“Niente a che fare con gli aiuti umanitari”

Roger Waters, gia’ leader dei Pink Floid, dice no  al concerto contro Maduro e ai container USA sul ponte di Tienditas

di Fosco Giannini

 

Il ruolo delle avanguardie – intellettuali , politiche, artistiche – è stato storicamente centrale nel combattere  la cultura dominante e offrire luce al senso comune di massa. E ancor più, questo ruolo d’avanguardia, è decisivo oggi, di fronte all’inquietante e nuovo strapotere dei media, che plasmano a immagine e somiglianza del potere imperialista – rapidamente, anche in pochi giorni, attraverso trasmissioni televisive d’impatto planetario- la coscienza di centinaia di milioni di esseri umani di tutti i continenti.

In questi giorni l’obiettivo di Trump e del golpista Guaidò  di consegnare  medicinali e generi alimentari al Venezuela facendo attraversare ai container il ponte di Tienditas, a Cùcuta, in Colomia, è un volgarissimo e sanguinoso Cavallo di Troia imperialista per far entrare in Venezuela il potere controrivoluzionario, volto all’abbattimento di Maduro e della Rivoluzione Bolivarista. E’ come se, stipati in quei container, come gli Achei dentro il Cavallo di Ulisse, ci fossero i marines di Trump, armati sino ai denti per spianare la strada ai petrolieri statunitensi.

Tuttavia i media imperialisti mondiali impongono una narrazione strappalacrime, raccontando, con l’uso di ogni emittenza televisiva, ogni rete mondiale, ogni testata giornalistica, che gli americani buoni vogliono portare le medicine al popolo venezuelano e Maduro non vuole. Una narrazione deamicisiana ( ma i serpenti si nascondono sotto le pietre) che turba centinaia di milioni di uomini e donne del mondo, cittadini universali inconsapevoli dell’obiettivo di conquista del potere da parte del Cavallo di Troia e naturalmente immemori di tutti gli orrori e di tutto il sangue versato dagli amerikani in tutta l’America Latina. Compreso il Venezuela.

Ci da conforto, in questo contesto, che una vera, grande avanguardia artistica e intellettuale come Roger Waters, l’ex bassista, cantante e leader dei Pink Floid, abbia chiaramente affermato – scagliandosi contro il megaconcerto che sta organizzando sul ponte di Tienditas, contro Maduro, il grande capitalista britannico Richard Branson-  che “sia questo concerto che i Tir USA con i medicinali non hanno niente a che fare con gli aiuti umanitari”.

Lanciate da un artista come Rogers Waters, che ha fatto della sua intera musica e delle sue canzoni un inno intero contro la guerra; detto dal leader dei Pink Floid, che facevano erigere un muro attorno ai loro concerti, per poi, alla fine della musica abbatterlo ( a proposito: perché gli americani, improvvisamente così “umanitari” col popolo venezuelano, erigono un Muro infinito contro i messicani e i poveri cristi latinoamericani?) queste parole ci danno un speranza: che le avanguardie  – politiche, culturali, artistiche – tornino a schierarsi e militare, dopo troppi anni di quel sonno che genera mostri,  contro l’egemonia terrificante e sinistra dei media imperialisti e contro i poteri imperialisti stessi, tornando ad impegnarsi per ciò di cui più di ogni altra cosa abbiamo bisogno: la ricostruzione di un senso comune di massa mondiale libero e democratico, capace di comprendere respingere fuori delle Città i Cavalli di Troia. Insieme ai container americani pieni di menzogne, tradimenti e misfatti politici.

 

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