FUORI L’ITALIA DALLA NATO

di Fosco Giannini, segreteria nazionale PCI e responsabile dipartimento Esteri

                                               

*anticipiamo un articolo di prossima pubblicazione su “il Manifesto”

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Lo scorso 26 giugno è nato, a Bologna, il PCI, frutto di un lungo processo costituente e di un’accumulazione di forze comuniste. Nel PCI si è sciolto il PCd’I, è confluita un’area importante del PRC e sono entrati intellettuali, quadri operai e comuniste/i senza tessera. La natura politica e teorica del PCI – sin dal suo documento congressuale – è chiara: antimperialismo, internazionalismo, critica radicale all’Ue, centralità del conflitto di classe. Ed è sulla scorta di quest’ imprinting che il PCI ha subito lanciato una campagna nazionale – tuttora in atto – dal titolo inequivocabile: “Fuori l’Italia dalla NATO”. Da luglio sino ad oggi la campagna è giunta a Brescia ( vicina è la base NATO di Ghedi, con 20 bombe atomiche), Vicenza ( dove c’è la più grande base USA d’Europa), in Toscana (non solo Camp Derby), Lazio, Calabria, Marche, Sicilia e vicine sono le manifestazioni in Sardegna, ad Aviano ( altre 70 bombe atomiche), Cameri, provincia di Novara, dove si costruiscono gli F-35, in Puglia. Per la metà di ottobre la campagna avrà toccato buona parte dei territori italiani e messo in campo centinaia di militanti e coinvolto migliaia di cittadini. Perché “Fuori L’Italia dalla NATO”? Perché con le sue 130 basi estese in tutto il territorio nazionale ( assieme a quelle USA) e le altre venti segrete, la NATO è il vero, oscuro, potere in Italia. Sotto questo dominio militare soggiacciono i governi italiani, l’esercito, i servizi segreti, lo stesso parlamento, tacitato da Renzi anche per la guerra in corso in Libia. Perché la NATO, nella fase dell’eversione nera e del tentativo di golpe di Gelli, ha fornito la sua forza complessiva al progetto reazionario, come in ogni altro Paese in cui domina. Perché dai lavoratori e dal popolo italiano si estraggono 400 milioni di dollari l’anno solo per pagare il personale USA e NATO in Italia e perché gran parte della spaventosa spesa militare generale italiana di 80 milioni di euro al giorno è trainata dalla NATO e dagli USA in Italia. “Fuori l’Italia dalla NATO” perché gli USA e la NATO, con la loro pulsione bellica, sono oggi il pericolo maggiore nel mondo, per i popoli e per la pace. Perché un orrore da Tribunale di Norimberga sono state anche le ultime guerre NATO: Somalia, Afghanistan, Jugoslavia, Iraq, Libia, Siria, Ucraina e ogni altro massacro di popoli e distruzioni di Paesi e di Stati. Perché segno della natura della NATO è l’utilizzo dei nazifascisti di Kiev contro l’Ucraina e la Russia. Nelle date la storia: la NATO nasce nel 1949, “per fronteggiare l’espansionismo e l’aggressività comunista”; solo sei anni dopo nascerà il Patto di Varsavia, che si scioglierà nel 1991, mentre la NATO, dopo il ’91, non solo non si scioglie ma estende sul piano universale il proprio progetto militare imperialista. Il disegno NATO di sopperire con un dominio militare al venir meno del dominio economico mondiale USA è evidente, come evidente è il tentativo di preparare le condizioni anche per un attacco militare ai paesi del BRICS, veri nemici strategici degli USA e del blocco imperialista. Disegno che parte dall’accerchiamento militare contro la Russia e la Cina. “ Fuori l’Italia dalla NATO” – in modo esplicito ed inequivocabile – perché sono circa quarant’anni che questa parola d’ordine, in Italia, non viene divulgata in modo chiaro: l’aveva cancellata l’ultimo ( e il “penultimo”) PCI, con Berlinguer che arrivò a dire che preferiva costruire il socialismo sotto l’ombrello della NATO; l’avevano “narcotizzata” sia il PRC che il PCdI. E’ tempo, a partire dalla cruda realtà delle cose, che i comunisti, la sinistra, i pacifisti e le forze più avanzate e democratiche lottino per ricostruire un movimento contro la guerra dal carattere di massa, perché il popolo italiano si liberi dalla pericolosissima colonizzazione ad opera degli USA e della NATO.

4 Comments

  1. Luigi Egiziano

    Sono assolutamente favorevole e spero che accada al più presto possibile, che l’Italia esca fuori dalla NATO, perché non ne parla nessuno?

  2. Luigi Egiziano

    Pultroppo mi dispiace dirlo ma oramai è sempre più che evidente che gli USA sono sempre il vero nemico per L’ITALIA, oltre ad esserci di peso sopratutto a livello economico. FUORI L’ITALIA AL PIÙ PRESTO E LA NOSTRA UNICA SALVEZZA PER TUTTI QUANTI.

  3. Luigi Egiziano

    La tv ci ha sempre mentito su tutto, e continuano a mentirci ancora tuttora ci annebbiano il cervello l’italiano si deve svegliare basta con questa disinformazione, giornalisti corrotti, e ora di finirla.

  4. gaetano

    Credo che il sentimento anti Nato sia in Italia molto diffuso. Se oggi si votasse un referendum in merito credo che il 60-70 % degli italiani voterebbe a favore.Mal’uscita da questa alleanza,se veramente possibile,dovrebbe essere associata ad una smilitarizzazione del nostro paese.Blocco di tutti i programmi di acquisto e modernizzazione dei sistemi d’arma,con vendita di tutti i vari F35,EFA M346,portaerei,navi,carri armati a paesi esteri.Un paese senza missili antimissile ed antiaerei

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