Il modello Veneto: le imprese comandano la scuola

I docenti delle scuole superiori del Veneto sono caldamente invitati dalla loro Regione e dal loro Ufficio Scolastico Regionale ad andare a imparare come e cosa insegnare da chi conta e comanda davvero: le imprese.
È il progetto “SI-Fa! La Scuola innovativa si fa spazio in Azienda”, finanziato con risorse del fondo sociale europeo, che prevede -simbolicamente nei giorni immediatamente precedenti l’inizio delle lezioni del prossimo anno scolastico- l’arrivo nelle aziende dei docenti di scuola superiore per confrontarsi con imprenditori e tecnici i su “innovazione, proposte educative e formative” come dice l’imbarazzante titolare dell’assessorato regionale alla scuola, Elena Donazzan, già nota per le sue performance fascistoidi. -hanno dichiarato Luca Cangemi e Giorgio Langella, responsabile nazionale scuola e segretario regionale veneto del PCI
Il progetto prevede come obiettivi quello di far comprendere ai docenti quali sono “le competenze necessarie alle imprese” e un aumento dell’”integrazione” tra scuola e impresa.
Con il suo solito tatto la Donazzan aggiunge che i docenti avranno l’occasione di farsi “conoscere e apprezzare” (dagli imprenditori, ovviamente).
Siamo di fronte ad un ulteriore salto di qualità del processo di subordinazione del sistema scolastico pubblico all’impresa capitalistica, nel quadro ideologico e normativo definito dalla 107 renziana, che il governo gialloverde ha confermato, nonostante le promesse elettorali e nel quale sguazzano i governi regionali leghisti (quelli di Lombardia e Veneto in particolare), d’intesa con la Confindustria.
Ci sarebbe molto da riflettere autocriticamente per le organizzazioni sindacali, a partire dalla CGIL, sui protocolli d’intesa firmati in tema di alternanza scuola-lavoro. Non basta qualche presa di distanza da questo o quel progetto è l’impianto stesso dell’Alternanza scuola /lavoro che va radicalmente criticato, come interamente funzionale agli interessi delle imprese e alla destrutturazione di un sistema dell’istruzione statale e democratico. A nessuno può sfuggire come queste manovre, esplicitamente, siano parte integrante del grande progetto reazionario dell’autonomia differenziata.
Per quanto ci riguarda oltre ad invitare i docenti delle scuole venete a rispedire al mittente l’invito della Donazzan confermiamo il nostro impegno nella battaglia per la difesa dell’idea di scuola che è prevista dalla Costituzione Repubblicana. -hanno concluso Cangemi e Langella

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