CASERTA: “NO UE, NO NATO, NO GUERRA. SI PACE E SOVRANITA’ DEI POPOLI”

Caserta. Iniziativa pubblica del PCI

di Renato Landolfi, FGCI Caserta

Sabato 11 Febbraio la sede del PCI di Corso Giannone di Caserta ha ospitato la discussione relativa alla piattaforma nazionale del Partito Comunista Italiano sull’Ue e la Nato; tra il folto pubblico significativa è stata anche la presenza dei compagni della Fgci e della Rete dei Comunisti. Ha coordinato i lavori il segretario regionale PCI Antonio Frattasi, che ha anticipato i temi della discussione. Dopo i saluti del segretario provinciale PCI Roberto di Martino, è intervenuta Dina Balsamo, responsabile questioni internazionali del PCI Campania, che ha sottolineato fin da subito lo stretto nesso tra questione sociale e questioni internazionali.

Ha relazionato poi Fosco Giannini – responsabile dipartimento esteri della segreteria nazionale del Pci – che ha sottolineato la natura imperialistica del progetto dell’Unione Europea e l’importanza di uno studio approfondito dei Trattati, le contraddizioni tra gli interessi economici presenti all’interno del blocco imperialista europeo sia tra questo e gli Stati Uniti ed il Giappone. “Con la caduta dell’Unione Sovietica – ha detto Giannini – il “nuovo mondo” è apparso, agli occhi delle forze imperialiste ( USA, Giappone, la stessa Unione europea ) come un immenso mercato da conquistare, con le buone o con le cattive. Si è aperta una nuova lotta interimperialistica per la conquista degli spazi mercantili mondiali alla quale il grande capitale transnazionale dell’Ue si è attrezzato per partecipare. E proprio da polo imperialista in costruzione l’Ue ha iniziato a partecipare alla lotta per la penetrazione nei mercati internazionali utilizzando gli strumenti classici capitalistici: abbattimento delle merci attraverso l’abbattimento dei salari, dei diritti e dello stato sociale, e ciò su scala continentale”. “Ma per omogeneizzare il livello di sfruttamento sulla forza lavoro su scala continentale, l’Ue ha puntato a costruire un potere sovranazionale forte e severo, iperliberista e autoritario. Da ciò la natura antidemocratica degli organismi di potere dell’UE ( il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione Ue). Un potere politico ed economico dettato dalla Germania: da ciò la “germanizzazione” di tutta l’Ue.” Il PCI – ha chiosato Giannini – parte dall’analisi dei danni sociali provocati dall’Ue, parte dai pericoli democratici che essa comporta e solo da ciò, da questi dati concreti, esprime una critica radicale sull’esperienza dell’Ue sul’Euro, definendo la stessa Ue irriformabile. “ L’esercito europeo – ha concluso Giannini – sarebbe l’esercito delle politiche neo imperialiste dell’Ue, un esercito, peraltro, sotto il dominio della NATO, ed è a partire da ciò che il nostro Partito afferma la propria, netta, contrarietà alla costruzione di questo esercito, dichiarando altresì di lottare per far uscire l’Italia dalla NATO”.

L’intervento di Giannini ha inoltre mostrato come le questioni internazionali e le questioni sociali siano indissolubilmente legate, e ciò è evidente dalle analisi sulla spesa pubblica: in questi anni si aumenta l’impegno finanziario statale per le spese militari mentre si persegue una continua politica di tagli nei confronti della spesa sociale.

Sulla spinta della relazione di Giannini, l’assemblea ha partecipato ad un vivace dibattito sui temi proposti: è intervenuto il compagno Franco Casuccio, che ha sottolineato l’importanza di porre al centro la lotta contro la Nato e la necessità di organizzare presidi preso le basi militari del Patto Atlantico e le basi statunitensi, sull’esempio dei compagni e delle compagne della Sardegna.

L’operaio Dino Ruffo, del Pci, invece, ha sottolineato le difficoltà nell’attività di propaganda comunista nei luoghi di lavoro, l’attuale difficoltà nel costruire l’unità dei lavoratori attorno a parole d’ordine avanzate, dettata dalla minaccia constante allo stesso posto di lavoro. E proprio a partire da ciò ha sottolineato l’esigenza della ricostruzione del Partito Comunista, come Partito di lotta, di quadri e di massa.

Ha partecipato alla discussione anche Armando Cerullo, della Rete dei Comunisti. Cerullo ha espresso apprezzamenti e soddisfazione per le relazioni e per i contenuti del dibattito; ha ribadito l’importanza di proseguire il percorso di lotta comune attorno alla piattaforma Eurostop, di cui- ha ricordato – l’iniziativa del 25 Febbraio a Roma costituisce una tappa importante.

È intervenuto poi nel dibattito Renato Landolfi, della Fgci casertana, che ha proposto una discussione  sugli scenari materiali che la piattaforma Eurostop – e i tentativi di uscita a destra dall’Ue – vanno costruendo e la conseguente progettualità politica dei comunisti italiani ed europei.

Si è poi proposto, tra gli altri, Mimmo Pascarella che, oltre a condividere l’impianto generale del dibattito, ha ribadito l’importanza di costruire un quadro unitario di lotte all’interno del quale le attuali campagne del Partito, quella sull’Europa e sulla Nato, ma anche quella fondamentale sulla Sanità Pubblica, si inseriscano. Pascarella ha ribadito l’importanza di mostrare come la tutela della Sanità Pubblica significhi difendere, insieme, il lavoro e il diritto alla salute, non di stabilendo una contraddizione tra “utenti della sanità” e “lavoratori della sanità”.

Dopodiché Fosco Giannini ha ripreso punto per punto tutti i temi del dibattito per portarli a sintesi. Dopo i rinnovati saluti del segretario Frattasi e i ringraziamenti di Roberto di Martino i lavori della mattinata si sono conclusi.

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