di Ruggero Giacomini, Segretario Sezione PCI Ancona
Le gravi affermazioni del consigliere PD di Ancona Diego Urbisaglia fatte viaggiare su Facebook e prontamente rilanciate a livello nazionale dal sito di “Repubblica”, dicono di una pulsione di destra che avanza irrefrenabile, accompagnandosi alla ricerca disperata e dissennata di una notorietà a tutti costi. Dice Urbisaglia che se al posto del poliziotto che colpì mortalmente Carlo Giuliani alla manifestazione anti-G8 a Genova ci fosse stato suo figlio <dentro quella campagnola gli griderei di sparare e di prendere bene la mira. Sì sono cattivo e senza cuore>.
Viene tristezza a pensare a un padre che con tanta leggerezza mette in mezzo il suo figliolo istigandolo disinvoltamente se pure solo virtualmente all’assassinio. Ma c’è anche da riflettere sul clima generale che produce queste uscite.
Con le ultime di Renzi che sull’immigrazione insegue Salvini, con la presidente della Camera Boldrini che dichiara “piena concordanza” col presidente della Rada ucraina Parubij, esponente del partito neo-nazista Svoboda tra i responsabili delle spedizioni punitive di stampo razzista contro le popolazioni russofone delle repubbliche autonome di Lugansk e di Donesk e della messa fuori legge del Partito comunista ucraino.
C’è una subalternità culturale crescente alla destra, che avanza pericolosamente in Europa insieme al riarmo e alle minacce di guerra, rispetto a cui va alzata la guardia e sviluppata una più diffusa informazione e consapevolezza, operando con azione multiforme per una mobilitazione forte e seria, realmente antifascista e democratica.