di Loretta Boni, PCI Marche e Comitato Centrale PCI
Tutti quei grandi imprenditori, banchieri e finanzieri, che oggi invocano aiuti di Stato – non è la prima volta, in realtà – e fino a ieri hanno predicato le sorti magnifiche del mercato, realizzando profitti immensi in tempo di crisi, e quei politici che hanno venduto loro asset strategici del paese, privatizzando pezzi interi di sanità e ricerca, oggi dovrebbero andare a nascondersi. E invece dettano ancora le loro ricette.
Ma questo popolo che affronta oggi la pandemia, creando legami solidali in assenza di strutture pronte alle emergenze, che osserva terrorizzato lo scempio degli ospedali, che patisce la mancanza improvvisa di lavoro e di salario, davvero dovrà fare attenzione e sollevarsi, perché questa pandemia una cosa ce l’ha detta chiara: il sistema di sviluppo conosciuto fino ora deve essere ribaltato, e così pure il sistema di valori che lo ha accompagnato.
È necessario un ribaltamento del sistema capitalistico di globalizzazione e di guerra e l’avvio di una sistema di sviluppo economico socialista di pace e di abbattimento delle diseguaglianze.
Le arcinote rigidità agli schemi che arrivano dall’Unione Europea, la pressione per la firma del MES, i corona-bond e persino le soluzioni di Mario Draghi, che oggi propone un ulteriore ricorso al debito, sono tutte trappole pensate per gravare ulteriormente sui popoli europei, sui beni pubblici e sull’ambiente, che continueranno ad innescare meccanismi speculativi. Dunque non non siamo di fronte ad alcuna folgorazione sulla via di Damasco.
Le proposte sono inadeguate e controproducenti, la crisi sta già avendo vincitori e vinti e la distinzione tra gli uni e gli altri è sempre una distinzione tra classi sociali. Come impedire che si ripeta quel meccanismo che sta stritolando popoli, persone e natura?
Per la complessità di questa crisi serve una vera e propria pianificazione pubblica e dubito fortemente che sia questa la soluzione che ci stanno preparando. Dice l’economista Bracaccio: ”Non è una crisi come le altre, non è solo dal lato consueto della domanda ma anche dal lato dell’offerta. Ce ne stiamo già accorgendo nella fornitura di beni e servizi sanitari, ma se le quarantene perdurano le difficoltà emergeranno anche in altri settori. E saranno guai ancora più seri.” “Ci sono aziende private che ogni giorno annunciano scoperte imminenti nella ricerca sui vaccini, e che per questo vedono esplodere i loro valori di borsa. Ci sono altre aziende che già dispongono di conoscenze che potrebbero risultare utili nella lotta alla pandemia, ma le mettono a disposizione solo dei migliori offerenti.
I governi, a cominciare da quello americano, hanno finora assecondato questi “battitori liberi”. Noi invece sosteniamo che queste speculazioni ostacolano la ricerca e debbono essere immediatamente fermate. Occorre un piano pubblico per acquisire le conoscenze che attualmente sono in mani private e per metterle subito gratuitamente a disposizione di tutti gli scienziati che sono impegnati nella lotta contro il virus. Più presto mettiamo in comune le conoscenze, più presto avremo a disposizione armi efficaci per sconfiggere il Sars-Cov-2”.
I popoli vedono ora il vero volto di questa Unione Europea, la BCE non ha potere di prestatore di ultima istanza, e invece quello che serve ora è una banca centrale pubblica che stampi carta moneta (tanti soldi), da far arrivare direttamente ai Governi per finanziare quella pianificazione economica di ricostruzione, senza condizioni e senza meccanismi perversi di restituzione. Serve un controllo sulla circolazione internazionale dei capitali. Dubito fortemente che questa soluzione sia possibile con gli attuali assetti politici del paese e con le attuali istituzioni europee.
Toccherà innanzitutto ripristinare in fretta quel tessuto di salvaguardia democratica garantito da sindacati combattivi e da partiti di massa che ristabilisca una unità del mondo del lavoro e degli sfruttati, realtà parcellizzate da questo modello di sviluppo.
E nel frattempo? Reddito di quarantena, sostegno alle partite IVA, riforma del sistema sanitario, nazionalizzazione delle industrie strategiche, stop alle spese militari, aliquote fiscali fortemente progressive. E noi comunisti e comuniste, sempre presenti, per offrire a questo mondo quella solidarietà e aiuto che serve a chi ci sta accanto, senza mai dimenticare qual è la vera alternativa.