TEMPI MODERNI? NO, TEMPO ANTICO A TARANTO.

di PARTITO COMUNISTA ITALIANO – Comitato Cittadino Taranto

Potere nelle fabbriche e identità di classe
Taranto riconquista le prime pagine di tutti gli organi di informazione locali e nazionali. Ha suscitato grande emozione la morte di un giovane operaio di 28 anni, pari a quella, l’altro giorno, di un anziano lavoratore di 67 anni che è caduto da un’ impalcatura, l’età sorprende in entrambi i casi.
Queste non sono “morti bianche” ma omicidi sul lavoro. Ieri l’operaio lavorava su un impianto “fermo” che doveva essere in “sicurezza”. Ribadiamo ancora una volta che non è mai fatalità!
Affermiamo con certezza che non basta cercare solo nella catena di comando le responsabilità e magari partendo sempre da una velata allusione della corresponsabilità del lavoratore.
E’ invece nella organizzazione del lavoro che va cercata la soluzione delle tragedie. E’ lì che la proprietà oggi esprime il suo ruolo totalizzante nell’ubbidire ad un mercato senza regole, utilizzando il ricatto di un misero salario e la vita stessa dei lavoratori.
I problemi attuali aumenteranno con la nuova proprietà che incombe, e che prevede anche una gestione diversa tra i reparti di lavorazione nel ciclo produttivo mettendoli in competizione tra loro.
Tempi moderni? No antichi!
Ci adeguiamo in un mondo produttivo livellato al massimo sfruttamento dei lavoratori. Si proclamerà uno sciopero nazionale sulla sicurezza del lavoro da parte dei maggiori sindacati ma non basta!
Loro hanno una storica inadeguatezza nel livello dello scontro attuale che ribadiamo essere antico nei contenuti. A nulla valgono gli insegnamenti e le esperienze passate: occorre cambiare il modo di lavorare ed il controllo deve essere diretto da parte dei lavoratori sull’intero ciclo produttivo. Il potere nelle fabbriche va riconquistato con l’Identità di una classe che oggi drammaticamente è assente.
I comunisti che fanno tesoro delle lezioni della storia, guardano al progetto futuro e si battono per una economia ed una società diversa, a misura d’uomo e non del profitto.
Non basta il cordoglio per l’ennesima vittima ma l’impegno per un radicale cambiamento.

Taranto, 18.05.2018

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