Bolivia, denunciamo il golpe e l’inaudita escalation di eversione

di Francesco Valerio della Croce, segreteria nazionale Pci

I comunisti denunciano l’inaudita escalation di violenze ed eversione antidemocratica – sfociata oggi apertamente in un tentativo di colpo di stato – che, dal giorno della legittima e regolare rielezione del presidente Evo Morales, attraversa la Bolivia. L’opposizione filo imperialista, serva nei confronti delle volontà neocoloniali dell’impero Usa, interessato a riprendere il controllo di un Paese chiave nell’America Latina (specialmente per le risorse naturali di cui è ricca la Bolivia) ed a porre fine all’esperienza di governo del presidente Morales e dei movimenti popolari (e, per questa via, continuare l’opera di restaurazione neoliberale nel continente latino americano, oggi fortemente messa in discussione dalla sollevazione popolare che, pacificamente, sta levandosi dall’Ecuador al Cile, passando per i risultati elettorali recenti dell’Argentina) antidemocratica e reazionaria ha compiuto in queste ore un salto di qualità nell’attacco alla sovranità popolare e democratica boliviana al fine esplicito di sovvertire il responso delle urne di pochi giorni fa.

A questo fine, l’opposizione reazionaria boliviana, insieme agli immancabili “ribelli moderati”, non hanno esitato a prendere il controllo di media statali come Bolivia Tv, Red Patria Nueva, a privare della libertà i loro giornalisti; ad incatenare il direttore della radio della Confederazione sindacale unica; ad incendiare le case dei governatori di Chuquisaca e Oruro, ad incitare all’eversione le forze di polizia; a catturare e umiliare pubblicamente il sindaco di Vinto, Patricia Arce; ad assediare La Paz (anche con le oramai consuete armi d’accompagnamento dei sedicenti moderati contestatori, come ad esempio lanciarazzi). A questo punto, in più, possiamo assolutamente confermare che l’incidente all’elicottero del presidente Morales di alcuni giorni fa, non fosse in realtà che un vero e proprio attentato al legittimo presidente della Bolivia, come del resto già concretamente sospettato.

I comunisti non possono che sostenere ed esprimere la loro solidarietà militante al presidente Morales, ai gruppi popolari che si stanno organizzando per difendere la sovranità popolare e l’indipendenza del Paese dall’imperialismo e dall’eversione reazionaria. Denunciamo il silenzio complice, anche in questo caso, del governo italiano e dell’insieme delle istituzioni europee. Chiediamo a tutte le forze internazionaliste ed antimperialiste, sinceramente democratiche, di mobilitarsi unitariamente per essere al fianco del popolo boliviano e del suo legittimo presidente. Di collegare, a questa solidarietà internazionalista particolare, quella che abbiamo già manifestato per il popolo cileno ed ecuadoregno, condannando l’eversione parafascista – di fronte a cui sono assolutamente miopi molte delle forze e delle istituzioni nel continente europeo, che pure non mancano di definirsi antifasciste – e difendendo la democrazia, il potere popolare e le forze del socialismo che in America Latina stanno combattendo da anni una lotta durissima.

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