Esame di Maturità, il PCI polemizza: ‘Revisionismo storico nelle tracce della prima prova’

Riprendiamo da blastingpop.com  e pubblichiamo.

Questo martedì 20 giugno per migliaia e migliaia di studenti è stato il giorno della prima prova dell’esame di Maturità 2018. Il momento dedicato al tema di italiano, che come sempre si svolge in base a delle tracce, uguali in tutta Italia, decise da parte del Ministero dell’Istruzione.

Le tracce della prima prova della Maturità 2018

Per il tema storico la traccia chiedeva ai ragazzi di parlare della nascita dell’Europa, nello spirito della cooperazione internazionale dopo le macerie lasciate dalla Seconda Guerra Mondiale, e del ruolo cruciale avuto da Alcide De Gasperi e Aldo Moro.

Vi erano poi quattro possibili saggi brevi, quello di ambito Storico-Politico proponeva una riflessione sul nesso tra massa e propaganda, con brani di Giulio Chiodi e Andrea Baravelli.

Quello dell’ambito Artistico-Letterario esplorava “i diversi volti della solitudine nell’arte e nella letteratura”. Per l’ambito Tecnico-Scientifico andava affrontato il dibattito bioetico sulla clonazione. Infine per l’ambito Socio-Economico il tema verteva sulla creatività, dote d’immaginare, come risultato di talento e caso.

La polemica del PCI: ‘Revisionismo storico nelle tracce della prima prova della Maturità’

Sono molti gli utenti del web e dei social network che si sono espressi nel merito delle varie tracce d’esame, ma quest’anno non sono mancate neanche le polemiche di natura politica. In particolare da parte del Partito Comunista Italiano, che attraverso il proprio responsabile nazionale scuola Luca Cangemi, insegnante ed ex deputato nei primi anni Novanta, ha diffuso un comunicato nel quale scrive testualmente: “Proprio brutte le tracce di carattere storico proposte agli studenti italiani alle prese con la maturità.

In particolare il saggio breve di argomento storico politico proponeva di discutere il tema “masse e propaganda” alla luce di un esplicita quanto assurda identificazione di comunismo e nazismo. Un omaggio non sorprendente ma gravissimo ad un’ ignobile vulgata revisionista , la stessa che permette a Salvini di dire che è lecito intitolare una strada ad Almirante perché ci sono vie che portano il nome di Marx”.

E poi il responsabile scuola del PCI prosegue: “Anche il tema storico che istituisce un parallelo tra De Gasperi e Moro all’insegna di un europeismo propagandistico e becero è completamente sconclusionato, accostando due discorsi frutto di due ipotesi politiche opposte. L’europeismo atlantico degli anni cinquanta nato attorno alla Ceca e la Conferenza di Helsinki degli anni 70, punto alto del processo di distensione. Ideologia reazionaria e ignoranza marciano insieme”. Affermazioni che indubbiamente non mancheranno di far discutere.

E’ opportuno ricordare che le tracce di esame sono state scelte dalla ministra Valeria Fedeli in maggio, e quindi ben prima dell’insediamento del nuovo Governo Lega-M5S e dell’arrivo al Ministero di Viale Trastevere del leghista Marco Bussetti.

Sono molti gli utenti del web e dei social network che si sono espressi nel merito delle varie tracce d’esame, ma quest’anno non sono mancate neanche le polemiche di natura politica. In particolare da parte del Partito Comunista Italiano, che attraverso il proprio responsabile nazionale scuola Luca Cangemi, insegnante ed ex deputato nei primi anni Novanta, ha diffuso un comunicato nel quale scrive testualmente: “Proprio brutte le tracce di carattere storico proposte agli studenti italiani alle prese con la maturità.

In particolare il saggio breve di argomento storico politico proponeva di discutere il tema “masse e propaganda” alla luce di un esplicita quanto assurda identificazione di comunismo e nazismo. Un omaggio non sorprendente ma gravissimo ad un’ ignobile vulgata revisionista , la stessa che permette a Salvini di dire che è lecito intitolare una strada ad Almirante perché ci sono vie che portano il nome di Marx”.

E poi il responsabile scuola del PCI prosegue: “Anche il tema storico che istituisce un parallelo tra De Gasperi e Moro all’insegna di un europeismo propagandistico e becero è completamente sconclusionato, accostando due discorsi frutto di due ipotesi politiche opposte. L’europeismo atlantico degli anni cinquanta nato attorno alla Ceca e la Conferenza di Helsinki degli anni 70, punto alto del processo di distensione. Ideologia reazionaria e ignoranza marciano insieme”. Affermazioni che indubbiamente non mancheranno di far discutere.

E’ opportuno ricordare che le tracce di esame sono state scelte dalla ministra Valeria Fedeli in maggio, e quindi ben prima dell’insediamento del nuovo Governo Lega-M5S e dell’arrivo al Ministero di Viale Trastevere del leghista Marco Bussetti.

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