Report sit-in per Lula

di Juri Carlucci, Dipartimento Esteri PCI

Roma, 10 aprile. Il neo costituito Comitato italiano Lula Livre, un comitato unitario che vede insieme sindacati e partiti, collettivi, giuristi e  studenti, oltre che personalità politiche e le comunità sudamericane residenti in Italia, ha tenuto una prima manifestazione pubblica in solidarietà con il presidente Luiz Inácio Lula da Silva (e con il popolo brasiliano), incarcerato in Brasile dopo aver ricevuto una ingiusta condanna a dodici anni di reclusione.

Circa duecento manifestanti, al tramonto, si sono dati appuntamento sotto le colonne barocche di Sant’Andrea della Valle, a due passi dall’Ambasciata del Brasile in piazza Navona dove, al netto della dottrina Minniti, si sarebbe dovuto tenere il sit-in. Tante le bandiere e gli striscioni in solidarietà con Lula. Sindacati e partititi di sinistra romani, per un pomeriggio, si ritrovano tutti assieme. Un buon segnale. Il Partito Comunista Italiano e la Federazione Giovanile Comunista Italiana sono stati presenti con una delegazione, lavorando in queste tumultuose giornate per ampliare la partecipazione.

Le Comunità sudamenricane presenti, colorate e determinate, negli interventi e negli slogan, alcuni scritti su grandi cartelli, hanno ribadito la necessità di non distrarre l’attenzione, in questo momento delicato, dalle vicissitudini del popolo brasiliano ed in particolare del presidente Lula, incarcerato senza prove dalla giustizia brasiliana guidata da un governo golpista.

Si, un governo golpista, quello di Michel Temer, che sta destabilizzando il più grande paese dell’America latina, che ha escluso dalla presidenza Dilma Rousseff mentre era in carica e ora scaccia dalla corsa alle presidenziali, previste il prossimo 7 ottobre, l’uomo, il compagno, il rivoluzionario Lula che quella corsa l’avrebbe stravinta. Dilma arriva in queste ore in Europa dove terrà una serie di incontri per denunciare che “Lula è un prigioniero politico”.

Il PCI, intervenendo nel corso della manifestazione, ha ribadito la totale ed incondizionata solidarietà con il Partito dei Lavoratori e con Lula, provando sempre, come ha scritto il Partito Comunista del Brasile, a mobilitarsi uniti ovunque in difesa delo stato democratico di diritto e, rivolgendosi alla comunità brasiliana presente, ha aggiunto: “Resistete compagni e compagne, noi resisteremo con voi, al vostro fianco. Non lasceremo mai da solo un compagno in carcere. I rivoluzionari, come Gramsci e come Mandela, mettono in conto anche la galera. Stiamo dando vita oggi ad un primo atto politico. Dovremo, è nostro compito, costruire una campagna internazionale per riportare Lula alla libertà. Il PCI chiede, come hanno già chiesto il PT e il PCdoB, che Lula venga immediatamente liberato e riammessa la sua candidatura alle presidenziali. Non dobbiamo aver paura, siamo in milioni a lottare”.

Solo tre anni fà, era il giugno 2015, Lula camminava in queste strade del centro storico di Roma e saliva in Campidoglio per ricevere un premio dal Sindaco della città eterna. Sorridente, dichiarava: ” La partecipazione civile e la mobilitazione di cittadine e cittadini, a partire dai giovani, sia necessaria ed utile per ogni cambiamento”. Oggi i giovani, dal Brasile a Cuba, dalla Spagna all’Italia, postano le sue foto a pugno chiuso, scrivono   #LULALIVRE sui manifesti e formano presidi nelle università e in strada al grido: “Lula, guerreiro do povo brasileiro“.

La protesta, dunque, si allarga anche in Italia. Adesioni e manifestazioni si moltiplicano. La prossima città a scendere in piazza, l’11 aprle, sarà Ravenna.

A tutte le Federazioni del PCI

Possiamo esprimere la nostra solidarietà al Compagno Lula inviando una lettera o un telegramma, presso il penitenziario, a: Luiz Inacio Lula da Silva – Rua professor Sandália Monzon 210, Santa Cãndida , Curitiba- Paraná , Brasil – CEP 82640-040

 

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