Dichiarazione del Consiglio Mondiale della Pace sulle Proteste negli USA

Traduzione di Lorenzo Battisti, Dipartimento Esteri PCI

Traduciamo questa dichiarazione del Consiglio Mondiale della Pace sulle lotte in corso negli Usa. Ci pare che questo descriva bene lo scontro in atto e le sue cause. E soprattutto appare chiaro come la condizione delle popolazioni del sud del mondo siano simili a quelle vissute da molti strati popolari all’interno dei paesi occidentali. E che i destini delle due, così come la questione della pace, siano intimamente legati.

Il Consiglio Mondiale per la Pace esprime la sua categorica e ferma condanna dell’assassinio a sangue freddo di George Floyd da parte delle forze di polizia di Minneapolis, USA.

Questo recente omicidio di un civile disarmato da parte della polizia non è purtroppo il primo e unico caso negli Stati Uniti. Né è un fenomeno che riguarda solo l’attuale governo. Più di 1.000 vite sono state prese dalla polizia ogni anno per molti decenni, la maggior parte delle quali da comunità afroamericane e da altre comunità minoritarie.

La rabbia accumulata dalla popolazione e le proteste di massa in più di 75 città del Paese non sono solo una dimostrazione dei sentimenti della popolazione nei confronti della violenza decennale della polizia, ma sono il risultato del malcontento massiccio per il continuo deterioramento delle condizioni sociali ed economiche della vita della maggioranza della popolazione.

Salutiamo le persone di tutti gli strati e di tutte le razze che partecipano alle proteste, per lo più pacifiche, e respingiamo qualsiasi affermazione del governo americano che questa brutalità sia solo l’atto di qualche “mela marcia”. Di pari passo con l’establishment al potere negli Stati Uniti, l’amministrazione Trump sta cercando di distogliere l’attenzione della popolazione dal fatto che queste massicce proteste sono anche il risultato del fallimento del governo nell’affrontare la pandemia COVID-19 e la massiccia disoccupazione di oltre 40 milioni di lavoratori, soprattutto afroamericani, che stanno lottando per sopravvivere giorno dopo giorno.

La crisi si aggrava ogni giorno di più a causa delle dichiarazioni e della retorica del presidente D. Trump, che incoraggia le sparatorie e gli arresti della polizia, minacciando al tempo stesso azioni aperte da parte dei militari nel Paese.

Le forze dell’establishment politico ed economico statunitense stanno cercando di nascondere le cause alla radice delle uccisioni della polizia nel bel mezzo di una crisi pandemica e di una massiccia disoccupazione, che derivano dalla natura razzista e oppressiva del sistema stesso. Temono l’emergere di una comprensione più profonda da parte del popolo della vera natura del dominio capitalista nel loro paese.

Il WPC esprime la sua solidarietà con i lavoratori in difficoltà e con le minoranze razziali ed etniche oppresse negli Stati Uniti. Uniamo le nostre voci con il Consiglio di pace degli Stati Uniti e con le forze antimperialiste negli Stati Uniti nella lotta per porre fine a ogni sfruttamento e razzismo.

Questo recente sviluppo ha dimostrato ancora una volta che non ci può essere pace senza giustizia sociale.

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