MOSCA: INCONTRO PUTIN- XI JIPING – Risposte agli USA e alla NATO

di Fosco Giannini, Segreteria nazionale PCI, responsabile Dipartimento Esteri

 

Scriviamo questa nota mentre è ancora in corso, a Mosca, l’incontro tra il leader russo Vladimir Putin e il presidente cinese Xi Jinping, in visita al Cremlino per due giorni. Trarremo un bilancio definitivo del summit solo dopo la pubblicazione dei suoi atti politici, ma già ora i primi dati che emergono ci dicono dell’ enorme importanza, su scala interenazionale, del summit russo-cinese.

L’incontro tra Putin e Xi Jinping avviene mentre la NATO rafforza ulteriormente e provocatoriamente la propria presenza nel Baltico, in chiara funzione antirussa e gli USA estendono le loro manovre militari in tutto il Sud Est asiatico, in funzione palesemente anticinese.

Dalle notizie già abbondantemente rese pubbliche, il primo risultato che emerge dal summit russo – cinese è una piena concordanza di vedute in relazione alla nuova Amministrazione Trump, giudicata assolutamente non affidabile in relazione alla possibilità di costruzione di relazioni internazionali volte al superamento delle contraddizioni e alla pace. Al contrario, negli atteggiamenti e nelle decisioni che Trump sta assumendo, si ravvede una volontà di acutizzare le tensioni, di tipo politico e militare, sul piano planetario. Emblematica, da questo punto di vista, è stata la telefonata che Xi Jinping ha fatto, solo alcuni giorni prima dell’incontro con Putin e, dunque, simbolicamente forte, con lo stesso presidente degli USA, nella quale il leader cinese ha palesato con chiarezza lo stato delle cose, affermando: “Le relazioni bilaterali tra USA e Cina sono oggi affette da alcuni fattori negativi”.

Al contrario, il “cappello” politico sotto il quale sta avvenendo l’incontro Putin-Xi Jiping è stato, da entrambe le parti, così descritto: “ Tra Russia e Cina i rapporti non sono mai stati così buoni”.

Già in questa fase dell’incontro russo-cinese e prima che tutto sia ratificato, la discussione in progess va confermando in modo probante quanto sia vera l’affermazione sui rapporti tra le due grandi potenze; ciò che si va decidendo, infatti, è di primaria importanza e di grande peso sull’intero quadro mondiale: nuovi, giganteschi, accordi in relazione al gas e nuovi e grandi progetti economici comuni in relazione alla nuova Via, cinese, della Seta e, per ciò che riguarda la Russia, all’Unione economica euroasiatica. Oltre ciò, in risposta ai disegni di accerchiamento militare che gli USA e la NATO stanno portando avanti nei confronti di Russia e Cina, sta prendendo corpo, nel summit di Mosca, il progetto di manovre militari congiunte russo-cinesi in scacchieri nei quali Mosca e Pechino non avevano ancora mai operato in modo congiunto: nel Baltico e ( nel prossimo settembre) nel mar del Giappone e nel mar di Okhotsk, aree in cui va crescendo il pericolosissimo processo di militarizzazione USA e NATO.

Anche il progetto USA volto ad influenzare, sino all’obiettivo dell’egemonia, il senso comune di massa russo e cinese attraverso una penetrazione di immense e capillari dimensioni di Internet (una Rete al servizio della concezione imperialista, capitalsita, liberista del mondo) è stato un punto centrale di discussione tra Putin e Xi Jiping. Una discussione che è stata, peraltro, la prosecuzione di una riflessione che sul tema aveva svolto un forum russo-cinese organizzato solo alcuni giorni prima dell’incontro tra il leader russo e quello cinese e significativamente preceduta da un articolo di un importante collaboratore di Putin, che così si era espresso: “ Occorre seguire l’esempio della Cina, ove si esercita il controllo nazionale sui media elettronici al fine di fronteggiare il progetto di influenza straniera sullo spazio informativo nazionale”. Essendo l’attacco imperialista totale – che si sviluppa, cioè, contemporaneamente sui fronti militari, politici e mediatici – è chiaro il motivo per cui anche sulla questione relativa ad Internet Putin e Xi Jiping abbiano voluto discutere e cercare una linea comune.

Come giudicare i primi risultati del summit di Mosca? Essi rilanciano, da una parte, il forte rapporto politico e strategico tra Russia e Cina, la cui natura è di tipo antimperialista; d’altra, questi primi risultati, ci parlano dell’importanza, in questa fase della storia, dei processi che tendono ad unire – a cominciare dai BRICS – i Paesi, gli Stati e i popoli che non intendono più genuflettersi ai diktat imperialisti, a partire dall’imperialismo USA. L’asse strategico Russia-Cina, da questo punto di vista, è il prodotto del fronte unitario mondiale dei Paesi in via di liberazione dall’imperialsimo e, contemporaneamente, il suo nucleo propulsore.

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