AFRIN, LA SIRIA E LE FORZE IMPERIALISTE

di Dipartimento Esteri PCI

Nella terribile guerra siriana si continua a combattere senza tregua. Alle porte di Damasco e nel nord del Paese sono concentrate sacche di ribelli e contingenti militari di altri invasori. La Siria è immersa in un bagno di sangue da più di sette anni. Oggi, debellato il pericolo della creazione di uno “stato islamico”, anche grazie all’intervento della Federazione Russa, non cessano le ostilità. Mentre anche in aree della sinistra italiana cresce quella confusione analitica che può giungere, infine, a rimuovere le responsabilità degli USA, il PCI ribadisce con forza che anche ora, ad Afrin, è il fuoco doloso di nuovo acceso dai guerrafondai imperialisti a distruggere i popoli e soffocare la pace! L’invasione della Turchia, da nord, sta divorando un villaggio dietro l’altro verso Afrin, nella provincia di Aleppo. Si sta combattendo casa per casa, in queste ore, tra colline verdi ed uliveti. Già centinaia sono i morti e decine di migliaia  gli sfollati che fuggono dai bombardamenti turchi. I reparti avanzati dell’Esercito arabo siriano sono giunti nella zona per difendere l’integrità del territorio siriano e respingere l’aggressione del governo di Erdogan dal 20 gennaio scorso e stanno pagando a caro prezzo la resistenza. Gli Stati Uniti, che nulla hanno imparato da 50 anni di sconfitte militari, dopo aver esportato Daesh in Siria ed Iraq, creandolo e addestrandolo, ora usano le forze curde siriane come un nuovo pretesto per restare da invasori sul territorio. In verità Washington, con il supporto di Parigi e Londra, sta costruendo una nuova dozzina di basi militari in territorio siriano! Per gli USA l’orrore di questa guerra ,prettamente imperialista, non deve terminare. I piani delle potenze colonialiste di rovesciare il legittimo presidente siriano Assad, sono saltati per aria con l’intervento risolutivo di Mosca. Ad Afrin il rischio, ora, è la guerra turco-siriana. La Turchia, Paese NATO, in quel caso riceverebbe l’aiuto di tutti i partners e si andrebbe diretti nell’inferno dello scontro totale. La Siria è scientificamente aggredita da potenze straniere con la scusa di combattere i terroristi, nei giorni pari jihadisti, nei giorni dispari curdi. Il Partito Comunista Italiano riconosce alla resistenza dell’Esercito governativo un valore altissimo per l’abnegazione totale con la quale sta conducendo una dura battaglia, non solo ad Afrin, per la salvezza della Siria dalla ferocia degli invasori e auspica che tutte le forze curde presenti nel nord della Siria si stringano attorno al governo di Bashar al-Assad per ristabilire presto le normali funzioni dello Stato. Il PCI vuole esprimere solidarietà e incondizionato appoggio al Partito Comunista Siriano tutto e al compagno Segretario Ammar Bagdache in particolare, per il coraggio col quale i militanti e i dirigenti comunisti si battono contro le forze imperialiste, in difesa del Paese e dell’indipendenza e la libertà del popolo siriano e auspica altresì che l’assedio nel Goutha e ad Afrin termini presto, per la salvaguardia delle popolazioni che stanno soffrendo oltre ogni limite umano.

 

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