È tempo di candidarsi: un appello alla discussione e all’azione

Traduzione a cura di Lorenzo Battisti, Dipartimento Esteri PCI

Abbiamo visto, nel corso degli ultimi anni, la crescita di un movimento progressista all’interno degli Stati Uniti.
Un movimento di sinistra radicale, spesso contraddittorio, che ha saputo ottenere una rappresentazione nelle principali istituzioni del paese. L’estrazione di questi nuovi rappresentati, anche quando portano avanti posizioni di cambiamento radicale, è quella di una sinistra socialista e socialdemocratica, che prende ad esempio alcune conquiste europee (quelle che non sono state cancellate) per ottenerle anche negli Usa. Talvolta uniscono a questo una richiesta pacifista. In questa ondata di sinistra che sembra essere nata negli Usa sono finora mancati i comunisti.

La spinta unitaria, spesso dovuta a un ambiente che ancora oggi limita fortemente l’azione dei comunisti, ha portato il Partito Comunista degli Usa a sostenere questi candidati nelle liste democratiche e a partecipare a coalizioni per fare prevalere candidati di sinistra alle primarie americane. Ma a quanto pare sembra che sia venuto il momento perché candidati comunisti possano nuovamente partecipare direttamente alle elezioni. Questo è già un bel segno, per un paese abituato a destituire gli eletti comunisti nonostante i voti ricevuti.
Auguriamo successo all’azione dei compagni americani.


La gente cerca soluzioni radicali ai problemi della vita quotidiana, che sono stati resi ancora più urgenti dall’incontro tra la pandemia di COVID, il razzismo istituzionale e la disuguaglianza, la crisi economica e la crisi ambientale.
Come parte della discussione sulla costruzione del Partito quest’anno, proponiamo di includere la discussione sulla gestione dei candidati comunisti, come discussione collettiva tra il Nazionale, i Distretti e i club.

Nella sottocommissione della Commissione per l’Azione Politica istituita per discutere questo tema, è stata sottolineata l’importanza che i nostri candidati nascano dalle lotte nelle comunità e nei sindacati.
Un’altra importante area di discussione è la questione delle leggi sulla soppressione degli elettori, e le leggi sull’accesso al voto che hanno un impatto sui nostri candidati. Questo fa parte della discussione nazionale di oggi sulle oltre 250 proposte di soppressione degli elettori presentate in 43 stati dal Partito Repubblicano dopo le elezioni del 2020.
In un recente rapporto, Joe Sims (Co-Presidente del Partito) ha detto: “Non possiamo davvero essere un partito politico se non presentiamo candidati“.

  • Noi diamo un contributo unico nella lotta contro le crisi che affrontano le persone in cerca di risposte. Il capitalismo non può risolvere i problemi fondamentali della nostra società. Come hanno dimostrato le ultime elezioni, il movimento popolare ha ottenuto vittorie che hanno gettato le basi per creare programmi che migliorano la vita della classe lavoratrice.
  • Sempre più persone guardano al socialismo e rifiutano l’anticomunismo – elezioni del 2020 in generale; Georgia in particolare. I candidati di sinistra stanno vincendo in tutti i seggi – DSA, Our Revolution, socialisti indipendenti, Working Families Party, soprattutto a livello locale. Spaventando a morte la classe dirigente. Fate uno studio di dove questi candidati hanno vinto, per esempio, i candidati di Our Revolution hanno vinto il 76% delle loro competizioni.
  • Approcciare le nostre campagne come campagne serie per vincere (se ci riusciamo o no), oltre che per educare. I migliori candidati vengono fuori dalle lotte nella comunità e in alleanza con i nostri partner.
    Proiettare soluzioni avanzate ma anche questioni molto pratiche della vita quotidiana delle persone e dei loro bisogni. Denise sottolinea che “bisogna risolvere il problema delle buche, della raccolta dei rifiuti”.
  • Discussione collettiva nel partito a livello nazionale, distrettuale, di club – come candidarsi – dove candidarsi – consiglio scolastico, commissario dell’acqua, consiglio comunale, consiglio di contea, legislatura statale e Congresso.
  • Importanza di raggiungere collettivamente conclusioni su chi e quando candidarsi, anche con i nostri compagni di lotta. Concentrarsi sulle competizioni minori.
  • I distretti pensano a dove e se è possibile avere candidati – come possono queste competizioni elevare le lotte nell’area. Ma prendete anche in considerazione un paio di competizioni a livello nazionale. Flessibilità su quale linea scegliere, dipende dalla situazione locale: sulla linea del Partito Comunista, come indipendenti, in elezioni apartitiche, democratici, ma soprattutto in alleanza con altri. La questione importante è correre – non su quale linea – questa è una questione tattica. La questione principale sono i contenuti.
  • Nella sottocommissione sono state sollevate domande: “Dovremmo correre nel Partito Democratico; stiamo rinunciando alla nostra indipendenza, al nostro approccio di classe, il Partito Democratico è un partito borghese e non può essere riformato”. È stato concordato che dovremmo sempre enfatizzare l’importanza dei candidati che vengono fuori dalle lotte nella comunità – correndo in coalizione con quelli con cui siamo stati attivi. Esempio di Denise che ha vinto nonostante una vera e propria campagna di caccia al rosso, ed è stata difesa dalla coalizione con cui ha corso. Le coalizioni del centro-sinistra si applicano al lavoro elettorale. Noi portiamo un contributo speciale sull’unità e sul suo significato.
  • Negli anni ’80 e ’90 abbiamo corso con diversi candidati. Ogni campagna ha contribuito a costruire il movimento operaio e allo stesso tempo a costruire il partito. Questo sarà vero anche oggi.

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