L’Ue e gli Usa ci portano alla guerra, l’Italia rispetti la Costituzione

di Dipartimento Esteri PCI

L’Ue e gli Usa ci stanno portando alla guerra, aggiungendo ogni giorno un nuovo tassello ad una continua escalation politica, diplomatica e militare.

L’ultima, in ordine di arrivo, è l’avvio di manovre ed esercitazioni militari che vedranno impiegati fino a fine giugno migliaia di mezzi corazzati e uomini in tutta Europa. Come nel più vivido dei paradossi, l’esercitazione militare statunitense viene battezzata “Defender Europe”, come se l’Europa necessitasse di essere difesa da imminenti attacchi. E così, con un continente europeo attraversato da profonde contraddizioni e spinte alla guerra, con la situazione che rischia di precipitare in un conflitto armato da un momento all’altro in Ucraina o nei Balcani, si dà il via ad esercitazioni che per portata e dispiegamento mettono in chiaro che l’Ue è pronta ad uno sforzo bellico, assieme agli Usa, nei teatri dell’Europa centrale, nei Balcani, fino alle coste del nord Africa.

Così la Nato, protagonista della guerra nel cuore dell’Europa con l’aggressione alla Jugoslavia, si erge a difensore dell’Europa stessa, additando come nemici, ancora una volta, la Russia e la Cina.

E così, mentre ai cittadini europei viene impedito di muoversi liberamente nel proprio paese, i soldati americani saranno liberi di spostarsi da un paese europeo all’altro, forti del lasciapassare anti-covid rilasciato dall’Esercito Usa.
L’Italia parteciperà attivamente a questa esercitazione, fornendo basi militari e uomini. Sono ignoti i costi, ma sappiamo che nel nostro paese la spesa militare è salita quest’anno a 27,5 miliardi di euro, ossia a 75 milioni di euro al giorno. In un paese dove è aumentata la povertà, dove molti lavoratori non vedono arrivare i sussidi promessi dal governo e dove la situazione sanitaria è drammatica, con un prezzo in termini di vite umane che ogni giorno fa registrare numeri elevatissimi, si trovano tuttavia le risorse non per difendere il paese, ma per giocare alla guerra e
minacciare quei paesi con i quali (per ragioni economiche, commerciali, energetiche o diplomatiche) avremmo tutto l’interesse ad aumentare la cooperazione ed affrontare congiuntamente questa crisi economica e sanitaria che attanaglia l’intero continente.

Chiediamo al governo di rendere pubblici tutti i dettagli della nostra partecipanze a queste attività militari, di cessare la partecipazione e, soprattutto, rispettare, la nostra Costituzione ed i suoi principi.
Basta giocare alla guerra, minacciare gli altri paesi e continuare a rispondere agli interessi americani. Facciamo appello al movimento pacifista, agli uomini e le donne democratiche di questo paese, perché si mobilitino e siano consapevoli che i rischi di guerra sono concreti.

E rivolgiamo il nostro appello a quanti, in parlamento, condividono queste nostre preoccupazioni: levate la vostra voce, il momento è ora!

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