STATI GENERALI DELLA SCUOLA: LA TOPPA E’ PEGGIORE DEL BUCO

di PCI- Federazione di Reggio Calabria

Nei giorni scorsi  a Reggio Calabria si sono svolti i cosiddetti Stati Generali della Scuola. Un’iniziativa promossa dall’Amministrazione Falcomatà che era molto attesa dal mondo scolastico e dall’intera società reggina ma che ha lasciato solo perplessità e delusioni  per la totale inesistenza di un progetto per la scuola reggina e per garantire il diritto allo studio.

La stessa proposizione di parole come “partecipazione” e “condivisione”  che sono state ripetute come  un disco rotto  dai vari esponenti  della Giunta a partire dal sindaco Falcomatà  fino all’Assessore Nucera, è risultata assolutamente vuota e priva di contenuti e non si è concretizzata in nessuna visibile e concreta iniziativa a favore della scuola. Un mero artificio retorico per nascondere l’inconsistenza dell’azione amministrativa.

La stessa idea malsana che il mondo scolastico cominci e finisca nei Dirigenti Scolastici, mentre gli altri sono comparse che  servono solo a fare numero, è l’espressione di una concezione ristretta e sbagliata della complessità della scuola dove agiscono diversi attori e  che molto spesso rappresentano  i veri protagonisti della realtà scolastica.

Del resto  quando si proclama la partecipazione e la condivisione bisogna avere la capacità presentare e proporre gli elementi fondamentali su cui  si chiede l’intervento e l’impegno dei soggetti protagonisti del mondo scolastico (studenti, docenti, genitori, dirigenti e personale ATA).

Ma nulla di tutto questo è avvenuto, mentre  si è tentato di occultare  i gravissimi, drammatici e talvolta urgenti problemi che  vive la scuola reggina.

Infatti, la locandina di invito parlava di “scuole belle e sicure”, ma come tutti sanno a Reggio questa è sola una pia illusione; la realtà  concreta smentisce questa affermazione: non è un caso se  Reggio presenta uno stato dell’edilizia scolastica tra i peggiori d’Italia, poiché diverse scuole sono inagibili per motivi di sicurezza, molte richiedono interventi strutturali di manutenzione straordinaria  e la gran parte non possiedono i requisiti minimi di vivibilità (mancanza impianti di riscaldamento, servizi igienici deficitari, arredi inservibili, ecc.).

Peraltro, proprio quest’anno scolastico a Reggio Calabria si è toccato il fondo della incapacità degli amministratori comunali, visto che  la mensa scolastica, cosa mai avvenuta in passato, è stata avviata a marzo, cioè poche settimane fa, e di fatto è saltato l’intero anno visto che la stessa si sta rivelando un flop perché certamente i genitori non hanno atteso 6 mesi invano  i comodi di Falcomatà per organizzare la propria vita familiare e  per gestire al meglio i propri figli.

Lo stesso servizio di assistenza educativa per i minori disabili che rappresenta uno dei compiti che la legge assegna al comune, in questi due anni è stato scaricato da Falcomatà,  con cinismo  e utilizzando i pretesti più disparati, sulle scuole determinando assunzioni di responsabilità da parte dei dirigenti scolastici ai limiti  della legge e  gravando il personale amministrativo di pesanti oneri e impegni che non gli competono.

E come non ricordare la mancata  erogazione dei buoni libro, che solo da poche settimane sono stati stampati, mentre  gli interventi di manutenzione delle scuole sono stati interrotti da aprile 2016 fino a febbraio 2017, lasciando per circa un anno le scuole  in condizioni di estremo disagio.

 E’ un elenco di inadempienze e di incapacità amministrative comunali che potrebbe continuare ma che serve solo per poter affermare tranquillamente  che gli Stati Generali sono stati solo una toppa che non copre il buco del disastro amministrativo di Falcomatà che  proprio nella scuola vede uno dei suoi più clamorosi fallimenti.

Ma non potrebbe essere  diversamente per un’Amministrazione  Comunale che agita una bandiera senza  predisporre un Piano annuale di interventi per il Diritto allo Studio come fanno tutti i comuni italiani, che non mette un euro del proprio bilancio per dare seguito alle promesse e per garantire i servizi e  i beni fondamentali che tutti i comuni normali offrono alla propria comunità scolastica per dare concreta attuazione al diritto allo studio: libri in comodato d’uso gratuito per tutti gli alunni delle scuole dell’obbligo, risorse alle scuole per la piccola manutenzione, arredi scolastici (banchi, sedie, tavoli, ecc.) efficienti e funzionanti, scuolabus e trasporti gratuiti per gli alunni in difficoltà socio-economiche.

Il famoso pacchetto Scuola, e cioè il contributo che i comuni mettono a disposizione per sostenere le spese necessarie per la frequenza scolastica (libri scolastici, altro materiale didattico e servizi scolastici) a Reggio Calabria i nostri amministratori neanche sanno che esiste.

Se la scuola reggina è ancora in piedi lo è solamente grazie agli operatori scolastici e non, che giornalmente  sono impegnati a far fronte alle grande e  piccole esigenze di una comunità che  aspetta  i fatti ma dal comune riceve solo parole.

Reggio Calabria, 27.03.2017

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