di Francesco Valerio della Croce
Quanto sta accadendo da giorni in Bolivia rappresenta un pezzo di una ormai lunga stagione di tentavi di sovvertimento della volontà popolare in America Latina. Il rifiuto di riconoscere la legittima elezione del presidente Evo Morales – rieletto presidente con oltre il 47% dei consensi – e le conseguenti azioni di violenza, prima contro il tribunale elettorale, poi in senso generalizzato nel Paese, sono un copione già sperimentanti ampiamente nel Venezuela bolovariano e, più diffusamente, contro tutti quei legittimi e sovrani governi sgraditi all’imperialismo e ai suoi servi locali.
La notizia, inoltre, di un possibile sabotaggio dell’elicottero che trasportava il presidente Morales, arrivata poche ore fa, getta ombre inquietanti sui mezzi impiegati dalle forze reazionarie boliviariane per sovvertire il responso elettorale chiaro e netto del popolo bolivariano.
In un contesto di assoluto mutismo da parte dei media in occidente, è dovere dei comunisti rafforzate la solidarietà internazionalista, diffondendo la verità e le notizie che la grande stampa scientificamente omette di raccontare quando si parla di America Latina, denunciando una censura politicamente orientata e sostenendo attivamente i movimenti popolari e rivoluzionari che in America Latina rialzano la testa – da ultimo col grande risultato elettorale dell’Argentina – e difendendo l’espressione utentica della democrazia in quel continente, come nel caso del voto boliviano.