SUL QUADRO INTERNAZIONALE, SULLA RUSSIA, SU PUTIN

Il Partito Comunista di Lughansk, tramite il suo stesso Segretario Generale, compagno Maxym Chalenko, ha rivolto al PCI alcune domande sulla fase internazionale, sulla Russia e su Putin. Pubblichiamo le risposte che sono state inviate al compagno Chalenko dal Segretario Nazionale del PCI, Mauro Alboresi e dal Responsabile Esteri del PCI Fosco Giannini.

 D. I mass-media dell’ Ue attaccano la Russia, accusandola di organizzare elezioni presidenziali non trasparenti. Qual è il giudizio del PCI ? Le elezioni nei Paesi dell’Ue sono democraticamente perfette?

R. Per rispondere a questa domanda occorre sviluppare una riflessione più generale. Proviamo, brevemente, a farlo: dopo la caduta dell’Unione Sovietica e del “campo socialista” il capitalismo mondiale crede e sostiene ( basta ricordare il famosissimo libro di Francis Fukuyama “La fine della Storia”) che il socialismo sia fallito per sempre, che le forze antimperialiste siano scomparse dal mondo e che la “storia sia finita” con la vittoria perenne del sistema capitalistico. In verità, passano pochi anni dalla caduta dell’URSS e le forze antimperialiste, comuniste e rivoluzionarie dell’intero mondo rialzano la testa e spuntano di nuovo le unghie alle forze imperialiste mondiali. Si risveglia in senso antimperialista e socialista l’intera America Latina; si rafforza il fronte antimperialista in Africa; si costituisce un asse rivoluzionario tra il Sud Africa di Mandela e la Libia di Gheddafi, un’asse volto alla costruzione di un’Africa indipendente, libera e antimperialista, con una Banca Africana sostenuta dai fondi sovrani libici e una moneta africana autonoma dal dollaro ( e ciò porta all’attacco militare imperialista contro la Libia); nell’Eurasia si costituisce un gigantesco fronte dal carattere antimperialista sostenuto essenzialmente dalla Cina, dalla Russia e dall’India. Pochi anni dopo l’illusione imperialista della “ fine della storia”, insomma, il mondo cambia in modo incredibilmente rapido e profondo, si costituisce l’alleanza internazionale e poderosa dei BRICS e i rapporti di forza mondiali cambiano a favore dei Paesi, degli Stati e dei Popoli socialisti o in via di liberazione dal dominio imperialista.

Occorre capire tutto ciò per comprendere la grande offensiva ( militare, economica, politica, ideologica e mediatica) che, dunque, le forze imperialiste scagliano contro i BRICS, contro gli Stati e i popoli in via di liberazione ( guerre di distruzione contro l’Iraq, la Libia, la Siria, lo Yemen, costruzione del potere nazifascista a Kiev, i golpe filo imperialisti contro Lula in Brasile, in Argentina, in El Salvador, il golpe strisciante e continuo contro il Venezuela di Maduro…) , occorre capire tutto ciò per comprendere anche la vasta offensiva imperialista ( offensiva militare, politica, economica, mediatica) contro la Russia di Putin, una colonna dell’alleanza mondiale dei BRICS.

Noi crediamo che l’accusa contro la Russia di avere elezioni “non trasparenti” rappresenti, in verità, una parte di questa poderosa offensiva dell’imperialismo USA, della NATO e delle forze capitaliste internazionali volta a delegittimare il governo russo e lo stesso Putin. Un’offensiva contro Putin che, ad esempio, passa anche attraverso la difesa, da parte dei media occidentali, degli oligarchi russi che Eltsin aveva fatto arricchire, che avevano iniziato a depredare il patrimonio economico russo e privatizzare le grandi aziende di Stato russe (come il Gazprom), oligarchi che Putin, invece, ha sconfitto, riconsegnando tanta parte della ricchezza russa al controllo dello Stato. Occorre capire tutto ciò per dare il giusto senso all’ attuale attacco dei media occidentali contro l’attuale potere politico russo.

D. Sempre in relazione alla prossime elezioni notiamo come vadano aumentando le pressioni sulla Russia da parte di vari istituti internazionali, come si allunghi la lista delle sanzioni economiche contro Mosca e come si accentui la stessa propaganda antirussa, giunta al rifiuto di partecipare alle Olimpiadi d’Inverno da parte di alcuni sportivi. Che obiettivi si cerca di raggiungere con queste azioni? E l’Ue continuerà ad alimentare la tensione contro la Russia

R. Gli obiettivi sono quelli che abbiamo già esposto: minacciare economicamente e militarmente la Russia. Per ciò che riguarda la seconda domanda: purtroppo, la risposta è “si”: l’Unione europea partecipa sciaguratamente alla dura politica delle sanzioni economiche (che tanto fanno male alle stesse economie europee) contro la Russia ed è complice con Trump nell’alimentare le tensioni contro Mosca. Ciò in virtù della sostanziale subordinazione economica, politica e militare dell’Ue nei confronti degli USA e della NATO. Peraltro, nel golpe nazifascista che gli USA e la NATO hanno sorretto in Ucraina a favore di Poroshenko (un golpe diretto essenzialmente contro la Russia) l’Ue è stata complice degli USA.

D. Come valuta il PCI l’ intenzione di Putin di candidarsi di nuovo?

R. Crediamo che questa sia una scelta legittima, fondamentalmente diretta a proseguire le politiche russe che, con Putin e dopo Eltsin, hanno impedito che la Russia post sovietica implodesse e cadesse nelle mani dell’imperialismo e del capitalismo internazionale e che, comunque, sarà il popolo russo, votando, a decidere la legittimità o meno della candidatura di Putin.

D. Che idea hanno gli italiani su Putin?

R. L’idea che gran parte degli italiani hanno su Putin è quella purtroppo costruita dai mass media USA ed europei, compresi i media italiani, tutti in mano alle forze capitalistiche. Per questi motivi Putin è visto da tanta parte degli italiani come una sorta di dittatore.

D. Che idea hanno i comunisti italiani su Putin?

R. Noi esprimiamo un giudizio positivo su tanta parte della politica espressa in questi anni da Putin: esprimiamo un giudizio positivo sulla politica internazionale russa nella fase Putin, una politica che ha portato la Russia ad essere una colonna dei BRICS, che ha portato Mosca ad una politica di alleanza economica, politica e militare con la Cina e con i Paesi in via di liberazione dal giogo imperialista, che ha portato la Russia a svolgere un ruolo di carattere antimperialista in tutto il Medio Oriente, non solo a favore della Siria ma anche della causa del popolo palestinese e contro la possibile guerra USA e Israele contro l’Iran. Esprimiamo anche un giudizio positivo sulla politica economica di Putin, quella parte di politica economica volta a difendere dalla voracità degli oligarchi evocati da Eltisn le grandi aziende pubbliche che la Russia ha ereditato dall’Unione Sovietica. Crediamo, altresì, che dovrebbe invece essere rafforzata, in Russia, una politica sociale diretta alla difesa dei salari e dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici , diretta a ricostruire uno stato sociale degno della grande storia del socialismo sovietico.

D.Che cosa devono fare i comunisti visto l’ aumento delle tensioni fra gli USA e la Russia?

R. Il primo compito storico dei comunisti, da Lenin sino a Togliatti, è stato quello di costruire, in ogni Paese, un movimento di massa contro i pericoli di guerra e per la pace. Oggi è del tutto evidente, per i motivi strategici che abbiamo esposto nella nostra prima risposta, che gli USA, la NATO, e l’Unione europea, per riconquistare quella loro egemonia mondiale che i Paesi BRICS e i Paesi in via di liberazione anticolonialista hanno messo fortemente in discussione, puntano spregiudicatamente ad una proliferazione di guerre ( e dentro ciò ad una guerra contro la Russia), che può portare una Terza Guerra Mondiale , come lo stesso Papa Francesco denuncia. Il compito che si è dato il PCI, in Italia, in questo contesto, è quello di avviare una lotta per rimettere in campo un movimento di massa contro la guerra e un lotta generale con la parola d’ordine “ FUORI L’ITALIA DALLA NATO”. In questo quadro denso di pericoli militari il PCI è anche contrario alla costruzione dell’esercito europeo, un progetto non a caso sostenuto dai governi europei più atlantisti e segnati da una profonda storia imperialista e colonialista: la Francia, la Germania, la Spagna e l’Italia. A partire da tutto ciò è chiaro che il PCI, in Italia, si batterà contro il potere nazifascista di Poroschenko a Kiev e certo è che i comunisti si batteranno anche contro le sanzioni economiche che gli USA e l’Ue continuano a imporre contro la Russia.

D.Se il potere in Russia cambia che cosa deve aspettarsi il Donbass?

R.E’ di questi giorni ( 24 febbraio ultimo scorso) la nota del Ministero degli Esteri Russo volta a denunciare che “ Con l’ entrata in vigore della Legge sul Donbass, Kiev viola gli accordi di Minsk e che il presidente Petro Poroshenko ha confermato l’intenzione di Kiev di risolvere il conflitto con la forza”. Ciò significa che l’ attuale Ucraina sorretta dal potere nazifascista imposto dagli USA, dalla NATO e dall’Ue, nel quadro generale di attacco militare alla Russia, tenta di conquistare definitivamente a sé i territori filorussi del Donbass. E’ chiaro che un’eventuale vittoria da parte delle forze più filo americane e più filo Ue, nelle prossime elezioni russe, favorirebbe il progetto militare e politico di Poroshenko e degli USA.

D. L’ ultima, e un po’ provocatoria, domanda . Si nota una notevole crescita economica in Russia dovuta alle relazioni con la Cina ed India…Potrebbe, l’aumento delle tensioni con gli USA, essere un fattore di stimolo per i businessman russi… Cosa ne pensa il PCI?

R. Pensiamo che il rafforzamento delle relazioni economiche tra Paesi liberi dal dominio imperialista sia, come sta dimostrando l’esperienza internazionale concreta, fonte di ricchezza per gli stessi popoli dei Paesi che scelgono la via anticolonialista. In questo senso crediamo che nel progetto strategico cinese della Nuova Via della Seta ci sia un importante insegnamento: nella costruzione di grandi vie di interscambio commerciale mondiale dirette ai mutui interessi c’è anche il segreto della pace mondiale.

 

 

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