No ai bombardamenti in Libia. Mobilitiamoci per fermare la guerra!

di Maurizio Musolino, Comitato Centrale  – Dip. Esteri PCI

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In queste ore aerei Usa bombardano la Libia, causando nuovi morti e nuove distruzioni, innescando una pericolosa escalation nella disgregazione del paese nordafricano. Il PCI,condannando questa ennesima aggressione, denuncia come i bombardieri statunitensi dietro alla lotta contro Daesh nascondono la volontà di favorire uno dei tanti “signori della guerra”, che dalla caduta di Gheddafi si combattono per il controllo delle regioni libiche.

La Libia, come la Siria, infatti, sono oggi terreno di sfida e di competizione fra le potenze Occidentali per il controllo delle ingenti ricchezze energetiche del Paese. Non di guerra al terrorismo, quindi, ma bombe che altro non sono che lo strumento per affermare il colonialismo del XXI secolo.

Uno scenario che il  PCI considera pericoloso e che nei prossimi giorni potrà registrare il coinvolgimento diretto del nostro Paese, attraverso l’utilizzo delle basi e la partecipazione dei nostri aerei ai bombardamenti. Uno schiaffo alla storia, che ha visto nel secolo scorso l’Italia protagonista di una criminale e brutale guerra coloniale proprio verso la Libia.

E’ questa la conseguenza del nostro far parte della Nato, una alleanza che sempre di più si caratterizza per il suo carattere aggressivo e di strumento per le politiche imperialiste e liberiste.

Il PCI – impegnato in questa estate in una campagna nazionale contro la Nato- fa appello a tutte le forze democratiche, anti-imperialiste e internazionaliste, per fermare questa nuova guerra e chiama ad una mobilitazione diffusa per indurre il governo Renzi al rispetto della nostra Costituzione. Quella stessa Costituzione che saremo tutti chiamati a difendere nel referendum del prossimo autunno. Fermiamo la guerra!

pace

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