di Luca Cangemi, Segreteria Nazionale PCI, responsabile Scuola, Università e Ricerca
Il MIUR, ministero dell’istruzione, ha stipulato un protocollo d’intesa con la FCA (Fiat Chrysler Automobiles) per attuare progetti di alternanza scuola/lavoro, gestiti nell’impostazione e nella realizzazione dal management della casa automobilistica. Un altro passo nell’asservimento della scuola statale del nostro paese alla filosofia e agli interessi delle multinazionali .
“Da lungo tempo abbiamo espresso i motivi generali della nostra opposizione all’alternanza scuola/lavoro prevista dalla riforma renziana, motivi che escono confermati e rafforzati dalle umilianti esperienze che hanno vissuto in questi ultimi due anni tanti docenti e tanti studenti.
Vogliamo però segnale un motivo specifico che ci sembra particolarmente offensivo per la scuola pubblica: la fase iniziale dei progetti prevede testualmente “la presentazione del mondo FCA (storia, valori, figure chiave) ”. La scuola pubblica del paese è ridotta a cassa di risonanza di un imbarazzante egocentrismo aziendalista. Come raccontano gli esperti di FCA la storia della FIAT, ad esempio i suoi intimi rapporti con il fascismo e la collaborazione con gli occupanti nazisti? Quali sono i valori di cui si fanno portatori i manager di FCA nelle nostre scuole?Probabilmente quelli che interpretano ogni giorno come l’azzeramento dei diritti sindacali e della dignità dei lavoratori. E quali figure saranno indicate all’ammirazione di studenti sedicenni (il mondo FCA è previsto nelle terze classi)? Probabilmente l’ex concittadino Marchionne che cambia nazionalità per evitare di pagare adeguate imposte su guadagni miliardari.
“ Questo protocollo chiarisce definitivamente che il violento aspetto ideologico dell’alternanza scuola/lavoro, non a caso lungamente richiesta dalla Confindustria e dalla fondazione Agnelli. Il sistema delle imprese persegue con l’asservimento della scuola pubblica non solo corposi interessi materiali ma anche un’acritica legittimazione. La ministra Fedeli (come la ministra Giannini) esegue. Contro questo scempio, nel mondo della scuola e nella società italiana, devono crescere la denuncia e la mobilitazione