Il fascismo è un veleno della democrazia

di PCI Nichelino

La storia insegna, ma non ha scolari“. Parole semplici, ma profonde quelle di Antonio Gramsci, un comunista che ha pagato con la vita la sua lotta contro il regime fascista. La storia si ripete, così come i suoi orrori. L’odio, la xenofobia, il razzismo. Sono passati più di 10 anni, la nostra piccola città esibiva il peggio di sè sulla cronaca locale.
Arrestati giovani dell’estrema destra per tentato omicidio. L’arsenale fu sequestrato, “25 coltelli con scritte e simboli nazifascisti“. Una pagina nera, mai dimenticata, che passo dopo passo si riaffaccia nei nostri quartieri, nelle nostre scuole: il fascismo.
Non nella sua espressione di regime, perchè quella storia è finita nel 1945, grazie alla lotta partigiana e alla sconfitta bellica del nazifascismo. Un fascismo più mascherato, a tratti pseudo culturale, in altre occasioni più violento e razzista.

L’antifascismo e la difesa della costituzione nata dalla resistenza sono valori per noi imprescindibili.
Il clima d’odio, presente anche nella nostra città, da sempre accogliente, è preoccupante.
Non riguarda solo noi, ma tutta la nostra nazione.

Sabato una nostra delegazione si è recata alla manifestazione di Genova per protestare contro il convegno dell’ultra destra. L’assessore del PCI, Fiodor Verzola, presente alla manifestazione ha dichiarato che “bisogna respingere l’ennesima provocazione fascista in una città, Genova, medaglia d’oro per la Resistenza. Sono qui per difendere i valori della costituzione“.
Insieme a noi, oltre ai compagni dell’Anpi, c’erano anche le istituzioni, a partire dal primo cittadino, il sindaco Doria, che ha affermato: “era fondamentale essere qui a fronte di posizioni che sono veleno per la democrazia, che seminano odio, razzismo e intolleranza. Questa è una risposta seria dei cittadini genovesi”.
Si, veleno per la democrazia. Questo abbiamo pensato quando abbiamo saputo dell’iniziativa in corso nella nostra scuola, nell’istituto Erasmo da Rotterdam.
I fascisti che insegnano la “loro” storia con l’approvazione della preside.
L’associazione Ades di Monza, come ha già ribadito l’Anpi, è il “volto più presentabile di una galassia che in modo più o meno velato si richiamano alla propaganda neofascista e neonazista“, i quali “mostrano espliciti riferimenti a razzismo, antisemitismo, xenofobia e omofobia da parte dei loro aderenti“.

Dal comunicato della Sezione A.N.P.I. “C. Campione” di Nichelino emerge che l’associazione A.D.ES. di Monza “in occasione del 25 Aprile, Festa Nazionale della Liberazione dal Nazifascismo, partecipa attivamente a parate militari di commemorazione dei caduti della Repubblica Sociale Italiana, stato dipendente dal Terzo Reich dal 1943. Dallo stesso sito web dell’associazione è possibile inoltre verificare che tra le proprie reti “vantano” collegamenti diretti con la Lega Nazionale e con Lealtà e Azione“.
Per questo non possiamo che ritenere condividibile la posizione dell’ANPI, la quale dichiara che “ci sembra quantomeno inopportuna, se non addirittura oltraggiosa, la presenza di questo tipo di organizzazioni all’interno di un’istituzione scolastica, luogo di cultura, democrazia, valori civili e costituzionali. Se in una scuola le idee e il dibattito devono avere spazio, chi professa in diverse forme il fascismo non può essere considerato semplicemente portatore di un’idea, perché citando Pertini “il fascismo è la negazione di tutte le altre opinioni”. E non è un caso che sia la Costituzione, sia le successive leggi n. 645 del 1952 (l. Scelba) e n, 205 del 1993 (l. Mancino) ascrivano l’apologia di fascismo quale reato perseguibile penalmente.

In un comunicato inviato all’Anpi, l’amministazione comunale si è mostrata rammaricata, “la Città di Nichelino coglie l’occasione per ribadire la necessità di difendere i principi antifascisti su cui è fondata la Costituzione italiana. Un’ultima considerazione ci sembra doverosa. Andando a osservare la pagina Facebook dell’associazione Ades notiamo la sua vicinanza a gruppi di estrema destra. La pagina Facebook “Legio Subalpina” ha postato un proprio testo, con tanto di foto sull’iniziativa all’Erasmo, facendo capire di essere tra i promotori della stessa. Questa pagina, il 30 gennaio 2017, ha condiviso una foto del gruppo “Lealtà – Azione” che promuove una manifestazione per il 29 aprile 2017 con la firma “Presente – I Camerati”. Indizi neanche troppo nascosti sull’appartenenza politica dei promotori dell’iniziativa sulle foibe all’Erasmo. Riteniamo che la questione sia stata sottovalutata. Per questa ragione l’Amministrazione comunale si rende disponibile a un confronto culturale con gli studenti, gli insegnanti e i dirigenti dell’Erasmo da Rotterdam, e l’Anpi“.

Marta Marando, consigliere comunale del PCI, in una nota ha affermato che “la scuola nasce come luogo di educazione e di confronto, ma scegliere di dare visibilità ad associazioni come l’Ades di Monza non fa sicuramente parte di quel percorso di crescita.
Facendo un giro sulla pagina FB dell’associazione si chiarisce subito quanto il problema non sia il giorno del ricordo, ma la vicinanza a Casapound ed altri soggetti di estrema destra.  Quindi la preoccupazione più grande è che alcuni personaggi palesemente neo-nazisti possano diventare esempi positivi per gli studenti.
Sarebbe necessario invece riprendere i percorsi di educazione alla cittadinanza che portino alle elezioni dei rappresentanti di istituto e all’organizzazione delle autogestioni in maniera più attiva e consapevole
“.

Negli ultimi tempi la città è invasa da simboli legati al nazifascismo, le sedi della sinistra e i momumenti legati alla Resistenza sono continuamente imbrattati da svastiche e simboli d’odio. Le destre, borghesi e post fasciste, hanno festeggiato l’iniziativa proposta da alcuni studenti dell’Erasmo. A festeggiare, tra i tanti, c’è anche l’esponente della destra locale che nei mesi scorsi si era fatta notare dalla stampa nazionale per la sua foto in cui, nel giorno della memoria delle vittime dell’Olocausto, salutava con il gesto dell’ombrello la statua di Anna Frank, motivando con un: “è un personaggio inventato. Non è mai esistita“.
Fatti che sembrano muoversi su uno stesso binario, quello del nazifascismo, dell’olocausto, della morte.
E se la scuola, invece di curare il “veleno” del fascismo, se ne fa portavoce, che cosa potrà accadere nella nostra città?

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