Il Partito Comunista Italiano di Pisa prende atto con sconcerto della decisione da parte della giunta comunale di Pisa di intitolare una rotatoria a Giuseppe Niccolai, esponente locale del Movimento Sociale Italiano. Fascista mai rinnegato, ha sempre affermato una continuità ideale con il “ventennio”, senza mai prendere le distanze dalle aggressioni imperialiste del regime mussoliniano.L’atto di nomina è è una vergogna per la storia antifascista della città, per la medaglia di bronzo alla Resistenza e per tutti i caduti antifascisti. Mette sullo stesso piano fascisti come Niccolai e antifascisti come De Felice (del PCI storico) e Ciucci (della DC), a cui andrebbero intitolate altre due rotatorie.
Troviamo però singolare che il Partito Democratico, partito-guida della vecchia maggioranza Filippeschi, chieda al prefetto di negare l’autorizzazione per l’intitolazione della rotatoria: la recente delibera di Giunta richiama una mozione del Consiglio Comunale approvata nell’aprile 2013, e tra i firmatari vi erano un esponente del PD e uno del PSI. Ci domandiamo dove fosse allora la consapevolezza antifascista del cosiddetto “centrosinistra”.
Il PCI di Pisa chiede che sia negata l’autorizzazione al cambio di toponomastica per Niccolai, e che al suo posto venga scelto un altro nome esponente dell’antifascismo cittadino.
Simone Grecu, Segretario Provinciale PCI Pisa
Lucia Mango, Segreteria Nazionale PCI
Questo episodio è solo l ultimo di una serie di analoghe scelte che, col pretesto della pacificazione, da più di un decennio perseguono tenacemente l obiettivo di edulcorare il ruolo della lotta partigiana e dei militanti comunisti. Questa operazione ha basi antiche e sostegni potenti. Basti solo pensare alla risoluzioni europea dello scorso settembre che ha di fatto, equiparato il nazifascismo al comunismo. Questa tesi, da sempre sostenuta dalla reazione e dalle destre, aveva sempre riscontrato un rigetto chiaro e deciso, non solo della gente, ma anche delle istituzioni borghesi. Oggi siamo di fronte ad un vero e proprio attacco allaStoria, finalizzato a confondere la gente ed Ad affermare che tutti hanno legittimazione politica.
Dovremmo chiederci perché oggi avviene questo ed a chi produce vantaggio. Non è un caso che, la temporanea sconfitta del proletariato, nella immanente lotta di classe, e la scomparsa di partiti comunisti fi massa, abbia contribuito z far alzare il tiro alla borghesia reazionaria che, ha sempre visto, nel fascismo, il proprio bastone, il proprio cane da guardia da aizzare all occorrenza contro ogni movimento sociale rivoluzionario e di cambiamento. Oggi i comunisti hanno un compito arduo, ma vitale, testimoniare la lotta per una società radicalmente diversa ed alternativa d contrastare culturalmente le nuove badi ideologiche con cui le destre mondiali tentano di assumere il potere. Esprimo nel mio piccolo, vicinanza all impegno quotidiano dei compagni in tante città, nei luoghi di lavoro consapevoli che la nostra azione è necessaria perché costituisce l unica credibile realtà del cambiamento nel desolante panorama della politica nazionale al completo servizio del potere economico della borghesia internazionale.