Alboresi su legge elettorale e sulla fase

Di Mauro Alboresi, Segretario nazionale PCI

Come tanti sottolineano, a fronte di quanto accaduto ieri in Parlamento, la nuova legge elettorale, data dai più  in dirittura d’arrivo, è di fatto saltata e le elezioni politiche anticipate si allontanano.

Se ciò sarà confermato si tratta di una buona notizia. La proposta di legge in questione, infatti, è pessima, e  la spinta al voto palesemente dettata da meri interessi di bottega.

A fronte di ciò che è avvenuto, è cominciato il classico scambio di accuse, e tanti tra i soggetti in causa hanno dato e stanno dando pessima prova di sé, alimentando il distacco dei cittadini dalla politica.

Siamo di fronte ad un concorso di colpa, a responsabilità diffuse, e ciò accomuna i vecchi ed i presunti nuovi attori della politica.

Le ipotesi sui futuri possibili scenari si sprecano.

Colpisce la disinvoltura di Renzi, che contraddicendo ancora una volta se stesso, “apre” a Pisapia, prospettando quindi il rilancio di un’alleanza di centrosinistra avente come architrave il PD.

Non sta a noi decidere per Pisapia o per altri a sinistra, ma  sta a noi dire che nella ricerca della massima unità a sinistra, alla quale siamo impegnati, riteniamo non possa esservi  spazio per una proposta politica che si proponga l’alleanza con il PD ed il rilancio del centrosinistra.

Per quanto ci riguarda, a fronte della situazione data, serve al Paese una politica in assoluta discontinuità, che non può affermarsi entro tali coordinate.

Il grande risultato raggiunto alle elezioni svoltesi ieri nel Regno Unito da Corbyn, che non va assunto a sinistra come l’eroe di turno, ma dal quale debbono e possono essere tratte molteplici ispirazioni, dice che è possibile, oltre che necessario, proporsi di cambiare.

E’ giunto il momento di scegliere tra il nuovo e ciò che si  ammanta di nuovo, e la discriminante non può che essere il merito.

                                                                         Roma, 9 Giugno 2017

 

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