fiscale che li riguarda; contro gli emendamenti alla legge sulla terra comune (Lei dosBaldios), che rappresenta un attacco contro la terra in proprietà comunitaria; l’eccessiva piantagione di eucalipti nelle foreste; la consegna della “Casa do Douro” (un ente che controlla le vigne nella valle delDouro) agli interessi degli esportatori e dei grandi commercianti; la rimozione delle quote latte; la mancanza di garanzie che la loro produzione venga pagata a prezzi equi; il sostegno e gli incentivi alle grandi holding e al grande business agricolo transnazionale per mezzo della riforma della PAC. Una riforma che ha consolidato il ruolo della PAC al servizio dei grandi agrari, che continuano ad esistere e ricevono la maggior parte dei sussidi, mentre i piccoli e medi agricoltori vanno in rovina.

Su questo sfondo, il movimento dei piccoli e medi agricoltori ha portato avanti la lotta e le rivendicazioni, organizzando numerose iniziative cui hanno partecipato migliaia di agricoltori, contribuendo così decisamente all’unità della lotta su rivendicazioni specifiche. Ne sono esempi le grandi manifestazioni organizzate nell’aprile 2014 a Lisbona, nel marzo 2015 a Braga, nel marzo 2016 a Matosinhos, e molte altre ancora, per difendere il settore lattiero e la sua sopravvivenza. Altri esempi includono le azioni intraprese in AGROVOUGA, per difendere la regione del Douro e i raccolti di riso, patate, legname, frutta e cereali.

I pescatori hanno organizzato importanti iniziative di lotta per difendere obiettivi che sono fondamentali per la sopravvivenza dell’industria e per mettere fine al degrado delle loro condizioni di lavoro e al calo dei loro redditi.

Val la pena ricordare queste lotte: per un reddito minimo garantito; per respingere gli emendamenti alla legge sui contributi al sistema di sicurezza sociale (Codigo Contributivo de Segurança Social) con manifestazioni svolte in mare che hanno portato a cambiare la legislazione; per l’inserimento nella legislazione del lavoro (Lei Geral do Trabalho) di provvidenze per i pescatori; per un salario minimo garantito obbligatorio; per un sistema di compensazione salariale che copra i periodi di cessazione dell’attività per la protezione delle specie ittiche; per difendere la tradizione dell’arte xavega; per la sostenibilità e la continuazione della pesca delle sardine; per aumentare la potenza dei motori e tenere sotto il controllo il prezzo del carburante; per un programma specifico per la pesca di piccola scala, che includa il rinnovo della flotta; per la sicurezza in mare; per la rimozione dei fanghi e il dragaggio dei porti; per migliorare le condizioni dei porti e dei mercati ittici; per mantenere la natura pubblica di “Decapesca” (un’impresa che gestisce i porti e i mercati ittici); per strutture pubbliche che rispondano ai bisogni dei pescatori e della loro industria.

I piccoli e medi imprenditori sono stati protagonisti di molte lotte contro l’aumento dell’IVA per i ristoranti; contro gli emendamenti alla legge che regola l’accesso alla categoria, le attività di catering e la legislazione sugli affitti; per l’abolizione dei pagamenti anticipati al fisco (pagamento especial por conta) e contro le pratiche fiscali ingiuste; contro le politiche predatorie dei grossisti; contro l’abuso di posizione dominante, la dipendenza economica e le pratiche commerciali restrittive dei mercati monopolizzati.

In un contesto in cui un numero crescente di intellettuali e di tecnici diventano dipendenti e subiscono un processo di proletarizzazione, in particolare i giovani, spinti in posizioni lavorative dequalificate e sottoretribuite, ci sono stati molti casi in cui essi hanno lottato fianco a fianco della classe operaia e dei lavoratori in generale, contribuendo così in maniera significativa a estendere il fronte sociale della lotta. Esempi di questa convergenza sono la lotta degli insegnanti di asili, scuole elementari e medie per difendere il diritto al lavoro, contro i licenziamenti e la precarizzazione e per difendere la scuola pubblica; la lotta di medici, infermieri e altro personale sanitario per valorizzare la propria situazione professionale, per salari più alti e migliori condizioni di lavoro; la lotta dei lavoratori del settore culturale pe il riconoscimento del loro lavoro nella cultura e per politiche che promuovano la contrattazione collettiva e il lavoro con diritti; la lotta dei giornalisti contro i licenziamenti di massa in parecchie sedi; la lotta degli psicologi per il loro diritto al lavoro; la lotta dei ricercatori con borse di studio per conquistare lo status di lavoratori con un preciso contratto di lavoro; la lotta di avvocati e personale giudiziario contro i cambiamenti nella mappa giudiziaria e la chiusura di diversi tribunali.

I giovani costituiscono un gruppo sociale con aspirazioni specifiche e specifici modi di lotta e di intervento. Per quanto non sia un gruppo omogeneo, esso condivide i valori di solidarietà, condivisione e partecipazione che lo rende una forza indispensabile nella lotta per il progresso sociale e per battere la politica di destra. Oggi i giovani devono affrontare una serie di questioni specifiche.

Migliaia di giovani lavoratori hanno preso parte alla lotta per rivendicare diritti e salario, in particolare nelle manifestazioni organizzate da Interjovem/CGTP-IN. Una lotta che aveva alla base la difesa dei diritti e la lotta alla precarietà del lavoro. Oltre alla disoccupazione e alla precarietà, i giovani si devono confrontare con un ampio spettro di questioni trasversali, che includono l’accesso alla casa, alla cultura, allo sport e alla mobilità.

Nelle scuole primarie e secondarie, come nei corsi professionali, gli studenti hanno organizzato centinaia di iniziative per rivendicare migliori condizioni materiali e umane, il diritto a riduzioni nei trasporti, contro gli esami nazionali, e in difesa della scuola pubblica, libera e di alta qualità. C’è stata anche una lotta contro la separazione degli studenti in diversi percorsi educativi; contro la pressione di coloro che si oppongono al movimento organizzato degli studenti, in particolare proibendo le assemblee generali (ReunioesGerais de Alunos), la propaganda e l’azione politica nelle scuole. Le vittorie conseguite sono significative e contribuiscono a rendere più coscienti i giovani del valore della lotta.

Gli studenti a livello universitario affrontano un contesto di crescente elitismo. Hanno lottato contro l’aumento delle tasse universitarie e dei costi in generale; hanno denunciato gli attacchi contro il meccanismo di sostegno sociale degli studenti (Acçao Social Escolar); contro l’instaurazione di fondazioni di diritto privato e contro le fusioni; contro la privatizzazione delle scuole e dei servizi; contro gli attacchi alla democrazia nella scuola derivanti dalle scelte di politica educativa e hanno due importanti strumenti nella struttura giuridica che governa le istituzioni di insegnamento universitario (Regime JuridicodasInstituiçoes do EnsinoSuperior) e nel “Bologna Process”.

La mobilitazione dei giovani per la lotta in difesa dei propri diritti è particolarmente importante quando esistono tante forti limitazioni alla partecipazione. La capacità creativa di dare risposta a queste difficoltà è una dimostrazione del potenziale di azione dei giovani.

La lotta delle donne ha preso la forma di una partecipazione significativa e combattiva alla lotta della classe operaia e dei lavoratori in genere e ha coinvolto le classi anti-monopolistiche seriamente investite dalle politiche di sfruttamento e impoverimento. E’ stata una lotta che ha unito donne e uomini con rivendicazioni comuni in difesa dei loro diritti e delle loro condizioni di vita, per un paese più giusto e sovrano. Nella lotta le donne hanno rivendicato l’eliminazione delle diseguaglianze e delle discriminazioni che le toccano in particolare, in difesa dei loro diritti e contro lo sfruttamento.

I pensionati e gli anziani sono stati vittime di un attacco mai visto contro l’ammontare delle pensioni e hanno subito anche un aumento dell’età pensionabile.

In questo periodo il MURPI ha organizzato le più grandi giornate di lotta degli ultimi decenni. In tutto il paese, decine di migliaia di pensionati e anziani hanno partecipato a manifestazioni per esprimere la loro protesta. Sono state organizzate delle marce il 12 aprile 2014, e in molti distretti ci sono state delle manifestazioni l’11 aprile 2015. Nel 2016 bisogna ricordare le azioni a favore di un aumento delle pensioni, in particolare quelle svoltesi alla fine di maggio e in ottobre, e anche l’annuale Picniçao, un’iniziativa di massa, culturale e di protesta.

Le iniziative degli Inter-Reformados, dall’altra parte, hanno contribuito alla lotta intrapresa dalla CGTP-IN e hanno dimostrato con chiarezza che l’attacco di classe contro i salari, i diritti del lavoro, le condizioni di vita e di lavoro, è inseparabile dall’attacco contro il reddito e i diritti di tutti i lavoratori pensionati.

La lotta intrapresa dai cittadini con disabilità ha contribuito a far adottare nuove leggi in vari settori, allo scopo di garantire un ampio spettro di diritti in settori quali – fra l’altro – l’istruzione, la sanità e l’accessibilità. La legislazione nazionale in questo campo rimane una delle più avanzate dell’Unione Europea, ma non viene applicata.

Le lotte intraprese da comunità e da comitati di utenti hanno portato a varie iniziative, come quelle a sostegno del Servizio sanitario nazionale; contro la chiusura di scuole, tribunali e altri servizi pubblici; in difesa del trasporto pubblico di qualità; per abolire i pedaggi in quelle che prima erano autostrade gratuite; contro la chiusura di uffici postali, di banche pubbliche e contro la privatizzazione del servizio postale e l’aumento del prezzo dei servizi prestati; contro la chiusura di farmacie, commissariati di polizia e altre forze di sicurezza.

Altre lotte notevoli sono quelle in difesa dell’acqua pubblica e dell’ambiente; contro l’aumento degli affitti negli stabili di edilizia sociale; la lotta degli abitanti di Ria Formosa contro le demolizioni; la lotta contro la cancellazione dei distretti e per chiedere il loro ritorno, contro la desertificazione e le asimmetrie regionali.

Il personale delle forze e dei servizi di sicurezza ha condotto delle grandi proteste congiunte nel 2013 e 2014, con rivendicazioni specifiche e denunciando un violento attacco ai loro diritti e alla Costituzione portoghese. Tali proteste si sono svolte in parallelo con iniziative di ogni singolo corpo circa aspetti specifici del loro lavoro, in particolare dalle forze di polizia (PSP), dalla Guardia Nazionale (GNR), dalle guardie carcerarie (Corpo da Guarda Prisional) e dai guardacoste (PoliciaMaritima). Citiamo anche la lotta delle guardie forestali (GuardasFlorestais), che hanno uno status civile ma appartengono alla GNR, e anche quella degli ispettorati sulla sicurezza alimentare.

Anche i militari hanno organizzato delle iniziative portate avanti dalle loro tre associazioni socio-professionali. Obiettivo della lotta è stato la difesa dei loro diritti, libertà e garanzie, contro i tentativi di insidiarli e di abolire le misure riguardanti la sanità e il sostegno sociale specifiche del loro status militare, nonché contro alcuni cambiamenti in negativo.

La lotta degli emigranti di fronte agli attacchi del governo PSD/CDS-PP contro l’insegnamento della lingua portoghese e le condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori consolari e le alte tasse sulle pensioni, hanno portato ad azioni e iniziative in varie zone, a sostegno dei loro diritti e dei servizi pubblici.

La lotta degli immigrati si è focalizzata sul loro diritto alla legalizzazione, contro la discriminazione e il lavoro nero, per poter frequentare le scuole e in particolare apprendere la lingua portoghese.

La lotta per la pace, contro il militarismo e la guerra, per la solidarietà con i popoli in lotta per i loro diritti e la loro sovranità, per difendere la pace e la cooperazione, non è mai cessata.

Fra le diverse iniziative intraprese, bisogna ricordare la campagna “Sì alla pace – No alle esercitazioni militari della NATO”; i concerti per la pace; le azioni di solidarietà con le vittime dell’aggressione imperialistica – come i popoli della Siria e dell’Ucraina – con il Venezuela Bolivariano, con la lotta del popolo palestinese e del popolo Saharawi, con la Rivoluzione cubana; la celebrazione del 70° anniversario della vittoria sul nazifascismo e il 40° anniversario della Costituzione della Repubblica Portoghese; o le azioni contro le armi nucleari.

Le lotte hanno avuto parecchi risultati. L’estendersi delle lotte e la loro scala crescente hanno avuto una grande importanza in certi settori specifici, per rifiutare l’idea che “non c’è alternativa”, per ampliare le alleanze e il fronte sociale contro la politica di destra, per costruire un’alternativa patriottica e di sinistra.

3.4 L’organizzazione unitaria della classe operaia e dei lavoratori in generale. Il Movimento sindacale unitario

In un contesto di distruzione dell’apparato produttivo, di alta disoccupazione, di generalizzazione e diversificazione della precarietà del lavoro e di attacco ai diritti, il Movimento sindacale unitario e il solido orientamento di classe della CGTP-IN, basato sui suoi principi fondativi e sui suoi obiettivi, e il costante rafforzamento della sua influenza e capacità di aggregare e mobilitare, sono un prerequisito in grado di assicurare che la lotta di trasformazione dei lavoratori e delle masse andrà avanti e diventerà più intensa. Le lotte e le azioni coerenti intraprese sui posti di lavoro dal Movimento sindacale unitario che gravita intorno alla CGTP-IN lo rendono una poderosa organizzazione sindacale, prestigiosa e combattiva, necessaria e indispensabile per difendere i diritti e gli interessi dei lavoratori e per lottare per il progresso sociale del Portogallo come stato sovrano con un migliore futuro. Il XIII Congresso della CGTP-IN, tenuto quest’anno – un grande successo per i lavoratori portoghesi – è stata un’importante riaffermazione della sua natura, dei suoi principi e del suo progetto.

In un contesto in cui si fa sempre più evidente l’impatto devastante delle politiche di destra e in cui la politica nazionale entra in una nuova fase, il Movimento sindacale unitario e la lotta dei lavoratori devono affrontare sfide più severe per quanto riguarda la loro capacità di intervenire su questioni concrete e immediate, di rompere effettivamente con la politica di destra e promuovere un’alternativa patriottica e di sinistra.

Il Movimento sindacale unitario è una vibrante e attiva organizzazione di classe e di massa che contrasta il cosiddetto “dialogo sociale” e la “consultazione sociale”, e rivendica il diritto di negoziare liberamente e di procedere a contratti collettivi; che favorisce le iniziative e le rivendicazioni opponendosi agli atteggiamenti servili e disfattisti; che sostiene la partecipazione, la sindacalizzazione, l’organizzazione e l’unità dei lavoratori sulla base di obiettivi concreti e di interessi comuni e combatte i tentativi di dividerli e di indebolire la loro lotta organizzata.

Sullo sfondo di un’intensa lotta ideologica, di pressioni e ricatti interni ed esteri – tesi a continuare e intensificare le politiche di sfruttamento, impoverimento e subordinazione – continuano gli attacchi contro il sindacalismo di base e il progetto unitario con lo scopo di indebolirlo, di fargli perdere il suo carattere di classe e assimilarlo nel sistema.

Le divisioni nel movimento sindacale sono state propiziate dalla UGT, diventata strumento del capitale contro l’unità e l’organizzazione dei lavoratori e perciò contro i loro diritti e interessi; è intervenuta anche l’azione disgregatrice di altre strutture, con l’emergere di organizzazioni “sindacali” che sono una specie di estensione dei “movimenti sociali” e si suppone siano più innovative e “moderne”.

Ma nel contesto delle organizzazioni di classe, il Movimento sindacale unitario, con le sue azioni coerenti e decise, la sua autonomia e la sua identità, resta una forza sociale decisiva, in quanto capace di mobilitare le masse e spingerle alla lotta contro il big business, per rompere la politica di destra, per il progresso e l’emancipazione dei lavoratori.

Il coinvolgimento e l’influenza a tutti i livelli dei comunisti militanti nel Movimento sindacale unitario – che vengono eletti dai colleghi e ne godono la fiducia –è inseparabile dalla natura di classe ed è una garanzia del carattere unitario e combattivo dell’organizzazione, delle sue caratteristiche di autonomia, indipendenza e democraticità, nel pieno rispetto delle decisioni prese dagli organismi competenti e in accordo con altri dirigenti e attivisti sindacali, che abbiano o meno un’affiliazione di partito.

Quelle che si indicano di seguito sono le linee guida per l’intervento dei comunisti, con lo scopo di rafforzare il movimento sindacale unitario:

  • Lo sviluppo di lotte e azioni sui posti di lavoro, per difendere le conquiste acquisite e rivendicarne di nuove; la rivendicazione di un diffuso aumento dei salari; la garanzia di un lavoro sicuro e la lotta contro il precariato; la lotta contro la deregolamentazione dell’orario lavorativo e la richiesta della sua riduzione; la rivendicazione della contrattazione collettiva allo scadere degli accordi, e la riadozione del principio del trattamento più favorevole; la rivendicazione dell’eguaglianza e la lotta contro le discriminazioni sui posti di lavoro; la rivendicazione di condizioni di lavoro che salvaguardino la salute e la sicurezza dei lavoratori;
  • L’intervento per assicurare uno stile di lavoro che privilegi il rafforzamento dell’organizzazione e l’azione sui posti di lavoro, dando priorità alla diffusione e attuazione dei diritti e alla lotta per risolvere i problemi concreti, sempre con l’attivo coinvolgimento dei lavoratori in tutti gli stadi dei processi;
  • La diffusione di informazione, la difesa dei diritti riconosciuti nei contratti collettivi come elemento fondamentale per opporsi alle strategie tese ad abolirli con il pretesto che i contratti sono scaduti;
  • L’azione per rafforzare l’unità dei lavoratori, lottando in particolare contro i tentativi di incuneare divisioni fra lavoratori protetti e precari, o per altre ragione come l’età o il sesso, o per ragioni di xenofobia e razzismo;
  • Il rafforzamento dell’organizzazione e della sindacalizzazione, e il sostegno alle organizzazione sindacali di base, eleggendo rappresentanti sindacali e sviluppando un’azione sindacale coordinata, basata sulla risposta a problemi, bisogni e rivendicazioni dei lavoratori. I rappresentanti dei lavoratori hanno un ruolo importante da svolgere per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro, ed è necessario favorire la loro elezione, seguire con attenzione i loro interventi e promuovere una stretta cooperazione con l’organizzazione sindacale, allo scopo di garantire il miglioramento delle condizioni di lavoro;
  • Favorire la militanza e la sua estensione, usando quadri militanti disponibili, in particolare quelli non impegnati a tempo completo, dando anche formazione sindacale sul terreno delle azioni pratiche;
  • Ristrutturazione dei sindacati, rispettando gli obiettivi dei sindacati di categoria ma mantenendo una visione d’insieme del movimento sindacale, e decentralizzazione delle attività sindacali; creazione di sedi unitarie (casassindicais) con servizi condivisi;
  • Ristrutturazione amministrativa e finanziaria per un migliore uso delle risorse esistenti e per aiutare l’impegno dei sindacati di categoria; il controllo mensile dei redditi provenienti da contributi e da altre fonti;
  • Sostegno e promozione delle attività internazionali della CGTP-IN, sulla base delle sue linee guida e dei suoi principi di unità nell’azione, difesa degli interessi di classe dei lavoratori, favorendo la solidarietà internazionale e promuovendo relazioni bilaterali e multilaterali;
  • La CGTP-IN non è affiliata alle centrali sindacali mondiali, ma è in buone relazioni con la Federazione sindacale Mondiale (WFTU) e con la Confederazione sindacale internazionale (ITUC). La WFTU nel suo ultimo Congresso ha confermato le sue caratteristiche di classe e anti-imperialistiche. La CSI mantiene invece il suo carattere di collaboratore con il sistema capitalista;
  • Sostenere la cooperazione fra sindacati e comitati di lavoratori, opponendosi ai tentativi di metterli l’uno contro l’altro e dividerli sulla base del loro status lavorativo, se precari o con contratto fisso;
  • La Confederazione sindacale europea (ETUC), per sua natura, tende a promuovere la conciliazione di classe, è integrata nel sistema istituzionale dell’Unione Europea e adotta un orientamento federalista. In questo contesto la CGTP-IN, come membro dell’ETUC, agisce sulla base della propria indipendenza e dei propri orientamenti, in accordo con altre strutture, per la difesa degli interessi di classe dei lavoratori, lo sviluppo delle lotte di massa e la difesa della sovranità nazionale. Questo intervento – per rafforzare l’unità nell’azione sindacale e la lotta dei lavoratori in Europa – riveste un’importanza particolare.

Il Movimento dei Comitati di lavoratori (CT) continua ad avere dimensioni significative e a svolgere un ruolo importante. I Comitati restano sotto il tiro dei datori di lavoro, i quali cercano di limitare il loro diritto di intervento e di tenere sotto controllo i componenti, sia incoraggiandoli a diventare commissioni interne, sia cercando di contrapporli ai sindacati, con l’intento di incuneare della divisioni fra i lavoratori. Il coordinamento dei Comitati a livello settoriale e regionale, le assemblee regionali e settoriali e l’Assemblea nazionale che si tiene ogni anno sono espressioni importanti del movimento. L’azione dei comunisti, prendendo l’iniziativa, insieme con i lavoratori, per valorizzare l’intervento nei Comitati, nei Sottocomitati e nei Comitati di coordinamento, per farli convergere e articolare con il Movimento sindacale unitario, e per costituire nuovi Comitati ove gli interessi, l’organizzazione e l’unità dei lavoratori lo richiedano, riveste la massima importanza.

L’alto livello di disoccupazione e la sua natura persistente rendono più che mai necessario prestare attenzione e organizzare la massa dei disoccupati. In questo contesto, il Movimento dei lavoratori disoccupati (Movimento dosTrabalhadoresDesempregados, MTD) deve svolgere un ruolo importante. [..]

3.8 La struttura politica e partitica

Con la sconfitta del PSD e del CDS-PP, che alle elezioni del 4 ottobre 2015 hanno avuto il loro peggior risultato mai conseguito, e con l’intervento decisivo del PCP, quei partiti sono stati rimossi dal governo. Si è formato un governo di minoranza del PS – con il suo programma – che si è insediato nel contesto di un nuovo rapporto di forze nel Parlamento e con le posizioni comuni firmate dal PS con il PCP, PEV e BE.

Il Partito socialista (PS) alle ultime elezioni ha conseguito un risultato elettorale che riflette la condanna degli elettori per la sua responsabilità nel Patto di aggressione e la sua connivenza con l’azione del governo PSD/CDS-PP.

Di fronte ai risultati elettorali, al mutamento dei rapporti di forza che ne è risultato e alle nuove circostanze politiche – giacché il PSD e il CDS-PP hanno perso la possibilità di fare un governo insieme – il PS, con molte esitazioni e contraddizioni, ha finito per contribuire all’apertura di una nuova fase nella vita politica del paese. La nuova posizione del PS non lo ha trasformato in un partito di sinistra, e non ha cambiato la natura delle sue scelte politiche, che sono fondamentalmente di destra e sono espresse nelle ben note strategie di asservimento al processo di integrazione capitalistica dell’UE e agli interessi del capitale monopolistico.

Oggi come nel passato, l’analisi e la definizione della posizione politica del PS – impegnato negli ultimi quarant’anni in politiche di destra – non deve basarsi sulle dichiarazioni pubbliche, bensì sulle misure pratiche che intraprende di fronte al compito di rompere con la politica di destra.

Il Blocco di Sinistra (BE) continua ad essere appoggiato e a godere del sostegno dei media. Ha un’agenda politica e prende posizioni politiche sulla base di un linguaggio che vola alto ma che non cambia la sua natura tendenzialmente socialdemocratica. La sua azione viene in molti casi determinata dai pregiudizi contro il PCP. Ci sono molte materie però in cui esistono delle convergenze, in particolare in termini istituzionali. Questo peraltro non cancella le ovvie differenze che esistono, sia riguardo all’Unione Europea e al concetto federalista, sia nel campo della politica e delle priorità nel contesto nazionale.

Il Partito ecologista “I Verdi” (PEV) ha fatto diversi interventi focalizzati sull’ambiente ed è sempre più attivo in campo politico e istituzionale, dando così un contributo a estendere la base di convergenza fra democratici e patrioti, in vista dei problemi che il paese deve affrontare. Il PEV ha contribuito in misura significativa a rafforzare politicamente la CDU (Coligaçao Democratica Unitaria) e a consolidarne le iniziative, favorendo l’affermazione, la diffusione e la forza della Coalizione.

Sull’onda della sconfitta elettorale del 2015 e della caduta del governo con il CDS-PP, il Partito socialdemocratico (PSD) ha mantenuto una linea politica definita dalla sua adesione all’agenda politica e agli interessi del capitale transnazionale e dalla direzione imposta al paese dalle grandi potenze. In un contesto in cui sono evidenti le contraddizioni, il PSD continua a essere lo strumento principale per imporre le politiche di destra, ed è la forza politica più strettamente identificata con le cerchie più reazionarie del capitale monopolistico e della dirigenza dell’Unione Europea.

Il CDS-Partito Popolare ha cambiato i suoi dirigenti ed è oggi impegnato in un’operazione di lavaggio delle proprie responsabilità nelle politiche disastrose che ha promosso con il PSD. I suoi interventi politici sono dominati dalla manipolazione populistica di certi temi e gruppi sociali, con lo scopo di nascondere la propria natura profondamente reazionaria e la sua agenda politica tesa a saldare i conti con la Rivoluzione del 25 Aprile.

Il Partito del popolo, degli animali, della natura (PAN) si focalizza su questioni relative ai diritti degli animali, che il più delle volte portano ad azioni che distraggono da altre materie, e rafforzano gli atteggiamenti populistici. Per il momento è impegnato a consolidare la propria base elettorale.

In questo periodo si sono presentati vari processi tesi a instaurare forme organizzate di intervento politico – CongresodasAlternativas, Tempo de Avançar, Agir. Il loro destino è stato vario, ma il loro comune denominatore è stato una copertura significativa da parte dei media, di cui hanno beneficiato per un tentativo, rimasto senza successo, di contenere l’influenza politica ed elettorale del PCP.

Ci sono anche altri partiti, movimenti e candidati, che sotto l’etichetta di “indipendenti” cercano di celare le loro connessioni politiche ed economiche. Essi fondano il loro discorso su campagne contro i partiti, o su proclami che vorrebbero volare alto ma di fatto sono inconsistenti, sulla lotta alla corruzione, la divisione artificiosa della società fra “classe politica” e una supposta “classe non-politica”, a volte definita anche “società civile”.

Questi partiti, movimenti e candidati hanno natura diversa, ma usano tutti l’argomento che c’è bisogno di “cittadinanza” e “trasparenza” e vogliono cambiare la Costituzione della Repubblica Portoghese; essi ignorano il contesto nazionale di lotta di classe, promuovono un discorso radicale che più che radicale è incoerente, e così facendo puntano a inserire nelle lotte organizzate e coerenti degli elementi di dispersione, perdendo di vista priorità e obiettivi.

Il PCP non ignora che ci sono azioni e iniziative basate su sentimenti genuini e che vogliono rispondere a legittimi bisogni e aspirazioni del popolo, ma bisogna precisare che molto spesso quegli obiettivi vengono distorti e trasformati in qualcosa di molto diverso da quelle che erano le intenzioni originarie dei promotori.

3.9 La lotta per un’alternativa patriottica e di sinistra

Oggi la lotta per un’alternativa politica è la questione più centrale e importante. E’ fondamentale aprire nuove prospettive nel paese, e puntare a nuove strade per rispondere alle sfide dello sviluppo, del progresso e della sovranità nazionale. Una questione che prima o poi verrà imposta dai lavoratori e dal popolo con la loro azione e le loro lotte.

La nuova fase della vita politica nazionale offre grande visibilità e sostiene la tesi del PCP che è inevitabile una rottura con il percorso che il paese ha intrapreso negli ultimi quarant’anni. Le ovvie limitazioni dell’attuale contesto politico, che non permettono di dare risposta ai problemi del paese e che derivano da vincoli sia interni che esteri, dimostrano con evidenza ai lavoratori e al popolo che è necessario e indispensabile rompere con le imposizioni dell’Unione Europea.

La gravità della situazione economica e sociale del paese rende sempre più urgente quella rottura con la politica di destra che mette a repentaglio la sovranità nazionale.

Una rottura che esige fermezza e azione costante da parte delle forze politiche che vogliono sostenerla, e che ha come prerequisiti l’allargamento del fronte sociale della lotta, il coinvolgimento decisivo della classe operaia e dei lavoratori in generale e la partecipazione di massa di tutti i gruppi sociali e le classi anti-monopolistiche, di tutti coloro che sono stati danneggiati dalla politica di destra e sono autenticamente interessati a invertire il corso preso dalla politica nazionale.

Lo sviluppo delle lotte di massa per obiettivi concreti, con rivendicazioni legate al lavoro, sociali, economiche e politiche, con azioni su scala più o meno grande, è come sempre la base e la condizione per approfondire la coscienza politica e sociale e per rivendicare con sempre maggior forza un nuovo corso che sbarri la strada a sfruttamento, diseguaglianza e impoverimento.

La lotta per rompere con la politica di destra e per un’alternativa patriottica e di sinistra esige inoltre un più vasto dialogo con democratici e patrioti privi di affiliazione politica. Un dialogo impostato con chiarezza con tutti coloro che sono seriamente impegnati nel costruire un progetto politico alternativo sulla base della Costituzione della Repubblica Portoghese. Ciò implica ovviamente il rispetto per le differenze esistenti, il superamento di idee preconcette, di ambizioni egemoniche, e il rifiuto dell’emarginazione.

Come l’esperienza ha dimostrato, costruire un’alternativa patriottica e di sinistra è un processo complicato e forse molto lungo, con progressi e regressi, ma anche con sviluppi improvvisi che possono essere positivi o negativi. E’ un processo che dovrà affrontare una fiera opposizione, sia all’interno che all’esterno, da parte di coloro che temono di veder minacciati i propri interessi e il proprio potere.

La costruzione di un’alternativa politica è inseparabile dallo sviluppo delle lotte di massa e dall’allargamento del fronte sociale della lotta, con la prospettiva di cambiare il rapporto di forze in termini politici, sulla base del rafforzamento dell’influenza politica, sociale, ideologica ed elettorale del PCP.

La costruzione di un’alternativa che l’esperienza dimostra urgente, non si realizzerà solo con il PCP ma sarà del tutto impossibile senza, o contro, il PCP.

Il partito della classe operaia e di tutti i lavoratori è indispensabile in questo processo. Come lo sarà in un governo che voglia attuare l’alternativa e voglia includere le forze, le aree e le personalità democratiche, che voglia avere il sostegno dei movimenti e delle organizzazioni di massa dei settori anti-monopolistici della società. La praticabilità e il sostegno politico a tale obiettivo restano nelle mani del popolo portoghese, che può realizzarlo con le sue prese di posizione, le sue lotte e i suoi voti.

3.10 Rafforzare il PCP e le lotte di massa, costruire un’alternativa

Nel periodo dal XIX Congresso, che fu caratterizzato da circostanze molto delicate a livello sia nazionale che internazionale, con la presenza di minacce e pericoli significativi, ma anche della possibilità di opporsi, combattere e sconfiggere un attacco mai visto da parte del governo PSD/CDS-PP, il PCP ha confermato il suo ruolo di forza politica indispensabile per i lavoratori e per il popolo portoghese, una forza che svolge un ruolo insostituibile nella trasformazione sociale che il paese esige. In tale processo, il PCP ha sempre assunto le sue responsabilità per mobilitare le lotte di massa a favore di una politica patriottica e di sinistra e per instaurare un governo di sinistra in grado di realizzarla.

Si tratta di un obiettivo che richiede, oltre al rafforzamento delle strutture e dell’azione del PCP, uno stretto legame con le masse, un allargamento del fronte sociale di lotta, una convergenza con i democratici e i patrioti che vogliono lottare per un paese che abbia un futuro, per difendere la libertà, lo sviluppo, il progresso sociale e la sovranità nazionale. E’ una lotta inseparabile da un’azione di consolidamento di tutte le misure positive che sono state adottate nel frattempo, nel contesto dell’attuale situazione politica, e dalla lotta contro le misure negative della politica di destra che ancora prevalgono. E’ inoltre una lotta che richiede, come elemento decisivo di un’alternativa politica, l’unità della classe operaia, dei lavoratori in generale e di tutti coloro che si sentono autenticamente impegnati per un’alternativa patriottica e di sinistra, e richiede anche un sostegno sempre più forte al PCP, alle sue proposte e alle sue iniziative politiche.

L’intervento e le azioni del PCP si focalizzano sui suoi obiettivi programmatici e si basano su ideali, valori e scopi che si riflettono nella sua pratica quotidiana a favore degli interessi dei lavoratori e del popolo. L’atteggiamento del PCP favorisce l’intervento dei cittadini, promuove e valorizza le misure e i passi avanti realizzati, anche se solo parziali, quando siano a vantaggio del popolo portoghese e del paese.

Il PCP detiene un record storico unico nella società portoghese, materiato di lotte e di impegno per la convergenza e l’unità di tutti i democratici e i patrioti. Nella situazione politica attuale il PCP continuerà a ricercare aree e strade per far convergere le volontà e le energie di tutti gli uomini, le donne e i giovani che sostengono una politica patriottica e di sinistra. Il PCP conferma così il suo ruolo come forza decisiva per stroncare la politica di destra, una forza indispensabile e insostituibile perché il popolo portoghese possa portare avanti le trasformazioni sociali necessarie per il paese.

Capitolo IV

Il Partito

4.1 L’identità del Partito e la sua affermazione

Il PCP incarna le caratteristiche essenziali dell’identità comunista. Con la sua attività, le sue linee di condotta e le sue posizioni, esso è il partito della classe operaia e di tutti i lavoratori, che difende gli interessi delle classi e dei ceti anti-monopolistici. Esso è indipendente dall’influenza, dagli interessi, dall’ideologia e dalla politica delle forze del capitale. Si caratterizza per lo stretto legame che mantiene con la classe operaia, e in generale con i lavoratori e il popolo. Ha come fine ultimo l’edificazione del socialismo e del comunismo, una società liberata dallo sfruttamento e dall’oppressione del capitale. La sua base teorica è il marxismo-leninismo, una concezione del mondo materialistica e dialettica, che rappresenta uno strumento di analisi, una guida per l’azione e un’ideologia critica di trasformazione. I suoi principi operativi risultano da uno sviluppo creativo del centralismo democratico, basato su una profonda democrazia entro il partito, da un’unica linea e un’unica direzione centrale. E’ un partito patriottico e internazionalista.

L’attività quotidiana del PCP su questioni concrete e immediate si ispira agli obiettivi di ogni fase e stadio, oltre che ai fini ultimi del Partito. La lotta per arrestare le politiche di destra a favore di una politica patriottica e di sinistra, è parte integrante della lotta per realizzare il Programma del Partito “Una democrazia avanzata – I valori della Rivoluzione d’Aprile (1974) nel futuro del Portogallo”. La lotta per gli obiettivi immediati e la lotta per una democrazia avanzata sono parte integrante della lotta per il socialismo e il comunismo.

La situazione mondiale è oggi molto fosca a causa della natura del capitalismo e della sua crisi strutturale sempre più profonda. Ciò mette in luce la necessità di superare il capitalismo in modo rivoluzionario, la necessità di una nuova società che corrisponda alle legittime aspirazioni dei lavoratori e dei popoli.

I successi storici e gli ideali della Rivoluzione d’Ottobre, il cui centenario festeggiamo nel 2017, come prima esperienza storica di costruzione di una società socialista libera dallo sfruttamento e dagli antagonismi di classe, sono più importanti e rilevanti che mai, nella società in cui viviamo oggi. La natura e le caratteristiche, il progetto e l’esempio, l’esperienza e gli insegnamenti che la Rivoluzione ha offerto al mondo sono una fonte di ispirazione per tutti coloro che lottano per una società più giusta e solidale.

Il PCP, con la sua identità che ingloba il suo progetto di liberazione ed emancipazione, costituiscel’obiettivo degli attacchi del grande capitale, il quale, con le strutture e le risorse che possiede e controlla, cerca di indebolire e liquidare il Partito. Per svolgere appieno il suo ruolo nella lotta per i suoi obiettivi, il Partito deve affermare le proprie caratteristiche e quindi la sua attività ne viene resa particolarmente impegnativa.

Esiste un vasto arsenale di strumenti di lotta contro il Partito, che impongono vincoli e limiti alla sua attività. Tali attacchi si intensificano e vengono adattati alle circostanze specifiche. Citiamo fra gli altri: l’offensiva generale a livello ideologico; l’anticomunismo; il revisionismo storico; la spinta all’individualismo, il fatalismo, la rassegnazione e la sottomissione agli interessi di classe del capitale e alla strategie dell’imperialismo; il silenzio, la discriminazione, la manipolazione e la falsificazione delle posizioni del Partito sui maggiori media; le azioni concrete per limitare l’informazione e la propaganda; le limitazioni o perfino i divieti di attività politica nelle imprese e sui posti di lavoro, con misure repressive; i contenuti dei corsi scolastici e dell’istruzione in generale; le leggi antidemocratiche, fra cui la legge sui partiti politici e quella sul finanziamento dei partiti e le campagne elettorali, che sono poi in pratiche rese ancora peggiori dalle interpretazioni abusive date alle leggi sulla contabilità e la finanza politica, oltre alle ingerenze, intrusioni, offese e manipolazioni.

Entro questo contesto molto impegnativo di forze grandemente diseguali, il Partito comunista portoghese, al fine di garantire l’efficacia della propria attività e raggiungere i propri scopi, deve basarsi sull’organizzazione, la militanza, le risorse e i principi operativi derivanti dallo sviluppo creativo del centralismo democratico, dalla democrazia interna, dalla linea generale e dalla direzione centrale uniche del Partito. Sono indissociabili della sua capacità operativa.

Questi principi sono uno dei tratti essenziali dell’identità del Partito, il fondamento della sua coesione, della sua forza, della sua attività e della sua lotta. Essi riflettono la realtà del collettivo del Partito. Questi principi subiscono, anche se in misura limitata, distorsioni e violazioni che vanno combattute e superate. I membri del partito sono inseriti delle sue organizzazioni, con il diritto-dovere di esprimere le proprie opinioni, di contribuire al dibattito, alla formazione dei giudizi e delle decisioni collettive, il che è obbligatorio per tutti nella loro attività. Abbandonare questa prassi, sostituire le decisioni e le linee guida collettive con opinioni individuali, con dibattiti e formazione di opinioni al di fuori delle organizzazioni di partito, ignorandole o condizionandone le decisioni – quale che ne sia la forma, attraverso contatti personali o ricorrendo alla comunicazione elettronica – promuovere convergenze che sostituiscono la struttura del partito e il funzionamento delle sue organizzazioni, tutto questo rappresenta un atteggiamento che disgrega, indebolisce e impoverisce la vita democratica del Partito, la sua coesione e la sua forza. E’ importantissimo affermare nella prassi i principi organizzativi del Partito, migliorare i metodi di lavoro, valorizzando sia il lavoro collettivo che i contributi individuali, superando le imperfezioni, opponendosi alla critica meschina e alle pratiche di disgregazione.

Il PCP, il Partito della resistenza antifascista, il Partito della Rivoluzione d’Aprile e della difesa dei suoi principi, si afferma nella società portoghese e nel mondo come una forza di azione e di trasformazione, di speranza e fiducia, con la sua identità e il suo progetto, con un’attività fondata sulla determinazione e la decisione, sempre fedele ai suoi doveri internazionali, sempre al servizio dei lavoratori, del popolo e della patria portoghese.

4.2 L’attività del Partito

Nel periodo compreso fra il XIX e il XX Congresso, il Partito ha dovuto affrontare la peggior offensiva degli ultimi decenni contro i lavoratori e il popolo, sferrata dal governo PSD/CDS-PP. Favorendo e sostenendo la lotta, il PCP è stato in prima linea nella magnifica lotta portata avanti dai lavoratori e dal popolo.

In opposizione all’offensiva, i lavoratori, i pensionati, i giovani e altre classi e ceti sociali anti-monopolistici hanno svolto diverse forme di lotta, fra cui risaltano lo sciopero generale del 2013 e le grandi dimostrazioni nazionali e regionali proclamate dalla CGTP-IN.

In questo periodo il PCP ha partecipato a diverse elezioni: per i governi locali nel 2013, per il Parlamento europeo nel 2014, per elezioni generali e per il governo regionale di Madera nel 2015, per le elezioni presidenziali e il governo regionale delle Azzorre nel 2016. Sono state condotte grandi campagne politiche di massa, fra cui la grande marcia nazionale del 2015 “La forza del popolo”.

Il Partito ha celebrato il centenario della nascita del compagno Alvaro Cunhal. Fra centinaia di iniziative, oltre la manifestazione inaugurale pubblica, va segnalata la riunione di Campo Pequeno, in cui sono state dimostrate forza, partecipazione e unità che hanno rappresentato un grande momento nelle commemorazioni. Altri momenti importanti sono stati la commemorazione della fuga dal carcere di Peniche Fortress (gennaio 1960); la conferenza su “Alvaro Cunhal, il progetto comunista, il Portogallo e il mondo oggi”; l’edizione di una biografia fotografica; la cerimonia nell’aula magna dell’Università di Lisbona, con la presenza di più di cento artisti; la mostra su display tenuta a Lisbona, Oporto e alla Festa dell’ “Avante!”, vista da decine di migliaia di persone; le centinaia di iniziative sostenute da democratici e organizzazioni di varie aree.

Il PCP ha commemorato gli anniversari del Partito e dell’Avante!, ha organizzato la Festa dell’Avante!, ha svolto una campagna per la raccolta di fondi per l’acquisto della Quinta do Cabo, uno spazio per ampliare quello della Festa dell’Avante! E ha continuato a rafforzare il partito, in particolare con le campagne di reclutamento e con i contatti con gli iscritti. Fra altre iniziative, segnaliamo l’assemblea nazionale “No al declino nazionale. Soluzioni per il paese”.

Il Partito ha promosso centinaia di iniziative e di eventi di diversa natura, in particolare per celebrare il 40° anniversario della Rivoluzione del 25 Aprile e i 40 anni della Costituzione della Repubblica Portoghese.

Malgrado le grandi difficoltà che ha dovuto affrontare, il Partito ha saputo tener fede alle sue responsabilità verso la classe operaia e i lavoratori e il popolo portoghese, e verso i suoi doveri internazionali.

4.3 Linee guida prioritarie

In considerazione della situazione e delle necessità del momento, il XX Congresso ha elaboratodelle linee guida prioritarie per rafforzare il Partito. Per quanto riguardo il lavoro dirigente, bisogna trovare maggiori risorse e capacità e farne miglior uso, affermando e rafforzando il lavoro collettivo, la responsabilità individuale, lo spirito di iniziativa, il coordinamento e la disciplina. Per quanto riguarda i quadri, bisogna fare affidamento su un maggior numero di compagni dando loro responsabilità permanenti. Per quanto riguarda l’organizzazione, è necessario intensificare l’azione di reclutamento e coinvolgimento di nuovi membri, dando priorità ai posti di lavoro; bisogna aumentare l’attività sui posti di lavoro e fra la base operaia; bisogna strutturare l’attività delle organizzazioni locali in base alla loro dimensione; bisogna incrementare l’attività politica diretta alle giovani generazioni, e anche agli anziani e ai pensionati. Per quanto riguarda la propaganda e la stampa del Partito, bisogna organizzarla meglio, estendere e rendere sistematico l’uso delle risorse elettroniche, aumentare la circolazione e la lettura dell’Avante!.

Per quanto riguarda i fondi, è necessario assicurare l’indipendenza finanziaria, basandosi sull’aumento delle quote devolute al Partito. Queste priorità, intese a rafforzare il Partito, sono di immediata attualità, per cercare di rispondere alle esigenze immediate che esistono, cercando sempre di legare la nostra attività al rafforzamento dell’organizzazione. Nello stesso tempo, il rafforzamento del Partito deve tenere presenti le esigenze del futuro.

4.4 La direzione

Il lavoro di direzione negli ultimi anni è stato particolarmente impegnativo. In una situazione internazionale ed europea complessa, e in una situazione interna segnata dall’offensiva più violenta mai vistadai tempi del fascismo, il lavoro della direzione ha garantito, con grande determinazione, la risposta alle esigenze che man mano sorgevano, lo stimolo allo sviluppo della lotta di massa, un’intensa attività politica, la nostra presenza in significative battaglie elettorali, un’iniziativa istituzionale qualificata, un’impegnativa azione ideologica. Ne è derivato un Partito più forte, in grado di reggere lo scontro e frenare l’offensiva di destra, di dare risposte alle nuove situazioni, sfruttando opportunamente le possibilità di passi avanti, continuando la lotta per l’alternativa e riaffermando il nostro Programma, il nostro ideale e il nostro progetto. La complessità e le esigenze della situazione hanno messo a dura prova la capacità di valutare, rispondere e intraprendere iniziative, e ha messo in luce nuovi aspetti che offrono valide indicazioni per il necessario rafforzamento del lavoro di direzione del Partito.

Le esigenze che abbiamo di fronte a noi sono enormi. Il lavoro collettivo e la responsabilità individuale, la pianificazione e l’anticipazione di eventi futuri, l’iniziativa e la reazione immediata agli eventi quotidiani, l’affermazione delle grandi questioni strategiche e l’attività sulle questioni concrete e immediate, l’elaborazione della nostra linea politica che garantisca la mobilitazione di massa e la leadership, la disciplina, il coordinamento e l’unificazione delle nostre linee guida con l’attività quotidiana, la critica e la capacità di autocritica rifiutando le critiche meschine; sono tutti aspetti che vanno presi in considerazione e sviluppati.

Il Comitato Centrale ha pienamente assicurato un lavoro di dirigenza al massimo livello. Ha tenuto 24 riunioni, ha diretto regolarmente il lavoro del Partito e ha risposto tempestivamente a situazioni di particolare importanza e complessità. Resta necessario affrontare più spesso specifiche aree di attività.

La lista per il futuro Comitato Centrale deve riflettere l’identità del Partito e garantire le condizioni per assicurare la risposta e l’iniziativa necessarie di fronte a grandi esigenze politiche, ideologiche, organizzative e pratiche che derivano dalla situazione attuale e dal futuro.

Il Comitato Centrale, fondandosi sulle esperienze di lavoro del passato, deve mantenere le sue caratteristiche, in particolare per quanto riguarda le sue responsabilità e la sua dimensione, per quanto sia possibile porre la prospettiva di un Comitato Centrale un poco più ristretto. Il Comitato Centrale deve continuare ad avere un’ampia maggioranza di lavoratori provenienti dalla classe operaia e dal settore dei servizi, sempre con una grossa componente di classe operaia. Deve includere quadri di partito – sia che lavorino a tempo completo per il Partito che altri – con responsabilità nel lavoro di direzione, che siano emersi nei posti di lavoro e nelle officine, coinvolti nei movimenti e nelle organizzazioni di massa e che siano delle personalità note in settori diversi a livello nazionale. Un ricambio naturale deve assicurare una composizione che combini la partecipazione di quadri sperimentati con le nuove responsabilità di giovani compagni, e con una crescente partecipazione delle donne.

Il processo di preparazione della lista, in base ai principi e alla prassi operativa del Partito, deve basarsi su estese consultazioni. Il processo, che è impegnativo, deve corrispondere all’importanza e al ruolo del Comitato Centrale, che è l’organismo che dirige l’attività del Partito nel periodo compreso fra i diversi Congressi.

Gli organismi esecutivi del Comitato Centrale – la Segreteria e il Comitato Politico – svolgono il loro compito nell’ambito delle responsabilità loro affidate. Le esigenze che il Partito affronta e continua ad affrontare rende necessario che la loro attività prosegua con capacità, audacia, mobilitazione e intervento attivo, in base alle esigenze che emergono.

Il Comitato Centrale di Controllo, che ha la responsabilità di monitorare le attività del Partito, garantire il rispetto dello Statuto e controllare i conti, e l’organo cui può appellarsi ogni organizzazione o membro interno. Finora è stato pari ai suoi compiti.

Il lavoro di direzione centrale, assicurato dal Comitato Centrale e dagli organismi esecutivi, implica che, oltre alle sue attività basate sull’informazione e i contributi che riceve dal Partito e dalle organizzazioni di massa, esistano delle strutture di supporto, che coprano diverse aree, con un’attività e una capacità di rispondere alle esigenze di studio, di preparazione e di conduzione del lavoro politico, istituzionale e di massa. E’ indispensabile rafforzare queste strutture, che vengano mobilitati i quadri con conoscenze e relazioni specifiche su materie e problemi rilevanti, che si faccia miglior uso delle risorse esistenti, con un più efficace coordinamento interno.

Le diverse direzioni delle organizzazioni regionali svolgono un compito di grande importanza, articolando il lavoro fra la direzione centrale e le sezioni di ogni comune e le altre strutture intermedie con le organizzazioni di base – le cellule di Partito. Esse vanno rafforzate, tenendo presente che hanno espressioni ed esigenze diverse in base alle loro dimensioni.

Le sezioni di ogni comune e gli altri organismi intermedi hanno svolto un ruolo particolarmente importante. Va accresciuto il loro numero e va migliorato il loro lavoro e il loro legame con le masse. Tutti gli iscritti devono avere delle responsabilità. Devono contribuire a creare e favorire l’attività delle organizzazioni di base, specialmente sui posti di lavoro, e mantenere i contatti con tutti i membri di quelle organizzazioni, assicurando nel contempo il lavoro collettivo e una dimensione adeguata, evitando di comporre unità troppo ampie che spesso finiscono per ostacolare l’attività delle organizzazioni di base. Meritano particolare attenzione i comitati di “freguesia” (piccole unità amministrative nelle campagne).

Per quanto riguarda il coordinamento di settori nazionali o pluriregionali, e malgrado il diverso grado di sviluppo in settori diversi e la presenza di difficoltà e problemi che vanno risolti, si sono fatti significativi passi avanti, che vanno evidenziati, per articolare l’attività organizzata del Partito in imprese e settori di grande importanza.

L’esperienza fatta in questo campo ne fa risaltare l’importanza, sia perché permette una conoscenza più approfondita della situazione esistente, sia perché crea condizioni migliori per lo sviluppo e il coordinamento del nostro lavoro. La risposta che dobbiamo dare alle nuove esigenze e alle nuove sfide implica che – senza sostituire il ruolo decisivo delle organizzazioni regionali, il cui spirito di iniziativa va anzi incoraggiato – si stabiliscano priorità e si definiscano decisioni a livello nazionale, in base a una realtà concreta profondamente mutevole.

4.5 Quadri

I quadri di partito sono i compagni che si assumono delle responsabilità e si impegnano a farvi fronte.

Una politica dei quadri è fondamentale, perché il lavoro di direzione a diversi livelli dipende da questo, come ne dipende l’affermazione del PCP, la sua identità, lo sviluppo creativo delle sue linee guida e dei compiti con cui ci confrontiamo ad ogni momento dato.

La politica dei quadri richiede che tutti i compagni e gli organismi che hanno delle responsabilità cerchino sempre di conoscere meglio gli iscritti, dando loro delle responsabilità, inserendoli nel lavoro collettivo, controllando l’adempimento dei compiti, prestando attenzione ai problemi personali che possono eventualmente sorgere, aiutando l’istruzione, la formazione e lo sviluppo dei quadri in base alle necessità del Partito.

L’azione del Partito è possibile solo perché migliaia di quadri all’interno di varie organizzazioni di base e in diversi settori di attività si assumono con dedizione i compiti che vengono loro assegnati. Accollarsi delle responsabilità è un passo cruciale nella loro formazione politica e ideologica.

Le linee guida principali per il rafforzamento del Partito includono la necessità di assegnare responsabilità a nuovi quadri. Si sono fatti notevoli passi avanti in questo senso, ma il lavoro svolto non è pari né alle necessità né alle potenzialità.

Fra i quadri, coloro che lavorano a tempo pieno per il Partito hanno un ruolo speciale. Si tratta di quadri sicuri, che lavorano a tempo completo con grande dedizione. Hanno un ruolo di direzione dinamica, sempre inserita peraltro nel lavoro collettivo. Sono indispensabili per l’organizzazione, la direzione e in ogni settore dell’attività del Partito. Al momento, il loro numero supera i trecento, (inclusi alcuni compagni pensionati che lavorano attivamente), cioè lo stesso numero che al XIX Congresso. Malgrado le difficoltà finanziarie, si sono intraprese delle misure per rinnovare e ringiovanire i ranghi dei compagni impegnati a tempo completo. Le insufficienze del lavoro organizzativo del Partito sui posti di lavoro si riflettono nella difficoltà di reclutare lavoratori come funzionari.

Malgrado i progressi realizzati, ci sono ancora delle insufficienze per quanto riguarda il controllo, l’assistenza e l’attenzione che prestiamo ai nostri quadri.

E’ necessario legare l’esperienza pratica con la continua informazione e con la preparazione teorica. Spingere a leggere e studiare i documenti del Partito, l’Avante! e O Militante è un lavoro indispensabile che però non ha ancora dato tutti i suoi frutti. Le commemorazioni del centenario di Alvaro Cunhal, con l’ampio spettro di iniziative e di conoscenza del suo lavoro, hanno avuto un impatto positivo sulla formazione dei nostri quadri.

Fra il XIX e il XX Congresso, la Scuola di Partito ha organizzato 31 corsi di formazione politica e ideologica, cui hanno preso parte 620 compagni. Si è organizzato anche un corso sui 40 anni della Rivoluzione di Aprile. A livello regionale si sono tenuti 132 corsi di formazione politica e ideologica, seguiti da 2057 compagni.

Per oggi e per il futuro, lo sviluppo della nostra politica nei confronti dei quadri è uno degli elementi decisivi per portare avanti il Programma del Partito. Fra le priorità, citiamo:

  • estendere e approfondire l’impegno nella militanza, prendendo in considerazione le caratteristiche specifiche di ognuno;
  • affidare compiti concreti a molti più compagni, per rafforzare l’organizzazione, estendere e coinvolgere l’intero collettivo del Partito nella realizzazione della sua linea;
  • rinnovare e ringiovanire il gruppo di funzionari a tempo completo, introducendovi in particolare lavoratori, giovani e donne;
  • migliorare l’azione di controllo, così da verificare collettivamente e individualmente come vengono svolti i compiti, allo scopo di accompagnare, sostenere e formare i nostri quadri, dando loro fiducia per definire obiettivi e ulteriori passi avanti;
  • estendere e approfondire la formazione teorica per l’attuale battaglia ideologica, usando in pieno tutte le risorse disponibili, organizzando, pubblicizzando e incoraggiando la partecipazione a corsi di educazione politica e ideologica nella Scuola di Partito e nelle organizzazioni regionali. I corsi sono basati sui documenti fondamentali del Partito – il nostro Programma, lo Statuto del Partito, le risoluzioni dei Congressi, le opere classiche del marxismo-leninismo, l’opera di Alvaro Cunhal, la storia del Partito e della Rivoluzione portoghese.

4.6 L’organizzazione

L’organizzazione è uno strumento decisivo del Partito. Il collettivo del Partito, organizzato sulla base dei suoi principi operativi, attivo e legato alle masse, è il fondamento della nostra indipendenza, della nostra forza e capacità operativa.

Il Partito ha 54.280 iscritti, il che significa una riduzione derivante dalla verifica effettuata contattando direttamente gli iscritti i cui nomi erano negli elenchi, ma di cui non si sapeva nulla. In termini di composizione sociale, continua ad esserci una grande maggioranza di lavoratori dell’industria e dei servizi (71%), con il 39% di lavoratori blue-collar – una leggera decrescita – e il 32% di white-collar – un leggero aumento. Per quanto riguarda la composizione per età, il 15% sono sotto i 40 anni, il 41% fra i 40 e i 64, il 44% sopra i 64 anni. Sta crescendo la proporzione di iscritti maggiori di 64 anni. E’ cresciuta anche la percentuale di donne, che ora sono il 31% degli iscritti.

Bisogna anche sottolineare che in questi ultimi anni è stata messa in pratica la risoluzione del Comitato Centrale “Più organizzazione, più attività, più influenza – un PCP più forte”, del dicembre 2013. Fra gli altri progressi, ci sono stati due processi importanti che si riferiscono all’organizzazione del Partito: la Campagna nazionale di reclutamento “I valori dell’Aprile nel futuro del Portogallo”, che si è svolta dall’inizio del 2014 fino all’aprile del 2015, e l’azione nazionale di contatto con gli iscritti, lanciata nel 2014 per valorizzare la loro attività, aggiornare i loro dati e rinnovare la tessera del Partito.

Negli ultimi quattro anni sono stati reclutati 5.300 nuovi iscritti, dei quali 2.127 durante la Campagna. Bisogna sottolineare che il 69,2% di essi erano sotto i 50 anni al momento dell’iscrizione.

Durante la campagna di contatto, gli iscritti i cui nomi erano nelle liste ma la cui situazione risultava incerta, dopo la campagna del 2003, sono stati ampiamente recuperati e hanno confermato l’adesione al Partito. Ma ci sono ancora decine di migliaia di iscritti registrati prima del 2003 la cui situazione non è chiara, benché una parte di essi possa esser recuperata, come si è dimostrato.

La proporzione di iscritti inclusi negli organismi di Partito è rimasta la stessa, e il 43% degli iscritti paga regolarmente la quota.

Per quanto riguarda la struttura del Partito, ci sono 2.542 organismi, inclusi alcuni non strutturati che tengono regolari assemblee, e numerosi comitati dediti ad attività specifiche. Di questi, 354 sono organismi settoriali o di impresa, e 616 sono basati sulla residenza. Questo rappresenta una leggera decrescita.

L’organizzazione del Partito ha resistito nella situazione assai difficile degli ultimi anni ed è stata all’altezza del suo ruolo insostituibile. Sulla base della sua forza e capacità di intervento, è necessario individuare delle linee per rafforzarlo ulteriormente, tenendo presente sia la situazione attuale sia i compiti futuri cui può essere chiamato.

Aumentare e valorizzare la militanza – elemento fondamentale per la forza del Partito – richiede costanza, responsabilità individuale e partecipazione alle attività. Bisogna incoraggiare un maggior numero di compagni a prendersi responsabilità permanenti, e bisogna far miglior uso di queste possibilità, per quanto limitate.

Il lavoro per migliorare l’attività e i collegamenti degli iscritti e per aumentare il loro coinvolgimento negli organismi di Partito richiede un’attenzione permanente e delle iniziative mirate, in particolare per quanto riguarda il tesseramento. L’uso di diversi mezzi di comunicazione – utili per mantenere i contatti con gli iscritti – non può sostituire il contatto personale e la piena partecipazione degli stessi.

Bisogna garantire una maggiore attività di reclutamento di nuovi iscritti e il loro pieno inserimento nella vita del Partito; tutti i nuovi iscritti devono avere compiti specifici ed essere inseriti in un organismo di Partito.

Vanno intraprese delle misure per rafforzare l’organizzazione e l’attività del Partito fra la classe operaia e gli altri lavoratori, sui posti di lavoro e nelle fabbriche. Questa è una priorità essenziale per il Partito. Bisogna tenere presenti le concrete condizioni di attività e basarsi sulla premessa che i problemi esistenti – disoccupazione, precarietà e repressione – rappresentano delle difficoltà ma non sono impossibili da affrontare. Richiedono organizzazione, attività e lotta, non disinteresse e incuria. Le misure indispensabili sono: una maggiore capacità di leadership; l’affidamento di responsabilità ai quadri; la creazione e l’attività di un numero maggiore di cellule del Partito; campagne di reclutamento mirate e maggior contatto con i lavoratori che vogliono unirsi a noi, con particolare attenzione a coloro che hanno già partecipato alle lotte; la più ampia sindacalizzazione degli iscritti al Partito; il coinvolgimento dei capi sindacali e degli attivisti comunisti nel reclutamento di nuovi iscritti e nel rafforzamento delle cellule; l’adozione di metodi operativi e di attività in accordo con gli obiettivi del Partito. Nei prossimi anni, oltre le misure immediate necessarie, bisognerà organizzare una grande azione nazionale a questi fini, assicurando un ampio dibattito e giungendo a decisioni importanti in tutti gli organismi del Partito.

L’attività di organizzazione basata sulla residenza svolge un ruolo decisivo per collegare il Partito alle masse, per sviluppare le linee che ne assicurano il rafforzamento organizzativo, mediante un’iniziativa politica specifica e la lotta per le rivendicazioni immediate.

Per svolgere questo ruolo, è necessario che le organizzazioni basate sulla residenza abbiano organi direttivi come i comitati di “freguesia”, da strutturare in base alle reali possibilità di azione. Fra l’altro, tali comitati devono tenere presente il numero di militanti e il loro grado di partecipazione, la disponibilità di quadri per favorire l’attività del gruppo e non solo per la gestione amministrativa.

Le organizzazioni basate sulla residenza devono dedicarsi in maniera specialeai giovani, prestando particolare attenzione ai loro interessi, problemi e aspirazioni, alla realtà della disoccupazione a questi livelli di età, ai luoghi dove si radunano, inclusi i posti di lavoro. Devono anche prestare attenzione ai pensionati, creando cellule di Partito loro dedicate. Devono anche stimolare l’attività specifica di varie associazioni popolari e di altre strutture.

Il lavoro strutturato che si focalizza su ceti o sezioni specifiche della società e su interessi specifici ha dimostrato di essere adeguato e va rafforzato. Sotto questo aspetto, vogliamo sottolineare:

  • rafforzare la JPC e il lavoro fra i giovani, contribuendo ad aumentare l’influsso del PCP su di essi;
  • lavoro e organizzazione nel settore della cultura, fra gli intellettuali e i tecnici, incoraggiando la loro attività politica, insieme a quella culturale, creativa e artistica;
  • lavoro fra i pensionati, mediante la creazione di cellule locali o di settore, rafforzando l’organizzazione che include compagni che intraprendono compiti unitari in questa area, beneficiando dell’esperienza e della disponibilità di funzionari in pensione per il lavoro generale di Partito;
  • lavoro fra agricoltori e pescatori; fra piccoli e medi imprenditori; con le donne, i disabili, gli immigrati; lavoro focalizzato sui disoccupati.

Le sedi locali del Partito sono basi di supporto per il lavoro e le iniziative. Bisogna averne cura speciale, assicurare la loro manutenzione, operatività e dinamismo, creando migliori condizioni di lavoro e intervento, incluso iniziative culturali e politiche, con il coinvolgimento della popolazione.

4.7 Organizzazione, intervento, legame con le masse

L’ampia esperienza del nostro partito, acquisita nella lotta per i lavoratori e il popolo, ci ha procurato un grande patrimonio di insegnamenti, di cui tener conto nelle circostanze attuali di lotta. Uno di questi è il legame del Partito con le masse, che è chiaramente evidente nei Congressi e nel lavoro quotidiano del Partito, e che noi consideriamo come fattore strategico per la crescita del partito e per il suo radicamento nella classe operaia e tutti i lavoratori. I legami con le masse sono essenziali per il Partito. Solo così esso può conoscere effettivamente il mondo reale entro cui deve operare e capire le caratteristiche, i problemi e le aspirazioni dei lavoratori e del popolo. Solo così il Partito è in una posizione che gli permette di agire e cambiare le cose.

Negli ultimi anni, è particolarmente aumentata la coscienza circa l’importanza di questo lavoro per il presente e il futuro del Partito, e circa il fatto che se un’organizzazione è distaccata dalla vita e dall’ambiente in cui deve crescere e operare, tende a diventare un gruppo isolato e a svanire senza lasciare nulla dietro di sé. Mentre ci sono stati dei passi avanti, ci sono ancora difficoltà nell’ottenere che le organizzazioni locali analizzino regolarmente i problemi del popolo e delle comunità, individuino esigenze specifiche e le traducano in lotte mirate.

E’ dunque una priorità per tutte le strutture di Partito identificare e liberarsi dagli ostacoli che impediscono al partito di andare avanti e ricercare modi più avanzati per collegarsi con le masse.

Solo mediante il legame con la classe operaia, con i lavoratori in generale, e con le comunità locali il Partito potrà trovare nuovi quadri, per estendere e rafforzare il lavoro di leadership e svolgere i compiti che ci attendono.

Il lavoro di ogni iscritto nelle sue attività quotidiane, contattando le persone con cui lavora, è uno degli elementi più importanti per estendere l’influenza del Partito e la sua capacità di informare e mobilitare.

Il lavoro politico unitario del Partito è un fattore importante nel suo legame con le masse. Dovremmo contattare e coinvolgere regolarmente nelle azioni tutti gli uomini e le donne democratici, per far loro conoscere le posizioni del PCP e ascoltare le loro opinioni – iniziando da coloro che lavorano con noi come parte della CDU.

Un ruolo importante nel legame con le masse è svolto dai comunisti che lavorano nelle organizzazione e nei movimenti di massa. E’ necessario che essi – con il loro lavoro unitario – vadano avanti con audacia, spirito di lotta e determinazione, per rendere più dinamica ed estendere la lotta, verso la realizzazione degli obiettivi unitari di quelle organizzazioni.

L’esperienza ha confermato che il lavoro diretto a rafforzare l’attività istituzionale è molto importante per accrescere il prestigio del Partito.

4.8 La lotta ideologica

La lotta ideologica rappresenta sia uno strumento che un momento di riflessione nella lotta diclasse. E’ una componente inevitabile della lotta sociale e politica, e un elemento chiave nella lotta fra capitale e lavoro, fra le forze della reazione e quelle del progresso sociale, fra il capitalismo e il socialismo.

L’ideologia dominante, la sua diffusione fra le masse, è l’ostacolo più grande per la formazione della coscienza di classe e di una maggiore coscienza politica, cioè per lo sviluppo della lotta rivoluzionaria per il cambiamento.

Nella situazione attuale, di crisi strutturale del capitalismo sempre più grave, scopo dell’offensiva ideologica è il perpetuare gli interessi dominanti del big business e delle forze che lo rappresentano. A questo scopo, essa presenta il capitalismo come un sistema al quale non c’è alternativa, celandone la natura oppressiva, aggressiva, predatoria e di sfruttamento; diffonde idee reazionarie e oscurantiste di stampo fascista o para-fascista, attaccando la libertà e la democrazia, provocando guerre, giustificando e sostenendo i crimini dell’imperialismo; giustifica e cerca di legittimare le ingerenze dell’Unione Europea e di condizionare la sovranità nazionale; minimizza il fascismo e inasprisce l’anticomunismo; denigra le lotte dei lavoratori e dei popoli; favorisce la rassegnazione, il conformismo e l’individualismo; fomenta le divisioni fra i lavoratori per inibire la collaborazione di classe; insiste nel sostenere che maggiore sfruttamento, minori diritti e regresso sociale e civile sono fenomeni inevitabili.

Nella nuova fase della politica nazionale, il capitale e le cerchie reazionarie hanno scatenato contro il Partito una poderosa offensiva politica e ideologica, revanscista e anticomunista.

In questo contesto, la risposta del Partito alla lotta ideologica deve continuare a svilupparsi e rafforzarsi, mediante l’attività quotidiana, promuovendo dibattiti e altre iniziative che facciano uso concorde di tutti i mezzi a disposizione.

Le questioni da sollevare nella lotta ideologica includono: spiegare la natura del capitalismo, le sue contraddizioni e i suoi limiti storici; spiegare le proposte del PCP di democrazia avanzata e di socialismo, la sua visione del mondo e degli scopi dell’umanità; la lotta contro l’ideologia reazionaria e fascista, contro il razzismo e la xenofobia, il militarismo e la guerra; la lotta contro le vecchie e nuove manifestazioni di socialdemocrazia; la lotta contro l’anticomunismo nelle sue varie forme, incluso il revisionismo storico; far conoscere le lotte dei popoli e delle masse e le loro realizzazioni, inclusa l’organizzazione come elemento chiave.

4.9 Informazione, propaganda, media e attività editoriale

Data l’identità del Partito, la sua visione e i suoi scopi, le caratteristiche fondamentali della nostra informazione e propaganda devono essere la verità, la chiarezza e l’imparzialità. Questo è specialmente importante nella situazione attuale. L’identità, il progetto e gli obiettivi del Partito, la verità, chiarezza e imparzialità delle sue posizioni sono il punto focale su cui basare l’azione di informazione e propaganda. Di fronte all’offensiva propagandistica del big business e agli strumenti poderosi di cui dispone, è necessario usare tutti i mezzi a disposizione del Partito per portare avanti un’azione di chiarimento che sia grande, forte e costante.

L’informazione e la propaganda del partito devono sempre prendere le mosse da un’attenta analisi della realtà oggettiva, in modo da uscire con un messaggio veritiero, chiaro, potente, tempestivo ed efficace, sempre con la consapevolezza del legame con le masse, con le lotte e le attività del Partito e lo sforzo per rafforzarlo.

In un contesto di mistificazione ideologica e di discriminazione informativa, il Partito deve prestare maggiore attenzione all’informazione e alla propaganda, al loro contenuto, forma e modo di espressione – visiva, scritta, audio-visiva o elettronica. I progressi fatti a partire dal XIX Congresso sono insufficienti.

L’informazione e la propaganda sono un compito che compete a tutti il Partito e ai suoi iscritti. E’ essenziale continuare a migliorarle, in coordinamento con la costruzione del Partito.

Gli organismi più importanti, cioè le Organizzazioni regionali, devono assicurare la pianificazione e la realizzazione, devono assegnare le responsabilità e formare i quadri necessari. Date poi le difficoltà finanziarie del Partito, devono cercare di ottenere le risorse necessarie per il compito.

Nella situazione attale, di fronte alle tante difficoltà, dobbiamo lavorare per migliorare l’informazione e la propaganda, per estendere la nostra forza e le nostre possibilità, fare miglior uso delle nostre risorse – sia al centro che a tutti i livelli del Partito – dare responsabilità e formare i quadri, e migliorare le capacità e la militanza di molti compagni.

E’ molto importante che per ogni situazione e proposta, il messaggio del Partito venga deciso e pubblicizzato in maniera tempestiva, per svelare le bugie del big business, dei mass media e di tutti gli altri strumenti al suo servizio.

Le azioni e le campagne di informazione e propaganda a livello nazionale sono molto importanti per unificare l’azione del Partito, seguendo le sue linee generali. Il piano di intervento locale, con le sue dinamiche specifiche, si inserisce e si articola nella linea generale di intervento. E’ importante moltiplicare i volantini e altri mezzi di informazione, propaganda e agitazione delle organizzazioni di base, più vicine ai lavoratori e alla popolazione, adattando il messaggio alla realtà specifica. E’ importante sottolineare, fra l’altro, l’esperienza positiva della campagna “Più diritti, più futuro. No alla precarizzazione”, con un gran numero di documenti su situazioni concrete di imprese e settori, con effetti positivi nella lotta e nel rafforzamento del Partito. Bisogna migliorare la pianificazione, e poi seguirla, ma dobbiamo andare anche oltre, contattando e parlando direttamente ai lavoratori, imparando dalle situazioni, creando le condizioni per far passare l’informazione ed estendere l’influenza del Partito.

E’ necessario diffondere l’informazione, continuare a lavorare per superare la discriminazione, le azioni illegali, i tentativi di indebolire l’azione del Partito, la libertà di espressione e la capacità di diffondere informazione e propaganda.

Il lavoro del Partito con i mass-media va esaminato e coordinato ad ogni livello – locale, regionale e nazionale. Deve consistere in iniziative quotidiane, ben meditate e ben indirizzate, che illustrino le posizioni e le iniziative del PCP, ricercando i quadri meglio adatti a questo compito. Questo lavoro deve superare le tendenze disfattiste che sorgono dall’opera sistematica di silenzio, discriminazione, distorsione e perfino di caricatura che circonda il Partito e il suo lavoro. In pari tempo, dobbiamo informare e discutere intorno agli interessi e alle cause che motivano i proprietari dei mezzi di comunicazione di massa, e intorno agli interessi che si nascondono dietro i contenuti che essi veicolano.

Oggi è ovvia l’importanza della comunicazione elettronica e via Internet. Senza sopravvalutarne l’innegabile potenziale ma anche senza ignorare il controllo globale che il grande capitale transnazionale vi esercita, essa è uno strumento di partecipazione nel variegato lavoro di propaganda e informazione del Partito. Combinata con gli obiettivi politici generali dell’azione del Partito, alla luce delle specifiche esigenze sia per la forma che per i tempi di risposta, l’intervento in questo campo va inteso come una direzione di lavoro che richiede discussione e una strutturazione organizzata.

Il PCP è stato il primo partito portoghese ad essere presente su Internet e il suo sito – www.pcp.pt – continua a svolgere un ruolo significativo (anche se limitato, in confronto con il lavoro politico generale) nel pubblicizzare le posizioni e le attività del Partito. Oltre al sito centrale, il PCP mantiene fra l’altro specifiche pagine web dedicate alle elezioni, al centenario di Alvaro Cunhal, alla stampa del Partito e alla Festa dell’Avante!.

Sono state prese delle misure per trarre beneficio dal potenziale di questi media, ma c’è ancora bisogno di accertare come siano usate le risorse esistenti, prendendo in considerazione l’esperienza dell’uso di Internet in generale, e del social network in particolare. La creazione di nuovi canali e la manutenzione di quelli esistenti richiede un grande coinvolgimento da parte delle organizzazioni di Partito e del collettivo del Partito in generale, per cercare di trarne vantaggio quanto più possibile. Fare un uso migliore del potenziale in espansione richiede degli sforzi per formare i quadri esperti nel campo dell’informazione e della propaganda su Internet, con una strategia specifica per rivolgersi a gruppi determinati, per coordinare il lavoro locale, regionale e nazionale, per proiettare un’immagine e dei contenuti coerenti. Ciò implica coordinare la presenza del PCP e di ogni comunista sul social network, con il compito di diffondere i contenuti e le idee del Partito.

La stampa del Partito – Avante! e O Militante – rappresenta uno strumento insostituibile per il suo lavoro.

Nel contesto politico in cui operano i comunisti e il Partito, la lettura e la diffusione dei due giornali è particolarmente importante: essi trasmettono le posizioni, le analisi e le linee guida del Partito – sia nazionali che internazionali – nella battaglia delle idee, per aumentare la coscienza politica e di classe, per formare e aiutare gli iscritti a meglio prepararsi a informare gli altri, per aggiornare sulle lotte dei lavoratori e dei popoli.

La stampa di partito è molto importante per legare il Partito alle masse. Essa mette in comunicazione gli iscritti, i sostenitori e altri democratici, e serve a estendere l’influenza e il prestigio del Partito. Promuovere e incoraggiare la sua lettura è un compito essenziale per ogni organizzazione di Partito.

In un tempo in cui il big business domina la maggior parte dei mass media in funzione dei propri interessi, il giornale centrale del Partito, Avante!, svolge un ruolo chiave nell’offrire informazione insieme a giudizi politici e ideologici. Bisogna fare in modo di assegnare maggiori responsabilità ai quadri, e garantire che un maggior numero di iscritti e comitati lo diffondano e aumentino i punti di vendita. Creare chioschi e altri punti vendita nelle strade – così da guadagnarsi più lettori regolari – e aumentarne la diffusione anche su Internet.

Bisogna continuare a organizzare vendite speciali del giornale che tratta con fatti quotidiani e con la battaglia delle idee.

Migliorare il legame e la cooperazione con le organizzazioni del Partito – inviando notizie, suggerimenti o informazione – rappresenta un contributo per diversificare il contenuto e commentare i fatti quotidiani.

O Militante è una pubblicazione di informazione che si occupa di formazione politica e ideologica e con questioni di organizzazione. Anche questa merita maggiore attenzione, per migliorarne la conoscenza e la diffusione.

In un momento in cui la pubblicazione di libri è in forte sofferenza nel paese, le attività editoriali vicine al Partito vanno supportate, dando maggiore pubblicità con tante iniziative, con il coinvolgimento dell’organizzazione e degli iscritti, con l’uso delle nuove tecnologie. Ciò dovrebbe essere parte di un più intenso lavoro politico, culturale e ideologico.

Per quanto riguarda le pubblicazioni, dovremmo continuare a pubblicare i classici del marxismo e le opere scelte di Alvaro Cunhal, insieme con altre che riguardano le questioni attuali.

Le edizioni Avante! rappresentano una componente essenziale del lavoro di stampa e devono continuare la propria attività coordinandosi con il lavoro del Partito.

La Festa dell’Avante! – una festa di giovani, lavoratori e popolo – la cui 40.ma edizione nel 2016 ha riscosso grande successo, costituisce un momento importante in cui si riaffermano i valori della Rivoluzione di Aprile e delle idee e degli scopi del Partito. E’ un eccellente esempio di lavoro collettivo e della capacità del PCP di fare le cose.

La 40.ma edizione della Festa si è avvantaggiata con l’estensione alla Quinta do Cabo, ed è stato un momento molto importante che ci ha aperto nuove prospettive di miglioramento per il futuro.

Per quanto riguarda l’arte, la cultura, l’allegria e la fraternità, la partecipazione e la lotta, la Festa dell’Avante! ha mantenuto nelle sue quaranta edizioni delle caratteristiche che la rendono unica. Ciò va incrementato e migliorato, con indicazioni provenienti dal Partito e dalle migliaia di amici e visitatori.

Con le nuove potenzialità derivanti dall’ampliamento dell’area di cui ora la Festa può godere, è importante continuare a rafforzarla, creando nuove attrazioni, migliori condizioni per i visitatori, dando ampia pubblicità alla Festa e alla vendita dei biglietti di entrata – espressione di solidarietà e impegno alla partecipazione – in modo da garantirne sempre il successo.

4.10 Fondi

L’indipendenza politica e ideologica del PCP è inseparabile dalla sua indipendenza finanziaria.

Basare il finanziamento del Partito sulla sua forza e le sue risorse – iniziative del Partito, contributi finanziari degli iscritti e dei sostenitori, dei lavoratori, dei democratici – è un compito essenziale per garantire che il Partito possa attivarsi in difesa dei lavoratori, del popolo e del paese.

Per raggiungere un equilibrio di bilancio, raccogliere le risorse possibili e mantenere la natura di classe del PCP e la sua indipendenza politica e ideologica, è essenziale incrementare le nostre entrate, come parte di uno sforzo disciplinato e ben organizzato di raccolta di fondi, superando gli ostacoli e facendo buon uso di tutte le opportunità esistenti.

Date le difficoltà imposte ai lavoratori e al popolo portoghese, è essenziale che le nostre organizzazioni e i nostri iscritti vengano tutti coinvolti per sostenere questo carattere unico del nostro Partito – superando gli ostacoli, specialmente quelli frapposti dalla legge sul finanziamento dei partiti e delle campagne elettorali, cha ha stabilito una serie di norme chiaramente dirette a ostacolare il Partito e la Festa dell’Avante!.

Queste ingerenze inaccettabili sono state ulteriormente aggravate da una successione di norme e interpretazioni abusive, e da unnumero crescente di misure abusive prese dall’Ufficio del Finanziamento politico (ECFP), che hanno portato a una quantità inaccettabile di multe, con un’altrettanto inaccettabile ingerenza nelle attività e nell’organizzazione del Partito. Il PCP è stato ilprimo obiettivo degli attacchi e delle campagne pubbliche condotte dall’ECFP.

Il PCP continuerà a lottare contro la legge sul finanziamento, esigendone l’abolizione e la sostituzione – sempre battendosi per la chiarezza e la trasparenza sul finanziamento dei partiti. Ma non accettiamo una legge destinata a ostacolare l’esistenza di partiti che proteggono la loro autonomia finanziaria rispetto allo Stato e ad altri enti pubblici, e a ostacolare l’autofinanziamento basato sulle attività politiche e la militanza.

Le risorse del Partito, e il modo con cui sono state protette per decenni – con campagne di finanziamento fra gli iscritti e i sostenitori, con la partecipazione di molti iscritti alla costruzione e manutenzione di immobili, con donazioni varie – rappresentano esse stesse una caratteristica peculiare del PCP all’interno della società portoghese.

Queste risorse – in particolare le sedi locali, i terreni su cui si svolge la Festa dell’Avante!, e altre strutture di supporto – sono essenziali per il lavoro del Partito al servizio dei lavoratori, del popolo e del paese, e rappresentano una grande parte della sua indipendenza ideologica e politica.

Noi contestiamo con fermezza questo attacco contro il PCP e le sue risorse – attacco che usa false e calunniose illazioni sulla loro origine e la loro natura. Esse sono parte di una obiettivo più ampio: condizionare e indebolire il lavoro del PCP, e vanno fermamente condannate.

Il XIX Congresso del Partito ha stabilito gli obiettivi in questo campo: aumentare le entrare, tagliare o almeno non aumentare le spese, riducendo la dipendenza dalle Organizzazione regionali dai fondi centrali, così da assicurare l’equilibrio di bilancio senza dover ricorrere a entrate addizionali.

Analizzando il periodo dal XIX Congresso, che comprende i bilanci 2011-2015, i risultati finanziaridenunciano un deficit medio annuale di 1.082 milioni di euro, il che significa che la situazione è peggiorata e che non è stato possibile sanare l’insostenibile situazione finanziaria constatata al XIX Congresso.

Le entrate addizionali e istituzionali sono cresciute, e così le loro quote relative. Malgrado il loro contributo per il miglioramento del risultato globale, questo non ci libera dal dover evitare di dipendere da queste entrate.

Di fatto, solo ricorrendo a questo tipo di risorse, alcune delle quali congiunturali (gestione delle proprietà e sovvenzioni, fra le altre) è stato possibile sanare il deficit e raggiungere un equilibrio generale di 1.262 milioni di euro su quattro anni. Anche così peraltro, nel 2012 e 2014 siamo andatiin rosso.

La situazione delle organizzazioni regionali risulta ancora in deficit, e non c’è stata alcuna diminuzione della dipendenza dai fondi centrali – il che significa che non c’è stato alcun aumento del numero di organizzazioni che contribuiscono ai fondi centrali, e nessuna riduzione del numero di quelle che ricevono sussidi.

Va sottolineato che negli anni considerati si è fatto un notevole sforzo per accrescere le entrate e tagliare le uscite.

Per quanto riguarda le entrate: il valore delle quote è aumentato negli ultimi due anni, come risultato degli sforzi per contattare gli iscritti; i contributi dei militanti nel 2014 e 2015, durante la Campagna nazionale di finanziamento, sono stati considerevoli; i contributi degli iscritti eletti a pubbliche funzioni sono rimasti stabili negli ultimi quattro anni; c’è stato un certo declino dei fondi derivanti da campagne specifiche.

In termini di spese, c’è stato un calo generale che non ha ridotto il lavoro e le iniziative del Partito.

La Campagna nazionale di finanziamento – “Più spazio, più Festa, un futuro con Aprile” – che si svolta dall’ottobre 2014 all’aprile 2016, con l’obiettivo di acquistare la Quinta do Cabo per ampliare il terreno su cui si svolge la Festa dell’Avante!, ha costituito un successo significativo politico e finanziario. Il risultato di più di 1,2 milioni di euro non ha provato soltanto il sostegno e il riconoscimento della Festa e di ciò che essa significa. Ha mostrato chiaramente il potenziale che esiste per aumentare le entrate, in particolare i contributi, e per aumentare le risorse finanziarie – politicamente assai significative in termini di indipendenza ideologica e politica.

Le priorità in termini di entrate sono:

aumentare la capacità finanziaria del Partito e delle sue organizzazioni, garantendo maggiori entrate proprie, diminuendo la dipendenza delle organizzazioni dai fondi centrali e il peso relativo delle entrate congiunturali e da fonti istituzionali;

ridurre e tenere sotto controllo le spese – in particolare quelle non direttamente rivolte all’attività politica e alle necessità organizzative – come per esempio le spese operative o il cambio di stile di lavoro che produce spreco o uso improprio delle risorse;

garantire la sostenibilità degli impegni che si prendono, garantendo previamente le risorse e le necessità finanziarie per tutte le attività – comprese le campagne elettorali – senza dipendere dai sussidi o mettere in pericolo le future attività del Partito;

creare, operare e attivare strutture per controllare le questioni finanziarie – finanziamenti, contabilità e controlli – assegnando un numero maggiore di quadri ai vari compiti necessari;

redigere i bilanci con previsioni di spese e obiettivi di entrate, con un controllo regolare della situazione finanziaria, creando e rafforzando gli strumenti adeguati;

come parte del lavoro generale del Partito, valorizzazione dei quadri e degli iscritti che lavorano alla riscossione delle quote, alla ricerca di fondi e al controllo finanziario;

ampliare il dibattito e la comprensione delle questioni finanziarie fra gli iscritti e le organizzazioni del Partito, e renderli coscienti della loro importanza per l’indipendenza ideologica e politica del Partito;

fare buon uso di tutte le azioni possibili che – in mezzo alle difficoltà e agli ostacoli attuali – permettano di superare i blocchi, aumentare le entrate del Partito, in particolare quelle derivanti dal suo stesso funzionamento e dalle sue iniziative e dal rafforzamento dell’organizzazione. In particolare:

il pagamento delle quote non è soltanto un dovere essenziale; è anche un legame fra gli iscritti e il Partito. Sotto questo aspetto, è importante per tutti gli iscritti assumersi la responsabilità del pagamento regolare e di informarsi come e a chi il pagamento va effettuato; ampliare la lista dei compagni incaricati della riscossione, allo scopo di averne uno ogni 20 iscritti; fare buon uso delle quote pagate via banche; lavorare per ottenere una quota equivalente all’1% del salario mensile;

i contributi provenienti da iscritti, simpatizzanti e altri amici possono essere una tantum, oppure più regolari – come è stato il caso della campagna per l’acquisto della Quinta do Cabo; è perciò necessario redigere liste di compagni e amici che possono essere contattati, con decisione, senza atteggiamenti rutinari, scegliendo le persone più adatte a svolgere tale compito;

le campagne di finanziamento per fini speciali e in generale per le necessità del Partito possono diventare esse stesse azioni di massa. Bisogna continuare campagne come quella già fatta “Un giorno di paga per il partito”, che vanno seguite con cura da parte dei dirigenti centrali e regionali per garantire il coinvolgimento delle organizzazioni del Partito e incrementare il risultato;

i contributi degli iscritti eletti in organismi pubblici, o nominati dal Partito come suoi rappresentanti, vanno seguiti da vicino, seguendo le regole del Partito secondo cui nessuno deve trarne vantaggi o subire svantaggi, precisando l’entità dei contributi, il metodo e i tempi della riscossione:

le entrate derivanti dalla partecipazione ai seggi elettorali rappresentano un impegno importante degli iscritti, e vanno trattate secondo le regole del Partito;

la vendita e la distribuzione della stampa di Partito sono pure fonte di entrate, e bisogna aver cura che i rifornimenti siano assicurati e che sia aumentato il numero di vendite regolari e speciali;

continuare la politica di trarre il massimo vantaggio possibile dalle proprietà del Partito. Analizzare la situazione di tutte le sedi locali prendendo in considerazione necessità e possibilità.

4.11 Attività internazionale e azione internazionalista

Il PCP ha privilegiato i contatti bilaterali con i partiti comunisti e le altre forze progressiste. Ha partecipato a congressi, conferenze, seminari, visite di studio, festival ed eventi di solidarietà in molti paesi – in particolare le delegazioni guidate dal Segretario generale in Spagna Cina, Cipro, Cuba, Laos e Vietnam.

Ha contribuito al processo dei Meeting internazionali dei partiti comunisti e dei lavoratori, ospitando il 15 Meeting a Lisbona nel 2013 e facendo ogni sforzo per favorire l’unità d’azione nel movimento comunista e rivoluzionario internazionale.

Si è impegnato nell’Appello congiunto per le elezioni europee del 2014, e continua a riaffermare i principi del Gruppo GUE/NGL al Parlamento europeo.

Ha preso parte al Forum di San Paolo, al Meeting progressista latinoamericano e ad altri forum e movimenti per la solidarietà e la pace, contribuendo così a rafforzare il fronte antimperialista.

Ha dato il benvenuto a partiti provenienti da altri paesi e continenti, specialmente alle dozzine di delegazioni intervenute alla Festa dell’Avante! e al Seminario internazionale “La Rivoluzione portoghese e la situazione europea e mondiale 40 anni dopo”, tenuto nel 2014.

Ha preso pubblicamente posizione su varie questioni internazionali – avendo preso l’iniziativa di adottare posizioni comuni da parte dei partiti comunisti – e ha cercato di pubblicare regolarmente informazione sulle sue posizioni, incluse le pagine in inglese sul sito del PCP.

Il lavoro del PCP deve essere guidato da un attivo coinvolgimento nella lotta ideologica, contribuendo a rafforzare il movimento comunista e rivoluzionario internazionale e il fronte antimperialista che vuole la pace, la sovranità e la solidarietà con i popoli in lotta contro lo sfruttamento e l’oppressione – e sostenendo il socialismo come alternativa necessaria e praticabile al capitalismo.

Il XX Congresso del PCP si sta svolgendo in un momento molto difficile della vita politica nazionale e internazionale. Risulta perciò particolarmente importante definire gli orientamenti e le linee di azione che devono guidare il lavoro dei comunisti portoghesi nel futuro.

Dopo aver inflitto – con la lotta dei lavoratori e l’azione del PCP – una dura sconfitta al governo PSD/CDS-PP, il problema che dobbiamo affrontare è di individuare una via e delle politiche in grado di bloccare la politica di destra e assicurare un futuro di sviluppo, giustizia e progresso sociale.

Il presente ci dimostra quanto sia necessario intraprendere con fermezza e coraggio una nuova strada per rispondere alle aspirazioni dei lavoratori e del popolo. Ma soprattutto ci dimostra come il Portogallo e il suo sviluppo sovrano non debbano venir pregiudicati da imposizioni provenienti dall’estero o dagli interessi del capitale monopolistico.

La vita reale ci mostra che l’unica via alternativa è rompere con le politiche di destra degli ultimi 40 anni e intraprendere un nuovo corso politico alternativo, patriottico e di sinistra.

La politica patriottica e di sinistra che il PCP propone non è solo una risposta alternativa al percorso politico imposto da 40 anni di politiche di destra. E’ soprattutto una necessità urgente perché il Portogallo abbia un futuro di sovranità e indipendenza, con più diritti, più produzione, più occupazione e migliori salari.

La politica alternativa di cui il paese ha bisogno richiede la partecipazione e la lotta dei lavoratori e del popolo, mobilitando la volontà di tutti i democratici e i patrioti e rafforzando il PCP.

A costruire e radicare questo processo creativo di lotta sono chiamati i comunisti portoghesi nel prossimo futuro. Basato su un’incrollabile dedizione ai lavoratori e al popolo, affermando la sua identità comunista, tenendo fede al suo passato e alla sua azione di partito internazionalista e patriottico, il PCP non risparmierà alcuno sforzo perché il Portogallo diventi una nazione democratica, sviluppata e sovrana, e continuerà a portare avanti con fermezza il suo programma e le sue opzioni per il futuro, nella lotta per una democrazia avanzata fondata sui valori dell’Aprile, con il socialismo e il comunismo fissi all’orizzonte del futuro.

 

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