A cura di Giusi Greta Di Cristina, CC, responsabile nazionale per i rapporti con l’America Latina
Lisbona. Primo settembre: alla “Festa do Avante” la delegazione politica del PCI inizia il suo lavoro incontrando i compagni del Partido Comunista do Brasil (PCdB), José Reinaldo Carvalho, segretario delle Relazioni Internazionali e Moara Crivalente, membro del Dipartimento Relazioni Internazionali.
Il compagno Fosco Giannini, responsabile del Dipartimento Esteri del PCI, apre la discussione mettendo al corrente la delegazione del PCdB delle modalità con le quali si è costituito il Partito Comumista Italiano; illustra loro il quadro politico sociale italiano, portando i saluti del compagno segretarii nazionle Mauro Alboresi. Il compagno Giannini trasmette al compagno José Reinaldo Carvalho e alla compagna Moara Crivalente la profonda preoccupazione politica del PCI in relazione al minaccioso intervento dell’imperialismo americano in America Latina, e specificatamnte in Brasile e Venezuela, esprimendo la massima solidarietà ai compagni del PCdB per le condizioni in cui l’interventismo USA e le destre brasiliane costringono i comunisti, la sinistra e il popolo brasiliano.
Successivamente chiediamo al compagno Carvalho di descrivere la situazione politica attuale del Brasile, a un anno esatto dal golpe finanziario che ha deposto la presidente legittima Dilma Rousseff in favore di Michel Temer, preferito dalle oligarchie e dalle multinazionali finanziarie. Il compagno afferma che il golpe – un golpe non militare, ma efficace nella prassi – ha rappresentato una brutale offensiva contro il popolo, i lavoratori, i diritti sociali acquisiti negli anni dai governi Lula e Dilma. Con la scusa di dover coniugare il lavoro alla modernità è stata approvata una terribile legge sul lavoro, che cancella i diritti dei lavoratori e la stessa cosa si è fatta per le pensioni. Inoltre, il governo ha creato una cosiddetta “enmienda constitucional” che congela, letteralmente, la spesa pubblica per venti anni. Tutto questo rappresenta un durissimo colpo per il proygresso dei brasiliani, unito al tentativo di soffocare la rappresentatività con un disegno di legge che renderebbe impossibile ai piccoli partiti la sopravvivenza.
Secondo quanto affermato dai compagni brasiliani, solo la presenza di Lula alle prossime elezioni del 2018 potrebbe garantire la rinascita sociale dei brasiliani: Lula unisce il popolo e l’intera sinistra. Ma bisogna stare attenti a non ricommettere gli errori del 2002, allargando una possibile coalizione anche al centro, che si è presto trasformato in un centro destra, passando con l’opposizione.
Il compagno Giannini chiede poi di illustrare la posizione del Brasile rispetto ai BRICS. Secondo il compagno Carvalho il ruolo del Brasile all’interno dei BRICS non può cambiare, poichè è un processo irreversibile, tant’è che Temer ha mantenuto inalterati i rapporti con gli altri Paesi del blocco.
I compagni brasiliani hanno concluso facendo alcune affermazioni davvero importanti:l’imperialismo in Brasile agisce anche laddove non si vede e il Paese, da baluardo della liberazione dei popoli, si è trasformato in altro, pericolosamente vicino agli imperialisti. Lula rappresenta, per tutto ciò che si è detto prima, la speranza vera per la riapertura del processo di transizione verso il socialismo: è proprio per questo che la destra sta escogitando varie misure giudiziarie per impedire a Lula di prender parte alle elezioni.
“La battaglia cruciale sarà decisa dal popolo”, conclude il compagno.
Alla fine del suo intervento politico, il compagno José Reinaldo consegna alla delegazione italiana l’invito ufficiale al prossimo congresso nazionale del PCdB e, su richiesta dei compagni italiani, assume l’impegno di iniziare una collaborazione giornalistica con il giornale on line del PCI (primo contributo un importante riflessione sui fatti in Venezuela).
Dopo una caloroso abbraccio, i compagni brasiliani e la delegazione italiana si sono diretti all’ascolto del grande ed emozionante comizio d’apertura.
Ha inizio ufficialmente la Festa do Avante.