La disabilità e la scuola, al tempo del coronavirus.

di Luca Cangemi, Responsabile Nazionale Scuola del PCI

“La sospensione delle attività didattiche nelle scuole italiane sta mettendo in particolare difficoltà gli alunni e le alunne diversamente abili, le loro famiglie e una vasta platea di lavoratori e lavoratrici che intervengono sulla disabilità nel sistema scolastico, che hanno forme contrattuali precarie, e sono retribuiti per le ore realmente svolte. Sono necessari immediati interventi su questo delicatissimo problema”. – ha dichiarato Luca Cangemi, responsabile nazionale scuola del PCI.

“È evidente che le soluzioni di didattica a distanza, che molti istituti stanno adottando, a volte in modo discutibile, sono comunque largamente inefficaci nel caso di studenti e studentesse e diversamente abili. Un peso particolare inizia a gravare sulle spalle di famiglie già duramente provate, che non possono essere lasciate sole. È necessario pensare ad interventi diretti per alleviare le difficoltà delle famiglie e non interrompere il delicato filo educativo.

D’altro canto non è pensabile lasciare senza interventi immediati gli educatori, gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione, gli assistenti igienico-personali, figure che vivono già una condizione difficile, come abbiamo denunciato più volte e che non possono essere lasciati senza certezze sul reddito.

Certezze che devono diventare concrete subito, non rinviate ad una normalizzazione della situazione, che al momento è difficile prevedere.

In un momento così difficile per la scuola ed il paese, è l’attenzione a chi è più in difficoltà che deve essere il nostro primo impegno. – ha concluso Cangemi.

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