di Luca Cangemi, Segreteria nazionale PCI, responsabile Scuola
Il Giro d’Italia è un elemento molto importante della cultura popolare e dell’immaginario stesso del nostro paese. Per questo è particolarmente grave l’operazione politica, economica e mediatica che ha imposto la partenza dell’edizione 2018 del Giro da Israele.
Questa gravissima decisione, che dimostra la sempre più preoccupante influenza di Israele sulle classi dirigenti italiane, rappresenta un’insopportabile copertura della politica di occupazione e di oppressione di cui Israele è responsabile da decenni.
Il fiume di denaro che potentati economici israeliani e lo stesso governo dell’assassino Netanyahu stanno investendo sull’evento, conferma l’importanza che esso assume per una grancassa propagandistica che tenta di fare dimenticare la costante violazione del diritto internazionale e delle risoluzioni ONU, i massacri, le torture, la prigionia. Ogni aspetto della vita del popolo palestinese è sottoposto a vessazioni e attacchi, la stessa attività sportiva è ostacolata in ogni modo e numerosi sono gli atleti palestinesi imprigionati o uccisi.
Noi non ci rassegniamo! Partecipiamo con convinzione alle iniziative contro la partenza del Giro d’Italia da Israele che stanno crescendo nel nostro paese, facciamo un appello particolare al mondo sportivo perché si opponga a questa clamorosa strumentalizzazione.