Notizie drammatiche sugli esuberi di Ilva.

di PCI – Comitato Regionale Puglia – Federazione di Taranto – Sezione cittadina ‘D’Ippolito Latanza’

Le proposte degli imprenditori indiani prevedono, per ambedue le cordate, il sostanziale licenziamento della metà degli attuali occupati del gruppo ed una riduzione dei salari.

Il prezzo d’acquisto è modesto, ma sufficiente a restituire i soldi a chi li aveva anticipati.

L’ambientalizzazione sostanzialmente indefinita ed a carico di terzi: un vero affare per loro come lo fu 22 anni fa per Emilio Riva.

Le responsabilità di questo governo sono enormi, come quelle dei tre suoi attuali “ragionieri” delegati a dare un parere sulle due proposte in campo e di un giovane ministro presuntuoso arrogante ed incompetente.

I sindacati sono stati invitati in ultimo, umiliati comprimari. Per loro è assolutamente ingestibile tale situazione.

Per il PCI di Taranto e di Puglia occorre dunque:

  • rifiutare tutto questo con la lotta degli operai che dovranno finalmente tornare ad essere classe ed unire Taranto con Genova;
  • legare il problema della occupazione a quello del risanamento ambientale per smascherare il ricatto occupazionale ed avviare contestualmente una vertenza che leghi gli interessi dei territori a quello dei lavoratori, ed evitare di prendersela con la città di Taranto;
  • recarsi a Montecitorio e presidiarne gli ingressi, urlando com’è assurdo anche svendere nell’attuale crisi irreversibile della globalizzazione avviatasi trenta anni fa.
  • ri-nazionalizzare la fabbrica e l’economia e battersi per i diritti dei lavoratori e dei cittadini unendoli.

Sia i lavoratori ILVA che i cittadini di Taranto non sono merce da svendere agli interessi capitalistici, entrambi, in piena unità dovranno difendere i propri diritti.

Taranto 31 maggio 2017

 

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