di Lucia Mango, Segreteria naz.le Pci e resp. Lavoro
Il PCI sostiene lo sciopero generale dei metalmeccanici e sarà in piazza il 14 giugno per il lavoro e lo sviluppo .
Di fronte ai dati allarmanti della produzione industriale occorre adottare politiche mirate a contrastare delocalizzazioni e le chiusure e capaci di attrarre investimenti.
Occorre vincolare le imprese alla responsabilità sociale verso i lavoratori e il territorio. Lo Stato deve investire per creare occupazione per i giovani e disoccupati, attraverso il consolidamento di alcuni settori in cui il nostro paese ha una propensione naturale o strutturale e incentivare la sostenibilità del sistema industriale.
Inaccettabile ”il taglio del contributo Inail” che va nella direzione contraria alla ricerca delle risorse pubbliche e private indispensabili per la formazione e la prevenzione dei rischi sul lavoro.
Il PCI è al fianco dei lavoratori e dei sindacati, promotori della manifestazione nel chiedere:
la riduzione delle aliquote Irpef sul lavoro dipendente;
l’aumento dei salari;
l’incremento di investimenti pubblici e privati nei settori strategici;
la reindustrializzazione delle aree in crisi, con piani di sviluppo territoriale che garantiscano l’occupazione;
la detrazione degli investimenti dai vincoli comunitari;
lo sviluppo di infrastrutture energetiche, digitali e dei trasporti;
il contrasto alla ”controriforma” del Codice degli appalti, che liberalizza i subappalti;
un investimento straordinario nella salute e nella sicurezza dei lavoratori;
la riforma degli ammortizzatori sociali;
l’incentivazione di contratti di solidarieta’ ”espansivi” finalizzati alla riduzione degli orari di lavoro e all’occupazione giovanile leggi per l’applicazione erga omnes dei contratti e la rappresentanza dei lavoratori;
lo sviluppo di forme di partecipazione dei lavoratori nella progettazione dell’organizzazione del lavoro e nelle scelte strategiche aziendali.
Più stato, meno mercato, il PCI con i lavoratori.