VITTORIA COMUNISTA IN NEPAL

da Mondo Obrero del 13/12/2017, traduzione a cura di Juri Carlucci Dip. esteri PCI

L’ESISTENZA DI DUE PARTITI COMUNISTI IN NEPAL È IN GRADO DI ESSERE SUPERATA GRAZIE AL LORO PROCESSO DI UNITÀ

La vittoria elettorale comunista lascia intravedere una collaborazione futura immediata, concentrando gli sforzi del nuovo governo per superare il sottosviluppo, con la promessa di collaborazione con la Cina.

Le elezioni parlamentari e provinciali tenutesi in Nepal (in due fasi: 26 novembre e 7 dicembre 2017), hanno dato una clamorosa vittoria alla candidatura comunista, articolata nell’alleanza tra il Partito Comunista, (CPN-UML), che ha ottenuto un successo, 77 seggi e il Partito Comunista (CPN-MC, maoista), che ha ottenuto 36 seggi. Così, l’alleanza comunista ha  113 deputati su un totale di 165 seggi che sono stati assegnati. Da parte sua, il partito socialdemocratico, che ha governato il paese fino a queste  elezioni, ha avuto 26 scranni. La Camera ha 275 membri, quindi i rimanenti 110 saranno scelti, con metodo proporzionale, in tutti i distretti elettorali. L’alleanza comunista ha conseguito anche una significativa vittoria nelle elezioni provinciali in tutto il paese.

La ricostruzione del paese non è facile. La guerriglia comunista riuscì a sconfiggere la monarchia di Gyanendra (la cui dinastia Shah controllava il paese dal 1768, dopo aver attraversato la colonia britannica e l’indipendenza del paese nel 1948) e ad aprire una nuova era nel paese, dopo anni di scontri con l’esercito monarchico. Nell’aprile 2008, le elezioni convocate, stante l’accordo tra le principali forze politiche nepalesi, diedero la vittoria al Partito comunista, di Prachanda, e l’Assemblea costituente eletta proclamò la Repubblica del Nepal, chiudendo l’epoca  della monarchia di Gyanendra nel maggio dello stesso anno, dando inizio alla ricostruzione del paese, alla fine dell’induismo come religione ufficiale, alla promozione di una nuova politica economica e all’elaborazione di una nuova Costituzione, che ha creato dispute e difficoltà tra gli elettori e che ha portato al cambio di governo con le elezioni del 2013.

Il terremoto che ha colpito il paese nell’aprile 2015, provocando più di diecimila morti e centinaia di migliaia di case distrutte, ha complicato il governo del paese e creato una situazione di emergenza mentre si discuteva il contenuto del testo che doveva sostituire la Costituzione provvisoria del 2007, allora ancora sotto la monarchia. L’emanazione della nuova Costituzione, avvenuta nel settembre 2015, si è svolta sotto il governo del Congresso che vinse le elezioni del 2013 e, poche settimane dopo la proclamazione della Costituzione, la leader comunista Bidhya Devi Bhandari (che era Ministro della Difesa del gabinetto del 2009, e una delle forze trainanti della partecipazione paritaria delle donne), è stata eletta presidente del paese: il Nepal era guidato, per la prima volta nella sua storia, da una donna.

I problemi del paese continuano ad essere molti. La riforma agraria, la costruzione di strutture democratiche in tutto il paese, l’attuazione di leggi efficaci contro l’usanza di chaupadi (l’isolamento della donna che ha le mestruazioni, considerata dalla tradizione indù come “impura” e che viene espulsa da casa, specialmente nelle zone rurali, soffrendo anche di stupri e, in alcuni casi, di morte da morsi di serpente), lo sviluppo economico e la ricostruzione post terremoto del 2015, sono alcune delle sfide della giovane repubblica. Fino ad agosto 2017, il Parlamento nepalese non aveva approvato alcuna legge che dichiara criminale la tradizione del chaupadi.

La vittoria elettorale delle formazioni comuniste in Nepal lascia intravedere una collaborazione futura immediata, concentrando gli sforzi del nuovo governo per superare il sottosviluppo, con la promessa di collaborazione con la Cina grazie alle eccellenti relazioni tra i partiti comunisti di entrambi i paesi. Inoltre, l’esistenza di due partiti comunisti in Nepal sta per essere superata grazie al processo di unità tra di loro che, secondo Prachanda (Pushpa Kamal Dahal, il leggendario leader della guerriglia comunista contro il regime corrotto della monarchia) sta procedendo in modo soddisfacente . La formazione del nuovo governo, che sarà probabilmente presieduto da K.P. Sharma Oli, leader comunista del CPN-UML, ha davanti a sé un compito importante per consolidare la Repubblica federale nepalese.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *