di Luca Cangemi, Segreteria nazionale Pci e Resp. Scuola e Università
Il Dipartimento scuola e università del PCI organizza, in tutta Italia, una campagna di solidarietà con i docenti cileni in lotta per difendere l’istruzione pubblica, in questi giorni colpiti da una violenta repressione.
Gli insegnanti cileni sono in sciopero dal 3 giugno, in seguito all’approvazione di una legge che prevede l’eliminazione dell’obbligatorietà negli ultimi due anni di scuola superiore, per materie come storia, arte ed educazione fisica.
Accanto a ragioni culturali di fondo ci sono le condizioni di estremo disagio che vivono i lavoratori della conoscenza: il sistema scolastico in Cile è stato quasi totalmente privatizzato da Pinochet, la maggior parte degli insegnanti sono dipendenti nel settore privato, lavorano 44 ore a settimana, in classi di 40 allievi, sono sottoposti a doppia valutazione, hanno contratti precari, possono essere licenziati in qualsiasi momento, soprattutto se sindacalizzati e guadagnano al massimo 800 – 1000 euro lorde al mese.
Allo sciopero dei “professori”, che rivendicano non solo un trattamento migliore ma anche un miglior livello dell’insegnamento pubblico e una maggiore accessibilità agli studi, si sono uniti, oltre a studenti medi e universitari, anche lavoratori di altri settori pubblici, portuali e minatori.
Sono state occupate autostrade in tutto il paese e ci sono stati tre cortei nazionali che hanno visto la partecipazione di 80mila insegnanti. La reazione del governo di destra è stata brutale: abbiamo visto orribili scene di repressione, sin dentro asili, scuole elementari e licei, attaccati con lacrimogeni e idranti, o sottoposti a blitz dei tristemente famosi “carabineros”. Nelle scorse ore sono stati arrestati decine di docenti che manifestavano tra cui alcuni tra i massimi dirigenti del “colegio de profesores” l’associazione professionale che guida la lotta.
C’è un filo rosso che lega le lotte dei lavoratori della conoscenza del Cile e dell’America Latina (mobilitazioni nel settore dell’istruzione sono in corso dal Brasile all’Honduras) a quelle di altre parti del mondo: la resistenza al costante tentativo delle classi dominanti di asservire e mercificare la cultura e l’insegnamento.
È compito dei comunisti rendere evidenti le ragioni unificanti di questa battaglia e promuovere la solidarietà militante.