MANIFESTAZIONI FASCISTE A VARSAVIA: IL PCI CONDANNA LA PRESENZA DI DONALD TUSK, PRESIDENTE DEL CONISGLIO EUROPEO

di Fosco Giannini, Segreteria nazionale PCI e responsabile esteri

Il Partito Comunista Italiano (PCI) esprime la sua più severa critica all’adesione del Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, alle celebrazioni per l’indipendenza polacca svoltesi a Varsavia, e in tutta la Polonia, lo scorso sabato 11 novembre. Ogni 11 novembre si festeggia in Polonia la fine della Prima Guerra Mondiale, che riconsegnò alla Polonia la propria sovranità e ogni 11 novembre si celebra anche il giorno in cui il maresciallo Jòsef Pilsudski – che si rifaceva alla marcia su Roma di Mussolini – formò, nel 1918, il nuovo governo della Polonia indipendente.

Come negli ultimi anni, tuttavia e sotto la spinta crescente della destra polacca reazionaria, razzista e anticomunista, anche quest’ultimo 11 novembre è stata l’occasione, a Varsavia e in tutta la Polonia, per lo scatenamento, in tutte le piazze e le strade polacche, delle forze dell’estrema destra e fasciste. A Varsavia una marcia di oltre 50 mila persone, organizzata dai nazionalisti di destra “Marsz Niepodleglosci” (Corteo dell’Indipendenza, in polacco) e sostenuta da “Campo nazional-radicale” ( Onr, organizzazione fascista) ha a lungo occupato le strade e le piazze più importante della capitale, marciando con le braccia tese nel saluto fascista e con la parola d’ordine coniata da Papa Woytila nel 1979 “ Noi vogliam Dio”. Alla marcia hanno significativamente aderito ed erano presenti anche Roberto Fiore, il leader italiano di Forza Nuova e Laszlo Toroczka, uno dei leader del partito razzista e fascista ungherese Jobbik. Mentre il leader razzista del suprematismo bianco nordamericano, Richard Spencer, non ha potuto essere a Varsavia, pur pubblicamente aderendo alla manifestazione.

Il Presidente del Consiglio europeo Tusk, invitato a Varsavia dal presidente della Polonia Andrzej Duda, della destra reazionaria, ha partecipato alle commemorazioni sull’indipendenza polacca senza minimamente prendere le distanze dalla marcia fascista dei 50 mila, esprimendo verso di essa un chiaro e drammatico silenzio- assenso.

Il PCI afferma in modo netto che tale comportamento del Presidente del Consiglio Europeo contraddice in modo totale la presunta natura democratica dell’Unione europea, esprimendo viceversa – e di nuovo – le pulsioni reazionarie di questa Ue liberista, antidemocratica e antipopolare. Come già il sostegno dato alle forze nazifasciste dell’Ucraina, anche l’atteggiamento politico del Presidente del Consiglio Europeo in Polonia è il segno della natura antidemocratica dell’Ue.

Il PCI chiede ai parlamentari e alle parlamentari dell’Ue di presentare un’interpellanza presso il Parlamento europeo in relazione al gravissimo atteggiamento tenuto a Varsavia da Donald Tusk, atteggiamento aggravato dalla sua carica di Presidente del Consiglio Europeo e chiede che si apra, su tale questione, una seria indagine parlamentare e politica.

Il PCI, nel contempo e a partire da ciò che è accaduto a Varsavia lo scorso 11 novembre, chiede alle forze comuniste, di sinistra, antifasciste e democratiche italiane di non far cadere nel silenzio quanto avvenuto, ma di assumere, in senso antifascista, una posizione netta e risoluta.

 

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