Il partito comunista italiano nella regione Lazio segue oramai da anni un comitato spontaneo di disoccupati denominato “vertenza frusinate”.
Il comitato si formo’ diversi anni fa dall’incontro di alcuni disoccupati della provincia di frosinone che si sentirono abbandonati dalle istituzioni dai partiti e dai sindacati, iniziarono una loro battaglia solitaria cercando di coinvolgere in questo tutti i partiti le istituzioni e soprattutto i sindacati.
Il loro obbiettivo era ed e’ quello di ritrovare la dignita’ di un lavoro che possa aiutarli a vivere, negli ultimi anni sono solamente riusciti ad avere una deroga sulla mobilita’…il che gia’ non e poco, ma ancora stanno lottando per cercare di far si che la regione lazio metta in atto politiche attive che reinseriscano questi ex lavoratori nel mondo del lavoro.
Nel 2017 questo comitato con l’aiuto del nostro partito riusci’ a far modificare grazie ad un emendamento una legge di bilancio che permise non solo agli ex lavoratori di vertenza frusinate di allungare la mobilita’, ma lo permise alle allora 16 aree di crisi complessa.
Allora al governo c’era il PD di renzi.
Il governo in quel periodo stanzio 117 milioni da suddividere alle 16 aree di crisi complessa.
Arriviamo al 2018 anno in cui sale al governo i 5 stelle e la lega, nella loro legge di bilancio i 117 milioni vengono confermati, ma le aree di crisi complessa aumentarono siamo ora a 20, e gia’ sorge spontane una domanda ..possono ora bastare solo 117 milioni quando gia nel 2017 bastarono a mala pena?.
Gli ex lavoratori hanno sempre avuto un rapporto conflittuale con la regione lazio, ricordo che il governatore della regione lazio e Zingaretti ,segretario nazionale del PD.
Il rapporto e sempre stato conflittuale perche la regione lazio e sempre stata molto attendista e molte volte si e arrivati a risolvere situazioni proprio quasi al suono del gong…
Ricordo di incontri che venivano e vengono sistematicamente rimandati quando si deve parlare di politiche attive del lavoro…stranamente manca sempre qualche attore alla riunione e tutto viene rinviato a data da destinarsi.
Ed e assattamente cio’ che sta succedendo ora in questo preciso momento.
Gli ex lavoratori sono alla fine della loro mobilita’, ma aspettano ancora i soldi del 2019,la mobilita finira il 21 novenbre ed ad oggi la regione non fa sapere quale sara’ il futuro di queste persone.
La regione parla di politiche attive,ora mai da anni, ma ancora non ha ben chiaro quale siano e con chi attivarle, si attendono gli incontri con gli imprenditori e con i sindaci ricadenti nell’area di crisi complessa, ma ad oggi non si sa nulla.
Noi come partito li abbiamo incontrati verso fine agosto alla presenza del coordinatore nazionale Giacomo De angelis del segretario regionale Oreste Della posta del segretario provinciale di frosinone Bruno Barbona e del responsabile del lavoro regione lazio Tiziano Ziroli,tra vertenza frusinate ed il partito e nata una collaborazione, come gia fu nel 2017, come sopra citato.
In tutto questo c’e una controtendenza tra la regione e il territorio frusinate, nelle ultime dichiarazioni dell’assessore al lavoro DI berardino, parla di una disoccupazione in calo con piu di 2 milioni di nuovi occupati..la domandae’…dove?…nel frusinate ci sono piu di 175 mila iscritti al centro dell’impiego su una popolazione di circa 500.000 abitanti.
E poi i 2 milioni e passa di nuovi occupati con quali contrattazioni sono assunti?…la maggior parte a tempo determinato e con lavori sotto pagati.
Il partito comunista italiano della regione lazio sara’ sempre affianco agli ex lavoratori di “VERTENZA FRUSINATE” e cerchera’ di tenere sotto controllo cio’ che la regione lazio cerchera’ di fare per le fantomatiche poltiche attive.
Responsabile del lavoro regione lazio PCI
Ziroli tiziano