di Francesco Valerio della Croce, segreteria nazionale Pci e responsabile Esteri
Il risultato della terza tornata elettorale in Israele, nell’ultimo anno e mezzo, rappresenta – pur in un quadro di instabilità politica e di mancato raggiungimento di una maggioranza omogenea – la vittoria di Netanyahu e dalla componente sionista e di destra della società israeliana. Il risultato della fazione di Gantz si presenta come un elemento di garanzia della continuità della politica imperialista e colonialista nei confronti dei palestinesi, impermeabile a qualsiasi realistica discontinuità.
È facile prevedere che, da questi risultati, non verrà alcun beneficio per il popolo palestinese, specie a fronte della certa implementazione ed esecuzione dell’ “accordo” Usa-Israele per l’ulteriore annessione dei territori della Cisgiordania. In questo contesto, il positivo risultato della Lista Araba Unita ha contemporaneamente rappresentato una crescita di consenso delle componenti arabe in Israele, della loro rappresentanza parlamentare (ottenendo 15 eletti),un consenso maggiori anche tra gli israeliani contrari al piano Trump-Netanyahu, e un elemento importante per la condizione di incertezza politica, in presenza di un sistema elettorale sostanzialmente proporzionale, che ancora permane alla luce dei risultati elettorali e che impedisce un amore maggioranza di destra autosufficiente.
Di seguito riportiamo un primo commento del compagno Bassam Saleh, giornalista palestinese, ai risultati elettorali israeliani, su cui torneremo nei prossimi giorni.
Elezioni israeliane un voto per estremismo e razzismo
di Bassam Saleh
I risultati delle elezioni israeliane sono un voto per l’estremismo e il razzismo populista di destra, confermano quanto è profonda la svolta della società israeliana verso il razzismo e il consolidamento del sistema di apartheid razzista contro il popolo palestinese, e indicano il crescente peso dei coloni e la loro influenza sulle decisioni dei governi israeliane.
Sebbene gli eventi abbiano dimostrato che non ci sono differenze tra il programma di Netanyahu e quello di Gantz, e che sono le due facce della stessa medaglia, lo dimostrano i risultati del voto.
Il fatto che Netanyahu e la destra estremista abbiano ottenuto i voti più alti, nonostante siano stati formalmente accusati di corruzione, conferma che la maggior parte della comunità ebraica israeliana ha votato l’uomo forte che vuole il regime dell’apartheid.
L’unità dei palestinesi in patria e il successo della lista araba congiunta ha ottenuto la maggioranza dei voti degli arabi palestinesi, migliorando al contempo la sua capacità di lottare contro il regime razzista israeliano.
Ora più che mai è necessario che i palestinesi mettano fine alla divisione, e anche all’illusione di negoziato con il regime sionista di apartheid. E’ una nuova fase della lotta di tutto il popolo palestinese, compresi i palestinesi del ’48, una dura lotta contro la colonizzazione e contro l’apartheid sionista israeliano.