PCI: Dopo l’alluvione, ripensare territorio e sicurezza.

Comunicato stampa della Federazione Provinciale Catanese del PCI

La federazione catanese del PCI esprime profondo dolore per le vittime e grande preoccupazione per la situazione che si è determinata a causa dei recenti eventi atmosferici.  Le abbondanti precipitazioni di questi giorni sono indubbiamente il frutto dei cambiamenti climatici che stanno interessando anche il Mediterraneo. I disastri che si stanno determinando in tutto il territorio etneo solo in parte però vanno attribuiti alle avversità
meteorologiche. Se Piazza Duomo si trasforma in lago e le strade in fiumi una grande responsabilità ce l’hanno tutti gli amministratori comunali che si sono succeduti nel capoluogo etneo e nei paesi dell’hinterland, poiché hanno cementificato ogni angolo del territorio, senza pensare alla difesa degli spazi verdi e a lasciare parte del territorio alle
coltivazioni agricole e in ultima analisi anche alle cosiddette sciare, perché la roccia lavica assorbe più del 90% delle precipitazioni e arricchisce la falda idrica. Invece hanno costruito case, strade e stradine secondarie per accedere alle abitazioni, senza aver
tracciato prima la viabilità principale, quella che permette lo scorrimento meno caotico del traffico veicolare negli spostamenti casa-lavoro. Comuni come Mascalucia, Nicolosi, Tremestieri, S.Agata Li Battiati, Pedara,  e altri hanno una sola strada principale: quella
costruita cento anni addietro, cioè la lunga Via Etnea. Anche per la città di Catania i nuovi quartieri di San Giovanni Galermo, Nesima, Nuovo San Berillo, Librino, Monte Po, Fossa Creta ed altri sono sorti senza una programmazione urbanistica, ma attraverso un selvaggio fai da te, che ha interessato pure i comuni della riviera come Aci
Castello, Acireale, Aci Catena e Aci S.Antonio, i quali hanno visto svilupparsi i nuovi quartieri tramite la disordinata lottizzazione di collina e linea di costa senza opere primarie di urbanizzazione adeguate alla nuova densità urbanistica.

Mentre chiediamo interventi seri per le emergenze presenti e future, a partire da interventi di manutenzione e verifica dello stato degli edifici e dal rafforzamento delle strutture di protezione, indichiamo la necessità di riaprire una profonda riflessione sugli assetti urbanistici del territorio, al fine di costruire condizioni di sicurezza per un territorio che ha già pagato prezzi troppo alti.

La segretaria della federazione del PCI

Pina La Villa

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