Dipartimento Comunicazione Nazionale PCI
Galoppa l’inflazione nell’area Euro, raggiungendo il picco del 4,9%, il più alto da quando la moneta unica è in vigore. Diventa così manifesto il fallimento in uno dei cardini UE. Infatti, l’incompatibilità tra i valori che ispirano la nostra Costituzione (il primato del diritto al lavoro) e quelli che ispirano i Trattati europei, che danno priorità alla stabilità dei prezzi, intesa in senso anti-inflazionistico è stato uno dei pilastri di Euro/UE. In base ai Trattati si può considerare “normale” un tasso di disoccupazione dell’11%, in base alla Costituzione no. Ora questa inflazione galoppante mostra i piedi d’argilla del fondamento della moneta unica.Per quanto riguarda l’Italia, la crescita dei prezzi si attesta in media al 3,8%, ma è molto più alta se si considera il costo del gas, dell’energia elettrica, del cibo e delle materie prime. Mentre quindi i beni di prima necessità costano sempre di più, con un aumento esponenziale del rischio povertà per milioni di famiglie, il governo non riesce a pensare a nulla di meglio che a una riduzione fiscale per i redditi medi e medio-alti, lasciando quelli bassi ad affogare nel caro-vita.Il PCI non può che ribadire, in aperta opposizione, l’urgenza di drastici interventi statali che riportino al centro dell’agenda pubblica il benessere delle famiglie, delle lavoratrici e dei lavoratori, prima che il malessere sociale diventi insanabile.