PCdoB: la resistenza e la difesa della democrazia sono già iniziate

Traduzione di Marica Guazzora

da www.vermelho.org.br

 

Confermata l’elezione del candidato di estrema destra, Jair Bolsonaro, il PCdoB ha emesso una nota in cui chiede una vasta unità in difesa della democrazia, del Brasile e dei diritti della popolazione. Il partito ritiene che l’elezione di Bolsonaro sia una retrocessione che minaccia le conquiste storiche del Brasile e dei brasiliani. I comunisti trasmettono al popolo brasiliano la certezza che “una maggioranza salirà per difendere la democrazia”.

Per un’ampia unità  in difesa della democrazia, del Brasile e dei diritti della gente.

L’elezione Jair Bolsonaro, nelle elezioni presidenziali stabilisce un nuovo periodo politico nel paese, segnato da minacce alla democrazia, al patrimonio nazionale, alla sovranità della nazione e ai diritti del popolo. Un presidente della Repubblica che ha dichiarato di essere determinato a stabilire un governo dittatoriale, per attuare, ferro e fuoco, un programma ultra liberale e neo coloniale.

Il gruppo di Fernando Haddad Presidente-Manuela D’Avila Vice  ha ottenuto più di 47 milioni di voti e ha catalizzato una presa di coscienza democratica della nazione, ponendo le basi per una forte opposizione che inizia ora.

C’è uno spostamento verso una battuta d’arresto, la decostruzione, e anche la distruzione delle realizzazioni storiche  su cui, nonostante i gravi problemi che rimangono, rifiorì  il Brasile e insieme il popolo brasiliano.

Questo è diventato molto chiaro nel  periodo della campagna per il traguardo del secondo turno, quando le istituzioni della Repubblica, la Corte suprema federale (STF) e il Tribunale Superiore Elettorale (TSE), sono stati minacciati. Allo stesso modo, sono state attaccate le garanzie fondamentali della Costituzione federale, come la libertà di stampa, la dimostrazione e l’organizzazione del partito, e calpestata l’autonomia delle università.

Il Presidente eletto , durante la campagna, è stato un predicatore di violenza, di intolleranza e di odio tra  brasiliani, promettendo  carcere e divieti ai cittadini della parte “rossa” del paese  e la criminalizzazione dei movimenti e delle organizzazioni popolari.

Data l’importanza del Brasile – che ha un’economia tra le dieci più grandi del mondo -, questa rottura reazionaria avrà un forte impatto regressivo in America Latina.

Il grimaldello  di tutto ciò è stato il colpo di stato dell’agosto 2016, che ora si consolida con l’assunzione dell’estrema destra al governo della Repubblica. C’è un taglio nella costruzione della democrazia, riavviato nel 1985 dopo la fine della dittatura militare, attraverso un processo elettorale avvenuto con lo Stato Democratico di Diritto e , soffocato dallo Stato di Eccezione. La  matrice fascista del candidato eletto è emersa in questo, senza che potesse confrontarsi con le forze della democrazia – una tendenza questa che sarà certamente rafforzata in questo nuovo scenario politico.

La correttezza delle elezioni è stata cancellata  per favorire l’ estrema destra, attraverso mezzi illegali, nello stile della cosiddetta guerra mediatica che incoraggia l’uso di grandi quantità di notizie false, le famose faxe news,  in  parte finanziate anche  da grandi imprenditori. Tali illeciti, insieme ad altri, hanno interferito anche  nel risultato dei sondaggi. Sono giustamente indagati dalla Corte Elettorale, da cui ci si aspetta un’istruzione profonda e agile con decisioni che dipendono dalla gravità di ciò che è accaduto.

La resistenza delle forze democratiche, progressiste, popolari e patriottiche è iniziata, sostenuta dal risultato sostanziale ottenuto da Fernando Haddad-Manuela d’Avila, dalle istituzioni  e dalle varie personalità che  hanno sollevato la loro voce per difendere la democrazia e la Costituzione.

Resistenza, vigorosa opposizione, deve essere organizzata nel quadro di tutta la vita politica e sociale del paese, a cominciare dal Congresso Nazionale e dagli  altri organi legislativi, opposizione che si deve estendere nei movimenti sociali, nelle organizzazioni della classe operaia, e ancora, nei segmenti d’impresa, nel mondo accademico, negli intellettuali, artisti,  mondo giuridico, settori religiosi, compresi i membri delle istituzioni della Repubblica. Governatori e sindaci del campo democratico svolgeranno un ruolo importante in questo sforzo.

Con questa nuova realtà, che è una rottura con il ciclo di avanzamento della democrazia  iniziato nella cosidetta Nuova Repubblica, il Partito Comunista del Brasile (PCdoB), come sempre nella sua storia, è saldamente posizionato nella trincea di difesa intransigente della nazione, della democrazia e del popolo.

Il Partito Comunista del Brasile, quasi una leggenda centenaria, dalla Vecchia Repubblica, insieme alle altre forze progressiste del paese, ha combattuto contro tutti i governi e regimi autoritari e tiranni che infestavano la storia della Repubblica. Sulla base di questa esperienza, trasmette al popolo brasiliano la fiducia  e la certezza  che, nonostante le gravi minacce che incombono sul cielo del Paese, non sarà facile per Bolsonaro realizzare l’ossessione di seppellire la democrazia brasiliana. La democrazia ha  radici profonde nella nostra  terra ed  è costata alla nazione molte lotte e molte vite. Progressivamente, dai milioni e  milioni di persone che hanno votato e sostenuto come presidente  Haddad e Manuela vice, una nuova  maggioranza salirà per difendere la democrazia, e  questa ancora una volta vincerà.

A tale fine, il PCdoB si rivolge alle persone e alle forze democratiche del paese, chiedendo di iniziare oggi a costruire una vasta unità con l’obiettivo di un nuovo  orizzonte civile, patriottico, democratico e popolare, e per la formazione di una barriera contro il ritorno di un regime di Stato di Eccezione,  in difesa della democrazia, del Brasile e dei diritti della popolazione.

San Paolo, 28 ottobre 2018.

Luciana Santos, Vice Presidente della Confederazione del Partito Comunista del Brasile – PCdoB Comitato Esecutivo Nazionale del Partito Comunista del Brasile – PCdoB

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