PROVE DI GEOPOLITICA SULLO YEMEN. Il Porto di Genova usato come scalo della NATO

Dipartimento Comunicazione Nazionale PCI

C’è una parte del mondo, il Medioriente che vede prove di nuova geopolitica. E’ la piattaforma araba. Dove Arabia Saudita, Qatar, Egitto e Turchia cercano di giocare ruoli in parte di autonomia dagli alleati americani e in parte di nuovi gendarmi d’area. In questo gioco malefico, oltre altre più materiali ragioni economiche, a farne le spese è lo Yemen. La popolazione è ormai alla mercè di aggressioni saudite giocate indirettamente. Mentre sono dirette le rimesse militari che vengono garantite, dagli USA, ai Sauditi. Purtroppo la consegna di armi, inclusi carrarmati, non sono un pacco che venga recapitato direttamente. Così si utilizzano canali “commerciali” messi a servizio da alleati europei. In questo caso il porto di Genova. E, se, come da tradizione pacifista e da vocazione internazionalista del movimento operaio come sono gli operai delle banchine portuali genovesi, ne sorge una denuncia, ecco che, come conseguenza, invece che indignazione contro i mercanti di armi, ne segue una indagine contro chi denuncia! I comunisti, il PCI rendono noto chiaramente che va assicurata solidarietà a chi denuncia il traffico d’armi sul suolo italiano. Così come diciamo, da comunisti, che è una ragione in più per dire basta alle politiche euro-atlantiche che confermano ruoli di subalternità militare a NATO e USA. Il PCI è contro il mercato della morte e contro servitù dirette e indirette dei legami che ci imprigionano ad un ruolo che va contro l’articolo 11 della nostra Costituzione.

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