di Segreteria Nazionale del PCI
La Segreteria Nazionale del PCI esprime la più fraterna e totale solidarietà al Sindaco di Santomenna, in provincia di Salerno, Massimiliano Voza, cardiochirurgo e militante in prima linea per i diritti del popolo curdo. Voza, proprio per il suo impegno democratico – del tutto leale e trasparente – è stato fermato all’aeroporto di Istanbul e poi coercitivamente e rapidamente costretto al rimpatrio in Italia dalle autorità turche. Voza era diretto a Dyarbakir, in Kurdistan, dove era stato invitato dall’HDP, il partito progressista filo curdo, per festeggiare il capodanno, che coincide con l’inizio della primavera. Bloccato dalla polizia, a Voza sono stati immediatamente sequestrati il passaporto e i tre cellulari di cui dispone: quello personale, quello che consente la sua reperibilità in ospedale e quello del Comune. Tanto ridicole quanto moralmente e politicamente insopportabili le motivazioni ufficiali con le quali il Sindaco di Santomenna è stato cacciato dalla Turchia: “per ragioni di pubblica sicurezza”.
La Segreteria Nazionale del PCI rimarca il fatto surreale che le attuali autorità politiche turche – che governano il Paese attraverso una continua repressione antipopolare, antidemocratica e reazionaria e che attraverso la violenza quotidiana contro il popolo turco cancellino, esse si, la pubblica sicurezza – imputino a un democratico come Voza di essere lui la causa delle attuali tensioni sociali in Turchia.
Se il governo italiano e l’intera Unione Europea non fossero complici del regime di Erdogan (anche nel dispiegamento delle reazionarie politiche turche contro i migranti) chiederemmo la sospensione di ogni relazione commerciale e di ogni accordo economico con la Turchia.
Chiediamo tuttavia – abbracciando Massimiliano Voza – che tutte le voci comuniste, di sinistra e democratiche si alzino, in tutti i Paesi dell’Unione Europea, d’Europa e del mondo, contro la dittatura di Erdogan.