CRONACHE DALLA FESTA DO “AVANTE”: IL PCI INCONTRA IL PARTITO COMUNISTA DELL’URUGUAY

a cura del Dipartimento Esteri del PCI

Lisbona, 3 settembre. Un bellissimo incontro ha luogo, durante l’ultimo pomeriggio della festa portoghese, tra la compagna Giusi Greta Di Cristina, della delegazione del PCI, e il Partido Comunista de Uruguay, rappresentata dalla compagna Lille Caruso, membro del Comitato Centrale e Segretaria della Commissione Nazionale per i Diritti Umani del Partido Comunista de Uruguay (PCU).

La compagna Di Cristina apre la discussione illustrando il percorso che si è sviluppato negli ultimi anni e che ha portato alla ricostruzione del Partito Comunista Italiano, con l’Assemblea Nazionale Costituente del giugno 2016. Informa poi la compagna Caruso delle iniziative che il PCI ha organizzato e sta organizzando su tutto il territorio nazionale sull’America Latina, che hanno dato modo al PCI di stringere importanti relazioni coi partiti comunisti del subcontinente americano e di costruire una rete sempre più grande di collaborazioni internazionaliste con i compagni e le compagne di quel continente.

La compagna Lille Caruso inizia affermando di essere molto felice per la ricostruzione del Partito Comunista Italiano e molto contenta di questo incontro. Ci spiega il ruolo e la posizione del Partido Comunista de Uruguay (PCU). Il Partito è infatti al governo per la terza volta consecutiva, non da solo ma all’interno di un Frente Amplio, del quale fanno parte le organizzazioni partitiche della sinistra e del centro sinistra, fra le quali il PCU, il Partido Socialista e il Movimiento de Participación Popular (MPP), ovvero il partito dell’ex presidente José Mujica. Il Partido Comunista de Uruguay ha, dunque, importante presenza in Parlamento (ha anche un Ministro, allo Sviluppo Sociale) e ciò dà al Partido la possibilità di poter direttamente influenzare le decisioni sulle vicende del Paese, un Paese che, ricordiamo, è stato sconvolto da una dittatura civico-militare dal 1973 al 1985 e che ha reso la vita impossibile ai comunisti. La stessa compagna Caruso racconta di eventi che l’hanno vista coinvolta negli anni della dittatura durante i quali, oltre ad aver continuato ad essere militante attiva del PCU, ha perso il marito, ucciso perché comunista.

“Quando sono in Italia – ci dice – e mi trovo a parlare della Resistenza, provo sempre una grande emozione: so molto bene cos’è il fascismo, la persecuzione, il dover vivere e agire nella clandestinità.”.

Di Cristina chiede alla compagna Caruso cosa ne pensa dell’attuale stato politico dell’America Latina, specie rispetto agli ultimissimi fatti che concernono il Venezuela. La compagna Caruso afferma che il Partido Comunista de Uruguay è schierato senza alcun dubbio a fianco della Repubblica Bolivariana del Venezuela e del presidente Maduro, attaccato dall’imperialismo americano e dalle oligarchie finanziarie europee ed uruguayane. La compagna Caruso dichiara di essere molto preoccupata per come, nell’ultimo anno, l’America Latina ha subito forti spinte regressive: “Si rischia di rivivere storie già conosciute, vicende che hanno affamato e insanguinato il continente”, ci dice.

La medesima scelta del PCU di far parte, in Uruguay, di un Frente Amplio viene spiegata, dalla compagna Caruso, proprio alla luce di questi pericoli, sempre in agguato in America Latina, ove la destra estrema e finanziaria mira non solo ad accaparrarsi le ricchezze del sottosuolo ma anche a distruggere quelle realtà socialiste che negli ultimi dieci anni hanno rappresentato la vera forza antimperialista del mondo. “Il Frente è formato da forze che tra di loro, a volte, non hanno nulla a che vedere – afferma la compagna Caruso – ma ci sembra ancora l’unica possibilità reale che abbiamo di riuscire a mantenere e preservare la democrazia in Uruguay:”.

Il Partido Comunista de Uruguay, il cui segretario generale è Juan Castillo, diffonde le sue idee e posizioni attraverso due giornali: il settimanale “La Carta Popular” e il trimestrale “Estudios“, consultabili anche sulle piattaforme on line.

La compagna Di Cristina, prima di salutare la compagna Lille Caruso, la ringrazia a nome del PCI e al termine dell’incontro le due delegazioni decidono di intraprendere un rapporto di collaborazione all’interno dei rispettivi mezzi di comunicazione.

 

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