di Giorgio Langella, Direzione nazionale PCI, dipartimento Lavoro
Qualche giorno fa il presidente dell’INPS, Tito Boeri, ha affermato che senza adeguamento dell’età pensionabile (cioè suo aumento) ci saranno più spese per 140 miliardi di euro da qui al 2040. In 23 anni, quindi spenderemo circa 6 miliardi all’anno.
Qualche settimana fa la commissione governativa sull’economia sommersa diffondeva i dati dell’evasione fiscale.
Certo, sono stime (alla pari delle previsioni di Boeri) ma i numeri sono indicativi.
Ebbene, nel 2012 l’evasione era di 107,6 miliardi, nel 2013 di 109,7 miliardi, nel 2014 di 111,7 miliardi e nel 2015 era (stima, questa, ancora provvisoria) di circa 108 miliardi di euro.
Una media di circa 109 miliardi ogni anno. Soldi sottratti a tutti i cittadini onesti che dovrebbero servire al benessere collettivo e sociale, allo sviluppo del paese e che invece si accumulano nelle ricchezze personali di evasori e speculatori. Un vero e proprio ladrocinio dei più ricchi nei confronti dei lavoratori che è l’architrave di un sistema, quello capitalista, sempre più ingiusto e spaventoso.
Le dichiarazioni di Boeri sono la fotografia esemplificativa di cosa sia il capitalismo.
Si colpiscono le lavoratrici e i lavoratori che hanno tutto il diritto al riposo dopo una vita passata a faticare e a pagare le tasse dovute.
Forse Boeri è veramente convinto che una spesa di 6 miliardi ogni anno sia insostenibile quando basterebbe che “lorsignori” pagassero le tasse dovute per coprire in un solo anno 18 anni di tale spesa? Forse pensa che la crisi che stiamo vivendo sia colpa dei pensionati e di chi vive del proprio lavoro? Che sia giusto che siano sempre lavoratrici e lavoratori (cioè noi) a pagare i privilegi di “lorsignori”?
Forse, quando afferma che se non si aumenta l’età pensionabile ci sarà meno occupazione e meno lavoro crede di essere credibile? Ormai il sistema vive di queste dichiarazioni e di numeri che vengono snocciolati per “fare scena” e che servono a coprire la realtà visto che non vengono confrontati con altri.
La realtà è fatta di una forza lavoro sempre più stanca e anziana, di una crescente disoccupazione giovanile, di una precarietà diffusa e devastante, di servizi pubblici sempre più costosi e privatizzati, di cancellazione di diritti. Tutto è diventato propaganda e apparenza. Tutto serve a consolidare un modello di sviluppo che serve a concentrare la ricchezza nelle mani di una esigua minoranza e a distribuire agli altri miseria e povertà.
E mentre quei politicanti (gli stessi che affollano le istituzioni occupandole per scopi personali o di gruppo di appartenenza) si danno da fare per mantenere i propri privilegi e per garantirne sempre di maggiori ai “lorpadroni”, chi vive del proprio lavoro continuerà a pagare la crisi.
Ricordate! Vogliono convincerci che gli siano immigrati e i profughi i nostri nemici. Ci dicono che il pericolo venga dai più poveri e da chi protesta. Guardatevi intorno e soprattutto alle spalle. I veri nemici sono quelli che comandano, che rubano, che sfruttano, che evadono le tasse. Sono loro e i loro vassalli quelli che non hanno né voglia né bisogno di andare in pensione dal momento che raramente hanno lavorato e, quando lo hanno fatto, le attività non erano, per loro, né faticose né usuranti.