CON SOUMAILA SACKO, CONTRO IL RAZZISMO E CONTRO IL NUOVO SCHIAVISMO!

di Fosco Giannini

Il PCI si stringe attorno ai famigliari, agli amici, a tutta la sofferente popolazione immigrata della tendopoli-lager di San Ferdinando, nel Reggino; si stringe attorno ai compagni di lotta del giovane maliano della USB Soumaila Sacko, assassinato da un razzista bianco con un vigliacco colpo di fucile alla testa sparato nei pressi di una discarica, in provincia di Vibo Valentia. Soumaila Sacko era uno dei tanti braccianti-schiavi che i padroni delle terre e le mafie meridionali sfruttano come bestie per i loro sporchi e impuniti profitti. Solo che Sacko aveva alzato la testa e si era messo a capo della lotta contro questo nuovo-vecchio schiavismo e per questo è stato punito con la morte. Il nuovo governo italiano e il Ministro degli Interni, Salvini ( che ha definito la vita degli immigrati in Italia come una “pacchia”) non hanno ancora, vergognosamente, espresso una parola per l’assassinio di Sacko. E crediamo, rispetto alla natura reazionaria e razzista del Ministro leghista, che questa parola non verrà. Dovranno, invece, levarsi le parole, la denuncia e la lotta dei comunisti, delle forze della sinistra e democratiche, a fianco degli immigrati che oggi piangono e insorgono nella tendopoli di San Ferdinando.

Noi sappiamo che vi è un patto reazionario storico tra il grande capitale, gli imprenditori, i padroni delle terre e le forze politiche di destra e razziste: queste ultime seminano il terrore sociale, politico e ideologico contro gli immigrati e contro la forza-lavora immigrata, al fine di intimidirla e collocarla così, stabilmente, nel mercato inferiore del lavoro, ove vanno i padroni ad assumerla senza diritti e con salari da fame. E’ il patto scellerato tra la borghesia e l’imprenditoria più spregiudicata, volto a tenere alto, anche attraverso l’orrore sociale, attraverso la costituzione di un “esercito industriale di riserva”, il saggio di profitto. Oggi, su questo punto, attraverso la propria politica reazionaria sull’immigrazione, la Lega di Salvini è il partner politico-istituzionale ideale per quella borghesia imprenditoriale che non ha timori di far salire un muratore africano o rumeno su di un’impalcatura edile, risparmiando sui sistemi protettivi, di sottometterlo, sulle terre, alla dura legge dei “caporali”. Questa borghesia oscura ha bisogno come il pane della forza-lavoro immigrata e verrà un momento in cui chiederà alle forze politiche reazionarie di smetterla di seminare razzismo, verrà il momento d’una  contraddizione alta tra gli interessi materiali del capitale e le politiche razziste delle forze come la Lega. Sinora, l’urlo reazionario di Salvini è funzionale al più sporco dei profitti capitalistici. E, dunque, che questo urlo si innalzi, meglio se dal governo.

Il PCI, le forze della sinistra di classe ( sulla scorta delle grandi lotte contadine contro i latifondisti reazionari calabresi, meridionali che proprio il PCI e la CGIL degli anni del secondo dopoguerra guidarono) debbono riprendere quella lotta contro il caporalato, contro lo sfruttamento bestiale dei braccianti immigrati, contro il neo fascismo razzista delle forze politiche, come la Lega, che urlando fanno il gioco sporco degli imprenditori oscuri, dei padroni delle terre e delle mafie. Il primo obiettivo della mobilitazione sarà quello di mandare in galera l’assassino di Sacko e scovare i suoi complici.

Il PCI chiede ai suoi militanti, ai suoi dirigenti, di scendere in lotta, cercando l’unità con le altre forze comuniste, di sinistra, antirazziste, a fianco degli immigrati di San Ferdinando e di tutti i braccianti ( immigrati e italiani) che specie nel sud d’Italia rappresentano ormai il nuovo ed emarginato esercito di schiavi.

Col pugno chiuso salutiamo un eroe della lotta contro il nuovo schiavismo: Soumaila Sacko!

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