PECHINO, VII° FORUM SOCIALISTA MONDIALE *

*pubblichiamo la cronaca del VII° Forum, a cui è intervenuto anche il segretario nazionale del PCI, compagno Mauro Alboresi ( n.d.r.)

 

L’apprezzamento degli studiosi per l’esperienza socialista cinese

di Zhang Junrong

 

cina

In una recente riunione, numerosi studiosi provenienti dalla Cina e dall’estero hanno espresso il loro apprezzamento per l’esperienza cinese nello sviluppo e nell’innovazione del marxismo, sottolineando che il socialismo dalle caratteristiche cinesi è vantaggioso per lo sviluppo mondiale.

Più di 300 studiosi si sono riuniti a Pechino il 21 e 22 ottobre per il settimo Forum Socialista Mondiale, dove hanno discusso le questioni teoriche e pratiche che il marxismo si trova ad affrontare nel XXI secolo, sulla base dei più recenti avvenimenti e della situazione economica e politica mondiale, nonché del socialismo dalle caratteristiche cinesi.

Nel suo discorso introduttivo, Wang Weiguang, presidente dell’Accademia cinese delle scienze sociali (CASS), ha affermato che le nuove concezioni, idee e strategie proposte dal Partito comunista cinese hanno aperto nuove strade per il marxismo cinese nel XXI secolo.

Il socialismo cinese è parte del socialismo mondiale, e anche il marxismo in versione cinese fa parte del marxismo del XXI secolo, ha detto Yu Hongjun, Segretario esecutivo del Partito dell’Università di Pechino e Rettore della Facoltà di marxismo della stessa università.

Sotto la guida del Partito comunista cinese, la Cina ha la certezza di raggiungere i due “Obiettivi del secolo”: costruire una società moderatamente prospera sotto tutti gli aspetti per il 2021, e trasformare la Cina in un paese socialista moderno, cioè prospero, forte, democratico, culturalmente avanzato e armonioso per il 2049, ha dichiarato Yu.

Questo costituirà uno sviluppo creativo della via cinese al marxismo nel XXI secolo – ha aggiunto Yu – e un importante contributo alla ricerca di una società ideale da parte degli uomini.

Egon Krenz, l’uomo politico tedesco ex Segretario generale del Partito di unità socialista della Germania, ha citato una dichiarazione di Ernst Thalmann, il vecchio leader del Partito comunista tedesco, in occasione della fondazione del Partito comunista cinese: “Tutta l’umanità focalizza oggi la sua attenzione sulla Cina. Il paese più densamente popolato e di più antica civiltà si è finalmente liberato dai ceppi che per un secolo gli hanno imposto gli imperialisti”.

Le parole di Thalmann sono ancora applicabili alla Cina di oggi – ha detto Krenz – aggiungendo che ogni paese che cerca di realizzare il socialismo non può permettersi di ignorare l’esperienza cinese.

Mauro Alboresi, Segretario del Partito comunista italiano (PCI) ha affermato che il PCI ha la certezza che l’esperienza cinese ha offerto e continuerà a offrire nuovi valori scientifici e teorici per la trasformazione socialista.

Agnaldo Dos Santos, docente dell’Università statale di San Paolo in Brasile, ha informato sui progressi del socialismo in Laos, facendo notare che il paese ha imparato dall’esperienza avanzata del socialismo di tipo cinese.

Santos ha sottolineato che è necessario apprendere e applicare le teorie fondamentali del marxismo-leninismo in maniera creativa e formulare nuove politiche di sviluppo nazionale sulla base della situazione attuale, ricercando la verità e considerando la pratica come unico criterio per la sua verifica.

La pace e lo sviluppo restano i temi fondamentali della nostra epoca, ma un ordine politico-economico irragionevole minaccia la pace della comunità internazionale, ha affermato Zhao Keming, ex commissario politico e ammiraglio dell’Università Nazionale della Difesa. E ha aggiunto che il nuovo tipo di imperialismo finanziario richiede un’attenta vigilanza e delle contromisure efficaci.

Nelle sue conclusioni, Zhang Quanjing, ex ministro del Dipartimento organizzativo del Comitato Centrale del PCC, ha citato le parole scritte da Lenin un secolo fa: “Il capitalismo si è sviluppato in un sistema mondiale di oppressione coloniale e di spoliazione finanziaria della grande maggioranza dei popoli di tutto il mondo ad opera di una manciata di paesi ‘avanzati’”.

“Non possiamo lasciarci imprigionare dell’imperialismo finanziario – ha detto Zhang – dobbiamo invece cogliere il suo vero essere sotto l’apparenza. Questo è ciò che rende grande la dialettica marxista”.

Le crisi finanziarie hanno accelerato il collasso del sistema mondiale costruito dagli imperialisti finanziari, e la tendenza ormai è irreversibile – ha aggiunto.

Il settimo Forum Socialista Mondiale ha riunito più di 100 studiosi stranieri di 36 paesi, incluso studiosi di sinistra provenienti dall’Asia, dall’Africa, dall’America Latina, dall’Europa e dall’America, nonché accademici provenienti da paesi socialisti diversi dalla Cina e da 16 organizzazioni comuniste.

Il primo Forum Socialista Mondiale si tenne nel 2004 e il secondo nel 2008. Dopo la terza riunione nel 2012 è diventato un evento annuale. Tenuto in un primo tempo dal Centro di ricerca sul socialismo mondiale del CASS, alla settima riunione è stato elevato a livello dell’Accademia di marxismo del CASS.

(traduzione a cura di Nunzia Augeri)

 

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