di PCI Lazio
E, mano a mano, che la situazione di fase richiede chiarezza delle scelte perché, come avviene in ogni genere di crisi, da queste si può uscire solo con determinazione di uno degli indirizzi possibili, qui, a cura della maggioranza e del Governo, per bocca del Presidente del Consiglio, si fa invece ricorso al polverone più spudorato! Non so quanti abbiano avuto la ventura di assistere alla conferenza stampa – prima annunciata come imminente, poi via via slittata in tardo pomeriggio – del Presidente Giuseppe Conte. Due elementi sono balzati subito a cittadini e spettatori attenti: da un lato un comportamento berlusconistyle dove un argomento presentato, era smentito nelle frasi successive.
Da cui l’accusa dura, da rivolgere a Conte, di elica da polverone. Da un altro lato, la distanza abissale tra le numerose precedenti conferenze stampa sulla emergenza sanitaria, tutte volte a prendere atto e indicare mosse future; e questa conferenza stampa che in alcuni tratti, di nuovo berlusconistyle, è divenuta un comizietto, una invettiva. Ecco, tutto questo è davvero scadente.
E’ la dimostrazione della inadeguatezza totale della compagine che dovrebbe governare il Paese. Probabilmente figlia della mai conclusa chiarificazione sui temi fondamentali, pre/durante e post emergenza sanitaria, da parte della maggioranza. Infatti, se ognuno fa passi indietro con la memoria è facile – sia con giudizio negativo che con giudizio positivo – assegnare ad ogni Governo che si è succeduto nella storia d’Italia, un pool di intellettuali e manager che hanno segnato le idee di quell’esecutivo o di un altro. Ripetiamo: nel bene e nel male, comunque riconoscibili. Invece ora, per venire solo ad uno dei temi “affrontati” in conferenza stampa, la “rinascita”, la “ripartenza”, la fase due, sarà affidata per “atto amministrativo” ad un pool che in buona parte già funge da consigliere della Presidenza del Consiglio.
Allora a che pro questa pantomima? I detrattori di Governo e maggioranza hanno buon gioco nel dire che la giustificazione della “solennità dell’atto e della proposizione in conferenza stampa” risiede tutta nella capacità di gran polverone che annebbia il resto che, infatti, non si intravvede dietro. Perché nulla c’è dietro. In che senso? Nel senso che, se all’enfasi si fosse voluto dare contenuto, e non tre curricula da sventolare (con dimostrazione di esterofilia), si sarebbe potuto indicare: guardate che tale settore produttivo e tal altro abbiamo deciso di nazionalizzarlo; ovvero di indirizzarlo secondo un programma nazionale di compatibilità e sviluppo (come potrebbe essere un piano straordinario e potente della manutenzione per edifici e territorio; oppure per la politica industriale italiana che dall’UE è stata, via via falcidiata al pari della sanità e del welfare).
No, esempi così concreti non sono stati detti. Ma non perché tra i tanti Ministri e sottosegretari non ce ne siano di capaci ad elaborare simili proposte, e neppure perché ci sia timidezza e pudore nei confronti dell’intera o di parti della maggioranza. No, la verità è più semplice: ossia che né il PD, né il M5S, e neppure (e non si comprende appieno perché) LeU, vogliono scegliere questa strada. Perché ormai, questo tipo di Governo e di maggioranza sono ideologicamente schiacciati sull’ultraliberismo. Solo che, kafkianamente, vorrebbero risolvere la cosa un po’ ricevendo briciole dalla UE, e un po’ vorrebbero far credere a cittadini ed elettorato che si sta conducendo un braccio di ferro durissimo che vinceremo su quasi tutta la linea.
Detto fuori dai denti: al di là dello stile, perché se davvero, come si sbandiera, si sta sostenendo un braccio di ferro epocale sarebbe bene avere al proprio fianco (non a sostegno di like, ma a sostegno di idee) le parti della società organizzata che hanno proprio come ispirazione quegli esempi sopra riportati. Ma invece no. Ci si rallegra della propria autosufficienza.
C’è pure l’assenza totale di progetto, in quanto, appunto ideologicamente, l’unico che appare sullo sfondo – pure quando non menzionato – è il codismo nei confronti di USA e UE. E quindi di NATO e delle politiche ostraciste contro chi invece magari potrebbe essere davvero la novità nel fallimentare mondo unipolare imposto dall’imperialismo che conosciamo. Quanta altra democrazia dovrà essere esportata con guerre e armi prodotte dall’Italia? Tutta qui la nostra grande convenienza?
Per tutto questo è quasi impossibile dare conto, davvero, di cosa diavolo avesse voluto ottenere Conte con questa conferenza stampa. Davvero sarebbe stato meglio un buon vecchio democristiano che si fosse affacciato dallo schermo per inviare gli auguri di buona Pasqua e punto. Il polverone esasperante, ad esempio è emerso nel sostenere con tono trionfante che all’Eurogruppo, senza alcuna decisione assunta, ma col dialogo sull’eurobond comunque bocciato dal balletto di interventi in replica tra Merkel, Olanda e Macron, il nostro Paese abbia ottenuto. Cosa? Di poter presentare la medesima cosa al fine di convincere i ventisette partecipanti – dopo Pasqua – alla riunione intergovernativa. Quindi la vittoria, e la preparazione della fase due su cosa si basa? Sul fatto che prima o poi caleranno i contagi. Punto e nulla più.
O meglio, qual cosina c’è. C’è il riconoscimento all’Italia, così come a tutti gli Stati che una parte di fondi stanziati (naturalmente non le centinaia di miliardi di euro, ma poche decine per tutta Europa) è subito disponibile ed utilizzabile per coprire le spese sanitarie dirette. Vista la Pasqua, è quasi da gridare viva la misericordia! Al contrario, da cui è partito l’attacco alla destra ( che si merita di peggio, ma che su questo tema forse ha solo rilevato verità evidenti), per fondi pesanti, e quantitativamente importanti, come da invocazione storica di questi giorni di un new deal europeo, si potrà intervenire con scadenze brevi (massimo sei anni) e con in testa la divisione delle liste di Stati in Buoni e Cattivi (e sapete dove siamo collocati noi secondo il sistema imperante) dove i Buoni accedono, pagano poco e così si avvantaggiano sempre più, mentre gli altri (noi la Spagna la Grecia e forse anche la Francia) fanno i conti con tassi alti da pagare con cinta da stringere per servizi e tasse dei cittadini, e, dopo tutto ciò, restando comunque indietro.
Dunque? Dunque, se davvero Conte e il M5S, e il PD e LeU, volessero ribaltare, non con le parole, ma con scelte politiche poderose tutto ciò, non solo avrebbero il nostro apprezzamento, ma il nostro convinto sostegno. Ma sanno però che questo è risolvere il fardello fin qui condotto? Sanno che vuol dire indicare la sconfessione di questa Europa per farne un’altra? Se lo sanno ed hanno paura e quindi non la perseguono, fanno bene a fare il polverone e accettare alla fine – per condannarci a guai ulteriori – il boccone amaro che ci sarà riservato.
Se non lo sanno è ipotesi da non considerare. Se lo sanno e vogliono farci credere che tutto ciò speso in braccio di ferro, alla fine sarà ineluttabile (il boccone amaro), allora saremmo alla spudorata ipocrisia e potremmo gridare venduti a chi si fosse macchiato di tale comportamento.
Perché sarebbe tradimento del Paese e del futuro possibile!