SULL’ATTUALE SITUAZIONE IN SUD AFRICA. NOTA DEL PARTITO COMUNISTA DEL SUD AFRICA (SACP) AL C.C. DEL PCI

A cura del Dipartimento Esteri PCI

Il Dipartimento esteri del Partito Comunista Italiano, negli ultimi mesi, ha molto lavorato al fine di tessere relazioni politiche più significative e profonde con il Partito Comunista del Sud Africa (South African Communist Party – SACP), uno dei Partiti Comunisti più forti e più importanti del mondo. In questa fase di lavoro vi sono stati ripetuti contatti e momenti di lavoro che sono poi sfociati in una nostra richiesta volta ad ottenere dal SACP una prima documentazione che facesse conoscere ai militanti e ai dirigenti del PCI e in Italia la posizione con la quale i comunisti sudafricani si pongono di fronte all’imminente 54° Congresso nazionale dell’African National Congress (ANC), partito sorto nel 1923, che fu di Mandela e che governa, con una triplice alleanza, comprendente lo stesso SACP, il Sud Africa post-apartheid dal 1994, ininterrottamente.

Durante questi mesi sono accaduti molti avvenimenti politici importanti in Sud Africa. Il Congresso dell’ANC, svoltosi lo scorso dicembre a Johannesburg, ha visto prevalere Cyril Ramaphosa, nuovo Presidente del Partito e Elias Sekgobelo Magashule, nuovo Segretario generale. Ramaphosa ha dovuto assumere ad interim, poco dopo, anche la carica di Capo di Stato viste le dimissioni forzate a cui è stato costretto l’ex presidente del Sud Africa Jacob Zuma, travolto da scandali e accuse, in carica dal 2009.

Per rispondere alla nostra richiesta, i compagni del SACP ci hanno chiesto di attendere la riunione del Comitato Centrale, che si è tenuta lo scorso 23 e 24 febbraio nella città metropolitana di Ekurthuleni. Da questa riunione e dalla discussione è scaturito il rapporto che il Dipartimento Relazioni Internazionali del SACP ci ha inoltrato e che qui, in traduzione, mettiamo a disposizione dei compagni e delle compagne del nostro Partito e dei lettori e delle lettrici del nostro sito.

Costruzione di un fronte popolare di sinistra, lotta alla corruzione e alla austerità, redistribuzione delle terre, riforma dello Stato, bilancio partecipato: sono alcuni dei temi che i comunisti sudafricani affrontano oggi per una società dove la giustizia sociale sia preminente e dove le fasce sociali più povere e gli operai vedano ampliare le garanzie sociali e una giusta applicazione dei diritti sanciti dalla Costituzione.

Per aver ricevuto questa preziosa documentazione il Dipartimento Esteri del PCI ringrazia i comunisti e le comuniste del PC del Sud Africa e in modo particolare la compagna Sibusisiwe Thobel, coordinatrice delle Relazioni Internazionali del SACP, per la solidarietà internazionalista, la premura e l’estrema cortesia con le quali ha risposto alle nostre richieste e alla nostra organizzazione politica.

Partito Comunista Sud Africa

Kempton Park, 26 febbraio 2018

Il 23 e 24 febbraio u.s., a Ekurhuleni, il Comitato Centrale del 14 ° Congresso del SACP ha tenuto la sua terza sessione plenaria. L’incontro è avvenuto nel contesto degli importanti e rapidi sviluppi che hanno segnato in questa fase la vita del nostro Paese – in particolare le dimissioni forzate del presidente Zuma il 12 febbraio, a fronte di un voto di sfiducia parlamentare, e l’elezione del vicepresidente Cyril Ramaphosa a presidente del Repubblica, tre giorni dopo.

Nonostante la rapidità di questi e molti altri fatti correlati, il modo ordinato in cui questi fatti si sono svolti è un segnale probante sia della forza del nostro ordine costituzionale post-apartheid, sia della riuscita politica di isolamento, portata avanti dalle forze popolari e patriottiche, ai danni di coloro che sono stati coinvolti nella appropriazione e nel saccheggio di istituzioni statali strategiche.

Il Comitato centrale (CC) ha preso atto e rimarcato l’importante ruolo svolto dal SACP, per un periodo molto lungo e inizialmente come unica formazione organizzata all’interno dell’Alleanza ANC, nell’identificazione e nella denominazione di “state capture” (corruzione di stato), chiedendo il richiamo dell’ANC del presidente Zuma. Fu il SACP che per primo chiese una commissione giudiziaria d’ inchiesta sulla corruzione. Nel maggio dello scorso anno il SACP ha convocato un National Imbizo (Conferenza consultiva) che ha riunito partecipanti, tra gli altri, del Congresso dei sindacati sudafricani (Cosatu), dell’Organizzazione civica nazionale sudafricana (Sanco), dell’African National Congress (ANC), sostenitori e veterani, Business Leadership Sudafrica, Save South Africa e varie formazioni di comunità e di fede.

La Conferenza consultiva ha adottato una piattaforma di azione minima. Il CC ha rilevato che, senza eccezioni, tutti i problemi evidenziati in questa piattaforma sono stati affrontati e passi verso la soluzione deiproblemi sono stati ora intrapresi. [-]

Il SACP elogia il presidente Ramaphosa per il ruolo di leadership che ora ha assunto apertamente nel guidare l’agenda anti corruzione statale con energia e attenzione. Le reti parassitarie sono state colpite e alcune personalità importanti sono, letteralmente, in fuga. Ora è il momento di andare avanti senza sorprese.

Tuttavia, non è un segreto che, mentre l’elezione del presidente Ramaphosa come presidente dell’ANC in dicembre è stata un fattore chiave per giungere al nuovo equilibrio, quella elezione è stata vinta con un margine esiguo. Le principali leve del potere pubblico e delle strutture di leadership a vari livelli sono ancora cariche di personaggi storicamente implicati nelle reti di corruzione di stato. Al sistema di giustizia penale ricostruito e rivitalizzato deve essere permesso di perseguire queste responsabilità. Una falsa chiusura dei ranghi, un finto cessate il fuoco in nome dell’ “unità” dell’ANC  in vista delle elezioni generali del 2019, tradirà la nostra lotta e sarà, di fatto, respinta a livello popolare, non da ultimo, dalla base storica di supporto dell’ANC.

È in questo contesto che il SACP ha chiesto una riconfigurazione dell’Alleanza ANC. Senza il supporto dei suoi alleati, le energie progressive per il rinnovamento, ora evidenti, saranno compromesse e ostacolate dall’interno dell’ANC stessa. Ci sono pratiche organizzative e forze emergenti di classe che hanno permesso a questa organizzazione di liberazione di 106 anni, la nostra ANC, di diventare il punto di accesso per il saccheggio parassitario delle risorse pubbliche. Queste pratiche e forze non sono scomparse. Il SACP intende coinvolgere attivamente l’ANC e gli altri alleati su interventi che devono ora essere intrapresi con urgenza per affrontare i problemi sistemici a livello sia nazionale che sub-nazionale, all’interno del nostro movimento e all’interno dello stato.

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(Economia interna) – Molto (secondo alcune stime circa la metà) del deficit è direttamente attribuibile al saccheggio parassitario delle risorse pubbliche, ovvero il fenomeno della corruzione di stato. I sudafricani, in particolare la classe operaia e i poveri, devono sopportare il peso delle misure di austerità scaturite da questo saccheggio parassitario.

In particolare, il SACP è estremamente insoddisfatto dell’aumento dell’IVA. [-] Solo per alcuni prodotti alimentari di base l’IVA non aumenterà, ma la classe lavoratrice e i poveri non vivono solo con il pane e la papaia! È semplicemente falso sostenere, come ha fatto il ministro delle finanze, che il 20% più povero non sarà influenzato dall’aumento dell’IVA. Inoltre, altre imposte indirette, come l’aumento della tassa sul carburante, incideranno ulteriormente sul costo della vita, in particolare per i poveri.

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Il SACP farà una campagna per assicurare che, al momento dell’approvazione della legge di Bilancio, l’aumento dell’IVA sia ritirato e siano trovate altre misure per affrontare il deficit, compreso il recupero attivo di miliardi di capitali rubati, misure rigorose per contrastare l’erosione della base imponibile e la fuga illegale di capitali e una tassa sulla ricchezza. [-]

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Sulla questione della terra, il SACP apprezza ciò che riteniamo essere il vero intento alla base della risoluzione della conferenza di dicembre dell’ANC su “esproprio senza compensazione” come leva per realizzare la riforma agraria. Anche se non crediamo che l’attuale requisito costituzionale di pagare una compensazione giusta ed equa (non di mercato) sia stato un impedimento alla attuazione di una seria riforma agraria – in realtà, il diritto costituzionale di espropriare nell’interesse pubblico non è MAI stato usato per la restituzione delle terre! Nondimeno, l’apertura di questa questione presenta un’importante opportunità per sviluppare la riforma agraria nel Sud Africa post-apartheid dal suo attuale stato confuso e senza via d’uscita. [-].

Come formazione guida nel convocare il primo vertice sul settore finanziario del Consiglio nazionale dello sviluppo economico e del lavoro (Nedlac) nel 2002, il SACP accoglie con favore l’annuncio che il secondo summit, in ritardo, sarà ora convocato nei prossimi mesi. Il vertice del 2002 e la conseguente Carta del settore finanziario del 2004 hanno aperto la strada a importanti progressi in termini di riduzione del debito e maggiore trasparenza e controllo regolamentare degli uffici di credito. Tuttavia, molti altri accordi non sono stati attuati seriamente, in particolare gli impegni a misure di reinvestimento comunitario. Nel frattempo, le campagne e le sentenze giudiziarie hanno svelato gravi abusi nell’emissione di ordini di pignoramento, negli sfratti abitativi. [-] Vi è una crisi generale di indebitamento insostenibile tra i lavoratori poveri e anche nella middle class a seguito di offerte di credito predatorie da parte dei rivenditori ed altri. [-]

Come il 14 ° Congresso Nazionale del SACP a luglio dell’anno scorso ha affermato, perseguire questi impegni ora richiederà, tra le altre cose, il consolidamento di un fronte progressista di formazioni di sinistra. La costruzione di un fronte popolare di sinistra insieme alla riconfigurazione dell’alleanza, costituiscono i principi centrali della risoluzione del Congresso sullo stato e sul potere popolare, e il SACP sta procedendo alla sua attuazione. A tal fine, il SACP approfondirà le consultazioni e gli impegni con i nostri alleati, lavoratori e altre formazioni progressiste.

(Traduzione e cura di Juri Carlucci – Dipartimento esteri PCI)

 

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