TOSCANA:VERGOGNA: sulla sicurezza non si risparmia! Rossi non applichi il Decreto.

di Patrizio Andreoli, Segretario Regionale PCI Toscana e Lorenzo Cosimi, Responsabile Lavoro e Politiche per lo sviluppo PCI Toscana

Il Decreto Regionale sottoscritto da Enrico Rossi con cui si è deciso l’accorpamento del Settore Prevenzione e Sicurezza dei Luoghi di Lavoro ad altri settori dell’Assessorato regionale (quali la veterinaria), è una vergogna civile che offende la tradizione democratica e l’azione  di difesa dei diritti e della salute dei lavoratoti di questa Regione. Non solo non si investe e non si allarga la fascia delle tutele reali sui luoghi di lavoro; ma se possibile si limita, si comprime e si smantella. Tutto questo, nel caso, in nome dell’efficienza, della razionalizzazione e delle “compatibilità; quasi  si potesse risparmiare sulla sicurezza al pari di quanto si potrebbe rinunciare ad un caffè in più al giorno. Non può e non deve accadere! Si tratta di scelte politiche che meglio di molte dissertazioni e polemiche rendono chiara la deriva moderata e centrista del Partito Democratico e dei suoi accoliti  (compresi i suoi presunti critici di sinistra come per l’appunto Rossi che nel caso, appena appena alzano la voce). Si sono fatti interventi a suon di miliardi per salvare le banche (come il Monte dei Paschi), si sono dati quaranta miliardi alle aziende (unico vero “miracolo” a senso unico prodotto dal Jobs act), mentre la condizione materiale dei lavoratori e dei giovani, dei pensionati e della parte più povera che e sopporta il peso della crisi, peggiora giorno dopo giorno. Questa -al netto dei proclami- è la verità.

Dov’è la Toscana che negli anni settanta era all’avanguardia in fatto di avvio di protocolli e buone pratiche di prevenzione? La Toscana che saldava coraggio politico e innovazione sul territorio e nel governo locale? La Toscana che stava e operava davvero “a sinistra”? Ad essa guardiamo. Ad essa ci rivolgiamo come Partito Comunista Italiano perché vi sia un sussulto. Una spallata di dignità contro tanto ciarpame  politico che proclama scelte di sinistra facendo in realtà scelte di destra ben concrete. Una spallata al nuovismo che ha avvelenato il cuore e la speranza del popolo dei sinistra in Toscana spingendolo verso il non voto e la solitudine. Tutto questo, mentre in Toscana si continua a morire sul lavoro, così come avvenuto di nuovo pochi giorni fa a Lucca. In Italia ci sono più di 800 mila invalidi del lavoro e 130 mila sono le vedove e gli orfani. I datori di lavoro dopo aver sfruttato i lavoratori risparmiando sui costi della sicurezza, da buoni “filantropi” hanno istituito la “Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro” per ricordare alle potenziali vittime (i lavoratori) di stare più attenti, e mentre piangono lacrime di coccodrillo continuano a fare profitti risparmiando sulla sicurezza. Evidentemente l’esistenza e l’umanità di certi industriali non è dettata dai battiti del cuore, ma dalla velocità con cui -sfruttando i lavoratori- si riempie il loro portafoglio. Per alcuni la perdita di vite umane nel processo produttivo è considerata fisiologica, o al massimo un aumento dei costi dell’assicurazione INAIL. Ciò che loro interessa non è eliminare questa mattanza, ma di contenere il “fenomeno degli incidenti” sul lavoro, che si traduce per loro in una perdita economica. Bisogna reagire! Ricostruire una protesta diffusa, andare oltre la rassegnazione e la resa di molti. E’ tempo di cambiare: il PCI c’è! (05 settembre 2017)

 

 

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