di Comitato Centrale PCI
Due giorni fa, giusto alla vigilia delle celebrazioni per il Giorno della Vittoria, il governo filo-nazista dell’Ucraina, attraverso il suo servizio di sicurezza, ha fatto irruzione presso l’abitazione del compagno Petro Simonenko, Segretario generale del Partito Comunista Ucraino.
Come ci informa la rete solidnet.org attraverso un comunicato per la solidarietà, la polizia, proseguendo un’ormai lunga persecuzione contro il Segretario Generale del PC Ucraino, ha abbattuto i cancelli dell’abitazione privata di Simonenko senza aspettare l’arrivo dell’avvocato.
I metodi intimidatori e criminali, tipici di uno stato dittatoriale che ha silenziato ogni voce di dissenso, stanno assumendo in Ucraina livelli vergognosi, che non si ricordavano dai tempi del nazismo, al quale il governo ucraino attuale fa ufficialmente riferimento.
Ricordiamo, qualora ve ne fosse la necessità, che gli stessi che sfilano, in Italia, il 25 aprile in memoria della Resistenza e che promuove inutili e dannose leggi come quella a firma Fiano, hanno sostenuto e sostengono quel governo, caldeggiato dall’Unione europea dei finanzieri.
Il Partito Comunista Italiano, che ha costruito forti rapporti, politici e personali, con il compagno Simonenko e con il gruppo dirigente del Partito Comunista Ucraino, dichiara la sua più totale solidarietà al Partito Comunista Ucraino e, in particolare, al suo Segretario generale, compagno Petro Simonenko, colpiti da una persecuzione senza fine e da un regime che punta al dissolvimento delle libertà politiche di ogni opposizione, innanzitutto quella coraggiosamente sostenuta dai comunisti.
Il PCI si impegna sin da subito e proseguirà senza tregua la sua battaglia in difesa del compagno Simonenko e dei compagni e delle compagne del PC Ucraino, brutalmente perseguitati dal governo Poroshenko, governo fantoccio degli USA e dell’Unione europea, sostenuto dalle truppe nazifasciste pagate e organizzate dalla NATO.
Giù le mani dal compagno Petro Simonenko!
Giù le mani dal Partito Comunista Ucraino!