di Segreteria regionale PCI – Sicilia
Le elezioni regionali siciliane sono un altro, allarmante, segnale della crisi italiana. Il malgoverno crocettiano ha spalancato le porte al ritorno al governo della regione della peggiore destra e al voto di protesta al Movimento cinque stelle. Una campagna elettorale in cui il dibattito sui problemi veri della Sicilia non ha avuto alcun posto e ha registrato l’assenza dalla consultazione della maggioranza dei cittadini e delle cittadine.
Assai presenti invece sono stati potenti fattori d’inquinamento del voto, come emerge ancora in queste ore. Fattori d’inquinamento che hanno operato a vantaggio della destra ma anche di candidati delle liste a sostegno del PD.
Si registra così una vera e propria questione democratica che s’intreccia con la gravissima crisi sociale di cui sono responsabili le politiche dei governi regionali e nazionali. In questo quadro confermiamo il nostro giudizio negativo sull’operazione politica che ha portato alla costruzione della lista “Cento passi” attorno alla candidatura di Claudio Fava.
Non solo il risultato è largamente inferiore alle previsioni accreditate ma le caratteristiche delle iniziative elettorali confermano che si è trattata di un’operazione completamente egemonizzata dal MDP e funzionale alla ricostruzione di un’area di centrosinistra che, in nessun modo, può rappresentare un’alternativa allo stato di cose esistenti. Il PCI sottolinea con forza la necessità di ricostruire, a partire dalla manifestazione nazionale del 11 novembre, una forte opposizione sociale politica e rilancia la sua iniziativa rivolta a unire tutte le forze comuniste e anticapitalistiche.