di Luigi Marino, collaboratore Dipartimento Esteri PCI
I risultati delle elezioni nella Federazione Russa hanno confermato le previsioni della vigilia formulate dai vari sondaggi. La crisi economica ancora in corso derivante dall’andamento del prezzo del petrolio, nonché dalle sanzioni, ha pesantemente influito sulla forte astensione dal voto. La partecipazione dei cittadini è diminuita di circa il 20% rispetto all’ultima analoga consultazione: il 47,81% ! Che la difficoltà del vivere quotidiano dei cittadini della Federazione, che hanno visto ridursi in questi ultimi anni il proprio tenore di vita, abbia trattenuto più della metà della popolazione a casa è stata riconosciuta dallo stesso Presidente Putin nella sua prima dichiarazione pubblica già nel corso dello spoglio delle schede.
“Russia Unita” si conferma come primo partito conquistando con il 54,17% dei voti ben 343 sui 450 seggi della Duma di Stato. Rientrano nella Duma gli altri tre partiti, che già ne facevano parte, e che hanno superato la soglia del 5%: il Partito Comunista della F.R. di Zjuganov (13,42% e 42 seggi), i Liberal-democratici di Zirinovskij (13,25% e 39 seggi) e “Russia Giusta” di Mironov (6,18 % e 23 seggi). Gli altri 10 partiti partecipanti alla consultazione hanno ottenuto risultati insignificanti, solo alcuni di poco superiori all’1 %, ad eccezione del partito “Comunisti di Russia “, che con il 2,5% circa, malgrado la inesistenza di proprie strutture organizzative nei territori, è riuscito a togliere voti al Partito Comunista di Zjuganov.
Questo partito, “Comunisti di Russia”, si è costituito qualche anno fa per iniziativa di alcun fuoriusciti dal partito di Zjuganov, ritenuto un partito “borgese”. Insomma, i “duri e puri” depositari della “vera ideologia comunista “.
I “Patrioti di Russia”, altra organizzazione di sinistra, con meno dell’1%, ed il Partito dei Pensionati, con poco più dell’1%, hanno anch’essi sottratto voti a Zjuganov .
Del tutto inaspettato il risultato dei Liberal-democratici di Zirinovskij, sostanzialmente pari a quello del Partito comunista della F. R.
Secondo alcuni giornalisti russi, verso i Liberal-democratici, che spesso hanno fatto da ” mosca cocchiera ” nella politica estera, si è indirizzato il voto di protesta di chi non ha voluto votare ne’ Russia Unita, ne’ il Partito di Zjuganov. Quest’ultimo ha ottenuto comunque un risultato non soddisfacente rispetto alle aspettative e non solo per la frammentazione a sinistra, che finisce sempre per rafforzare solo altre forze politiche di tipo qualunquista e demagogico.
Una analisi più puntuale del voto espresso non potrà che effettuarsi alla luce dei risultati nei collegi uninominali e dei risultati ottenuti nelle parziali amministrative svoltesi. Il Partito Comunista della Federazione Russa affronterà una approfondita discussione sull’avvenuto responso delle urne.